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Sparò al camoscio e uccise un assessore valdostano Davanti ai giudici un operaio Sparò al camoscio e uccise un assessore valdostano (Dal nostro corrispondente) Aosta, 28 maggio. (g. g.) Il 10 settembre 1972 l'assessore regionale della Valle d'Aosta ai Lavori Pubblici, Roberto Rollandoz veniva ucciso da una fucilata alla schiena durante una battuta di caccia al camoscio nella Val di Rhemes. La vicenda con il tragico epilogo sarà ricostruita domani al tribunale di Aosta: è accusato un piastrellista residente ad Aosta, Valtero Domenichelli, di 43 anni, da Massa Carrara che dovrà rispondere di omicidio colposo. Il Domenichelli continua a dichiararsi innocente. Quel giorno il Rollandos, alle sette stava salendo con un amico, Arturo Marchetti di 26 anni, geometra ad Aosta, un costone di roccia sovrastante la zona Chaud de Chodanne, in comune di Rhemes Notre Dame. Piovigginava e la zona era coperta da densi banchi di nebbia. L'assessore, avvistato un camoscio, si accingeva a sparare: contemporaneamente risuonavano due colpi e il Rollandoz cadeva a terra, esanime. Trasportato all'ospedale di Aosta, decedeva senza riprendere conoscenza. Le ricerche iniziate dai carabinieri poggiavano su una testimonianza di una turista genovese che aveva notato, poco dopo la disgrazia, una « Ford » discendere da Rhemes. Era l'auto del Domenichelli, che nella stessa serata veniva fermato assieme al fratello Nello, di 32 anni, residente ad Aosta. In un primo momento Valtero Demenichelli, affermava di essere stato lui a sparare, confondendo la figura del Rollandoz, a carponi, con un ca¬ moscio. Successivamente ritrattava tutto dicendo di essere sceso a Rhemes per cambiare il fucile. In effetti dopo il fatto, si era recato a Rhemes Nostre Dame per un'altra battuta. Oltre che rispondere di omicidio colposo, il Domenichelli è imputato di omissione di soccorso e di aver cercato di far sparire le tracce degli spari del fucile. Il fratello Nello deve rispondere di porto d'arma senza la prevista licenza.