Bruciò vivi i suoi due figli per vendicarsi del marito
Bruciò vivi i suoi due figli per vendicarsi del marito Il processo alla corte d'assise di Milano Bruciò vivi i suoi due figli per vendicarsi del marito (Nostro servizio particolare) Milano, 28 maggio. (o. r.) Guglielmina Temperanza, la donna di 25 anni accusata di avere ucciso, tre anni fa, i suoi due figli, è comparsa questa mattina davanti ai giudici della prima sezione di corte d'assise, per rispondere di omicidio plurimo. All'inizio del dibattimento i difensori hanno chiesto il rinvio della causa. Riunitisi in camera di consiglio, i giudici hanno deciso, dopo circa un'ora di non accogliere l'istanza della difesa, ma hanno comunque disposto l'aggiornamento a domani del processo per permettere la traduzione forzata in aula di due testi, oggi assenti, il marito dell'imputata Giovanni Scifo, e l'amante, Annamaria Ciavarella. La tragedia avvenne la not¬ te del 28 febbraio 1971. Sposatisi sette anni prima, a Scicli, in provincia di Ragusa, Guglielmina Temperanza e Giovanni Scifo cominciarono subito una convivenza di liti e di miseria. L'uomo continuava a frequentare Annamaria Ciavarella, una compaesana di cui era innamorato. Nel '66 Scifo e la moglie si trasferirono a Torino e la Ciavarella seguì l'amico nel capoluogo piemontese. Uopo un certo periodo lo Scifo che esercitava il mestiere di procacciatore di manovali per i cantieri edili, si stabilì a Cotogno Monzese. Ogni sabato andava a Torino e rimaneva con la Ciavarella fino al lunedì successivo. La Temperanza la notte del 28 febbraio alle due ammucchiò vecchi giornali sotto il letto dei bambini e vi appiccò fuoco.
Persone citate: Annamaria Ciavarella, Ciavarella, Giovanni Scifo, Guglielmina Temperanza
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