Il San Giovanni anticiperà la lenta riforma sanitaria

Il San Giovanni anticiperà la lenta riforma sanitaria Intervista con il presidente Walter Martini Il San Giovanni anticiperà la lenta riforma sanitaria Con la simbiosi Ospedale-Università prevista dalla nuova legge - Organizzazione dipartimentale per cardiologia e cardiochirurgia, trapianti (si comincerà con i reni), soccorso d'urgenza - Un Centro di medicina preventiva - L'ospedale di Lucento Mentre si attende la riforma sanitaria promessa da tempo e ora annunciata per luglio, l'ospedale San Giovanni ha posto mano alla propria riforma che consiste nella riorganizzazione di strutture e servizi. Coinvolge le sei sedi: Molinette, San Giovanni, Martini di via Tofane e Astanteria di largo Gottardo, San Vito e Eremo. Prevede la costruzione di un nuovo ospedale a Lucento, su terreno già di proprietà dell'Ente, in corso Regina Margherita angolo via Pietro Cossa. Qualche giorno fa si sono incontrati il presidente dell'ospedale, Walter Martini, (assistito dal consigliere Grassini e dal sovrintendente sanitario prof. Rocco) con il primario di cardiologia (reparto costituito lo scorso anno) prof. Angelino, il direttore della clinica di chirurgia e del centro di cardiochirurgia (25 letti per adulti e 25 per bambini) prof. Morino e il prof. Ciocatto direttore dell'Istituto di anestesiologia e rianimazione. Da questo incontro nascerà la nuova struttura dipartimentale per la cardiologia e cardiochirurgia che va dalla preparazione del malato per l'intervento chirurgico, all'intervento chirurgico stesso, al controllo postoperatorio. « Stiamo già preparando le strutture interne — dice il geom. Martini — che dovranno comprendere anche l'unità coronarica ». Anche il Centro Pianelli, diretto dal prof. Montemartini, avrà una sua funzione in questo insieme organico pur rimanendo autonomo, al servizio di tutto l'ospedale. «Questa ri/orma interna — precisa il presidente — intesa come modernizzazione delle strutture e dei servizi ospedalieri, possiamo realizzarla nell'ambito di quella simbiosi Ospedale-Università definita dalla nuova legge ». Si trattava di cogliere il momento opportuno e il consiglio d'amministrazione dell'ospedale lo ha scelto tempestivamente. — A quando l'avvio? « Speriamo entro ottobre ». Ma per ottobre si pensa anche di ristrutturare il pronto soccorso come n dipartimento d'urgenza » comprendente tutte le specialità: chirurgia generale, neurochirurgia, traumatologia, terapie intensive (dall'unità coronarica alla dialisi) con la presenza costante di un'equipe specialistica per tutto l'arco della giornata. Questa è una delle strutture che la Regione indica come prioritarie nell'ambito della programmazione ospedaliera piemontese. Infine una novità e se non l'abbiamo messa come prima è solo perché il suo avvio è leggermente in ritardo rispetto ai due precedenti: il dipartimento per 1 trapianti. « Abbiamo intenzione di cominciare con i reni — dice Martini — e ci sono già i medici e i chirurghi specializzati dell'equipe del prof. Vercellone. Il nostro prof. Ghilardi si è specializzato all'estero, altri stanno seguendo corsi a Lione. All'inìzio comunque il lavoro sarà eseguito in collaborazione con la chirurgia generale del prof. Morino che ha già l'autorizzazione a eseguire questi trapianti ». Ma occorre la « tipizzazione » e anche questo problema è stato risolto con la Genetica medica, coordinatore sarà il prof. Cepellini, di fama mondiale. Le previsioni — Facciamo qualche previsione di tempo? « Speriamo di porre le strutture entro la fine dell'anno ». Cardiologia e cardiochirurgia riordinate su nuove basi, soccorso d'urgenza, trapianti: la nuova forma di collaborazione OspedaleUniversità prevede una vera e propria rivoluzione alle Molinette, specialmente per l'afflusso degli ammalati. « Infatti — osserva Martini — intendiamo creare su nuove basi il reparto accettazione per sottrarre il malato alla triste esperienza della degenza temporanea ». Ma quest'ultima iniziativa sarebbe poco fruttuosa se non fosse affiancata da un Centro di medicina preventiva che la riforma sanitaria prevede, per quanto se ne sa, su basi ambulatoriali e che il San Giovanni ha deciso di costituire presso la vecchia sede del Centro storico. « L'obiettivo è un servizio che consente il precoce accertamento degli stati morbosi nella fase preclinica e di servizi polìambulatorìali altamente qualificati die siano in grado di praticare eccertamentì diagnostici senza dover ricorrere alla spedalizzazione, cioè senza sottrarre posti letto ai malati acuti, come accade adesso con la stagnazione media di 4-5 giorni dei ricoveri per indagini diagnostiche ». Nuove tariffe Si tratta dell'ormai notissimo « Medicai check-up », che il progresso della tecnica bio-medica dovrebbe mettere a disposizione di tutti a costi accessibili. Ma ciò riguarda soprattutto le mutue che, come è noto, sono molto in ritardo nei pagamenti e restie ad accettare le nuove tariffe. — Dove collocherete questo servizio di medicina preventiva, nelle vecchie crociere del San Giovanni? Risposta: «E' nostra intenzione trasformare l'antica sede di via Giolìtti in un ospedale per il Centro storico, con due reparti di medicina e uno di chirurgia, oltre, naturalmente, al Centro preventivo. Per realizzare questo obìettivo sfrutteremo l'attuale reparto di oncologia che si apre su piazza Cavour ». — E l'oncologia dove andrà a finire? « Nel nuovo ospedale di Lucen to ». Il progetto di costruirlo è I già noto da tempo, un recente ' esposto alla Regione intende sol- ! lecitare la pratica, che comun- que rientra nelle previsioni della | programmazione regionale. E' previsto un ospedale di 1000 letti di cui 450 per l'oncologia, 350 per il servizio ospedaliero generale, 200 per la riabilitazione. Il programma elaborato dalla presidenza comprende anche la completa ristrutturazione dell'Astanteria Martini di largo Gottardo con nuovo pronto soccorso, ginecologia, pediatria, sistemazione dei servizi geenrali. Inoltre entro giugno dovrebbe entrare in funzione il nuovo Centro dialisi di 12 Ietti con un reparto di nefrologia. Spesa prevista, solo per questa sistemazione, mezzo miliardo. I lettori di Specchio dei tempi contribuiranno al Centro di emodialisi con venti milioni. « Siamo arrivati alle cifre », commenta Martini e precisa: «Noi chiediamo che venga risolta al più presto la situazione finanziaria per poter condurre a termine il programma impostato ». L'o¬ spedale ha, oggi, "35 miliardi di I crediti verso le mutue, « ma fi nora ha soddisfatto totalmente i suoi impegni verso il personale e parzialmente verso i creditori facendo ricorso ad un'anticipazione di cassa pari al 53 per cento dei propri crediti ». Ciò comporta il pagamento di interessi che attualmente ara- montano a due miliardi 250 milioni, con un'incidenza di 2080 lire I sulla retta giornaliera prò capite. | « Abbiamo un bilancio di 36 mi-I liardi — aggiunge — e la legge ci consente di aprire mutui i cui interessi raggiungano il 5 per cento della cifra totale, cioè un po' più di un miliardo e mezzo ». I E' un richiamo allo Stato, per-1 che si assuma le proprie respon-1 sabilità, fatto non con vittimismo, | rna presentando un piano organico di lavori che anticipa lo spirito della riforma sanitaria come miglioramento dell'assistenza. d. garb.

Persone citate: Ciocatto, Ghilardi, Grassini, Ietti, Morino, Vercellone, Walter Martini

Luoghi citati: Lione