Una curva e sprint a Bitossi

Una curva e sprint a Bitossi Il Giro a Macerata, pensando alla tappa-cardine di oggi Una curva e sprint a Bitossi Vittoria-bis del toscano grazie agli "errori di traiettoria" dei velocisti più quotati - Secondo il colombiano Rodriguez - Fuente resta in rosa (Dal nostro inviato speciale) Macerata, 24 maggio. Il furbo Bitossi fa il bis sul traguardo di Macerata, approfittando di un arrivo a trabocchetto, con una curva a gomito a quattrocento metri dallo striscione, che ha buggerato i velocisti di maggior fama. All'inizio di quella curva traditrice Merckx, che voleva vincere a tutti i costi, era al comando, con alla ruota De Vlaeminck, seguito da Bitossi e Moser. Eddy ha allargato troppo, finendo quasi contro la folla e togliendo dal gioco anche De Vlaeminck che, in quel momento, data la posizione, poteva dire di avere quasi la volata in mano. Bitossi e Moser hanno potuto invece accorgersi in tempo dell'errore dei due battistrada e convergere verso sinistra, accodandosi a Van Schil, Rodriguez e Bortolotto i quali, avendo affrontato la curva all'interno, ne erano usciti in testa alla fila. A questo punto lo sprint si è trasformato in un testa a testa fra Bitossi ed il colombiano Rodriguez: il toscano lo ha risolto a suo favore proprio sul filo del traguardo, mentre il giovane veneto Bortolotto ha avuto l'onore di precedere, al terzo posto, Francesco Moser. La breve tappa di oggi da Chieti a Macerata, è tutta o quasi in questa volata: il fantasma del monte Carpegna, che verrà affrontato domani, ha frenato ancor più del consueto la combattività dei concorrenti inducendoli, anche per il forte vento contrario, ad affrontare i 150 chilometri del percorso ad andatura turistica. Come sempre, la scena è cambiata negli ultimi chilometri, animati dai continui scatti di Moser, Sercu, Merckx, Perletto e Zi Moli, quest'ultimo raggiunto nel corso di un « ultimo chilometro » lungo quasi il doppio. Colpi di spillo che, come si è visto, non hanno impedito alla « vecchia volpe » Bitossi di aggiudicarsi il secondo successo nello spazio di tre giorni. Il Giro domani attende al varco i suoi più attesi protagonisti sul monte Carpegna, il secondo — non l'ultimo — dei suoi puntichiave. La salita, breve ma terribile, con punte di pendenza al diciotto per cento, è quella su cui l'anno scorso Fuente perse definitivamente la corsa, accusando un ritardo di oltre 9 minuti rispetto al vincitore Merck. Su quegli stessi tornanti il Giro 1973 rivelò definitivamente le doti di Battaglin, sconfitto dal fuoriclasse belga per soli 45 secondi. Rispetto alla scorsa stagione il tracciato di questa tappa-cardine del Giro è cambiato: il Carpegna ne è ora l'unica asperità mentre l'anno passato la corsa, provenendo dal Lido delle Nazioni sulla costiera romagnola, aveva dovuto affrontare anche il monte Barbotto, che aveva consentito a Merckx di prendere lo slancio per la sua impresa ammazzaGiro. Stavolta le posizioni sono cambiate. E' Fuente — un Fuente ben diverso da quello dell'anno scorso — che può uccidere il Giro ripetendo l'impresa riuscitagli sabato scorso sul monte Faito. E' Merckx che ha l'assoluta necessità di impedire un nuovo exploit dello spagnolo per lasciare almeno le cose come stanno e conservare la possibilità di rovesciare in futuro la situazione nella lotta per la maglia rosa. Giorno per giorno, il fuoriclasse belga è venuto migliorando il suo rendimento: non ha ancora nelle gambe le grandi salite, ma la forma vincente sta arrivando. Giorgio Albani, attento osservatore dei progressi del suo uomo, si è accorto da piccoli particolari che Eddy, riacquistata la fiducia nei propri mezzi, è pronto a raccogliere la sfida: « Sulla carta — dice Giorgio Albani — partiamo battuti, ma io penso sia meglio aspettare l'arrivo prima di piangere. Eddy sta bene, ormai, ed è capace di tutto ». Anche Fuente sta bene, ma a differenza di Merckx ha dovuto sopportare per cinque giorni il peso del primato in classifica. Non bastano, ovviamente, cinque tappe spese a difendersi e a bloccare la corsa, per logorare uno scalatore del calibro dello spagnolo. Ma José potrebbe anche non essere più fresco e scattante come sul monte Faito. specialmente se Merckx ed i suoi uomini e tutti quegli altri rivali che hanno interesse ad opporsi alla superiorità dell'arrampicatore iberico, riusciranno ad imprimere alla corsa un ritmo tale da costringere Fuente ad un'affannosa difesa prima della salita. Molto dipenderà anche dalle condizioni | atmosferiche in cui si svolgerà la scalata al Carpegna. Oggi alla quota 1400 del colle, faceva freddo — secondo le notizie giunte a Torrioni — e si è avuta anche una spolveratina di nevischio. Se tali condizioni dovessero ripetersi anche domani, lo spagnolo, chn preferisce il caldo ed il terreno asciutto, r ! sarebbe svantaggiato. Il duello Merckx-Fuente è il motivo conduttore della giornata, r a il ciclismo, che ha sete d. emozioni nuove, chiede a Battjdiin, a Moser, a Baronchelli, per non parlar di Gimondi e Zilioli, di inserirsi in questa sfida, ed evitare che il Giro si restringa definitivamente ad un dialogo tra il fuoriclasse belga e lo spagnolo re degli arrampicatori. Gianni Pigliata Ordine d'arrivo: 1. Bitossi (Scic) km 150 in 4 h 19'08", alla media di km 34,356; 2. Rodriguez (Bianchi Campagnolo) s.t.; 3. Bortolotto (Filcas) s.t.; 4. Moser s.t.; 5. Van Schil s.t.; segue tutto il gruppo, stesso tempo. Classifica generale: 1. Fuente 40 h 48'49"; 2. Gimondi a 28"; 3. Zilioli a 30"; 4 Battaglin s.t.; 5. Moser a 32"; 6. Uribezubia a 34"; 7. De Vlaeminck a 35"; 8. Bitossi s.t.; 9. Merckx s.t.; 10. Conti s.t.; 11. Baronchelli GB a 37"; 17. Pettersson a 2'50",

Luoghi citati: Chieti, Macerata, Torrioni