Lucida pazzia di uno scultore di Augusto Minucci

Lucida pazzia di uno scultore NELLE GALLERIE TORINESI Lucida pazzia di uno scultore Gli oggetti allucinanti di Mario Trafeli - Anna Esposito: garbata contestatrice con colla e forbici ■ Le altre mostre: Picini, Audagna, Parlpto A cinquant'anni suonati, Mino Trafeli, uno dei più interessanti scultori informali, almeno per il gran pubblico è uno sconosciuto. Il motivo è semplice: non si è adagiato su formulette, né ha cercato il facile estetismo e, soprattutto perché le sue opere — anche quando interpretava tragicamente con blocchi di bronzo e lamiere saldate l'angoscia esistenziale dell'uomo — mal si adattavano a dar tono ad un salotto. Trafeli ha tuttavia continuato a cercare dentro di sé, per giungere ora, dopo essersi completamente staccato dall'immagine-racconto, in un mondo di « lucida pazzia » che apre un discorso nuovo sulla condizione dell'uomo, sulla nevrosi che ci attanaglia. E' un mondo fatto di oggetti allucinanti: vasi di marmo da cui pendono fili elettrici, sgabelli contorti con i piani inclinati, libri e oggetti di cuoio, scarpe per piedi focomelici, trespoli con denti di acciaio a cui sono appesi sacchetti di plastica pieni di colori, rigide catene che si alzano assurdamente nell'aria, e una finestra di metallo che sembra spalancata sul vuoto. Opere che rivelano la grande sensibilità di questo scultore il quale, come sottolinea Enrico Crispolti, ha cessato la contestazione denunciataria per proporsi una contestazione molto più sottile. Espone alla « Antidogma » via Calandra, 23. Con forbici, colla e parecchia fantasia, la romana Anna Esposito ironizza sulla società dei consumi e la sua « mamma »: la pubblicità. Come un'abile prestigiatrice, viviseziona le immagini, le scombina, le moltiplica riuscenj do a capovolgerne il significato. ' Così il seno prosperoso di una bella signora, addizionato otto, dieci volte, si trasforma in un macroscopico bruco, e l'atleta incasellato nel video, in un mostro pieno di arti. Un gioco colmo di sottili allusioni, che si carica, a volte, di profondi significati come nella vecchietta seduta su un gradino che rientra sempre più in se stessa sino a rimanere un mucchietto di stracci e nella ragazza che si allarga, si allarga, poi, di colpo, stringe fra le braccia un neonato. Problemi esistenziali, ma affrontati con una notevole carica di humour e di poesia. Duella stessa poesia che si ritrova anche nei « paesaggi ecologici », dove i rifiuti s'inseriscono gioiosamente nell'ambiente; o nella finestra aperta sull'azzurro dalla quale entra una nuvola di cotone idrofilo. Un'alchimia che risente evidentemente delle influenze dada e pop, ma è certo che la Esposito ha saputo bene assimilare le lezioni e trovare una sua piccola strada che percorre con scioltezza e originalità. Espone alla « Documenta » (via Santa Maria, 2). Il romano Andrea Picini da parecchi anni partecipa a tutte le mostre « Erotic art » organizzate nei Paesi scandinavi, in Germania e Belgio e ci sembra inutile soffermarci sui suoi soggetti dove amplessi e simboli fallici si sciupano. Una pittura « senza veli » che non molti anni fa sarebbe stata proibita ai minori di diciotto anni, ma che oggi non sorprende e non turba più nessuno. Espone alla galleria di Via Dei Mille, 22. Nato a Cannes nel 1903, ma formatosi a Torino dove è ritornato dopo avere vagato in lungo e in largo per il mondo, lo scultore Virgilio Audagna (è autore fra l'altro del monumento ai caduti di Avigliana e delle decorazioni del santuario di Oropa) espone nella galleria di via Mercantine 4, una serie di disegni. Sono volti e nudi di donna in cui la perfezione stilistica non intacca mai il valore espressivo e in cui si avverte un notevole vigore plastico proprio di chi è uso a « sentire » la forma sotto le mani. Alla « Sala Bolaffi » in via Roma 116, quasi un'antologica del pittore napoletano Gioacchino Parlato che, mezzo secolo fa, dopo essersi laureato in ingegneria, scelse la strada dell'arte. Esuberante nel colore e nella pennellata, Parlato interpreta espressionisticamente la natura riuscendo ad imprimere ai suoi paesaggi vivacità e forza. Fra le altre mostre segnaliamo quelle della « Tavolozza » in via De Gasperi 35, dove espongono Giuseppe Grosso, Sergio Sarri, Marco Seveso e Vito (Tongiani) e della galleria « Il torchio » in corso Moncalieri dove è stata allestita una mostra dedicata a Torino. Espongono: Laura ! Albertazzi Barabino, Gianni Chiostri e Giancarlo Prono. Augusto Minucci

Luoghi citati: Avigliana, Belgio, Cannes, Germania, Torino