Si temeva fosse di Patricia uno dei 5 corpi carbonizzati

Si temeva fosse di Patricia uno dei 5 corpi carbonizzati Si temeva fosse di Patricia uno dei 5 corpi carbonizzati Non c'è la Hearst tra i simbionesi morti nello scontro con la polizia Cinquecento poliziotti hanno attaccato una casa nella quale si trovavano 5 appartenenti all'"Esercito di liberazione simbionese", che sono morti nell'edifìcio in fiamme - Uno di essi il "Feldmaresciallo Cinque", capo dell'organizzazione - La tv ha trasmesso la battaglia era (Dal nostro corrispondente) Washington, 18 maggio. Patricia Hearst è viva: la ragazza non è tra le vittime della feroce battaglia tra polizia e « Esercito di liberazione simbionese » (i suoi rapitori) che ha infuriato ieri sera a Los Angeles. Cinque persone, tutti esponenti dell'« Esercito di liberazione simbionese », sono morte ieri sera nella villa dove si erano asserragliate, dopo tre ore di assedio da parte dì cinquecento poliziotti. Oggi, dopo dieci ore di autopsia, il medico legale ha stabilito l'identità di quattro delle cinque oittime: sono Donald De Freeze (chiamato il « Feldmaresciallo Cinque»), capo dei « simbionesi », Patricia Soltysik, l'ideologa del tragico gruppo, Nancy « Ling » Perry e William Wolfe. La quinta vittima, una giovane donna bianca, non è ancora stata identificata: ma l'Fbi e il medico legale hanno escluso che possa trattarsi della figlia del celebre editore Hearst, rapita quattro mesi fa. La notizia, data nella nottata (ora italiana), ha posto fine ad una lunga serie di ipotesi che avevano fatto credere, in un primo momento, che Patricia potesse essere tra le vìttime. Il medico legale ha dovuto usare radiografie, cartelle mediche, rapporti dei dentisti relativi ai membri dell'« Esercito simbionese » e a Patricia per cercare un segno di identificazione in quei corpi ove « né il sesso né il colore della pelle » erano più riconoscibili, dopo che un furioso incendio, provocato dalle granate lanciate dalla polizìa contro il « fortino » dei simbionesi, aveva carbonizzato le vittime. L'ipotesi che la ragazza fosse stata uccisa nel lo scontro era nata dal fatto che, negli ultimi tempi, De Freeze (il « Feldmaresciallo Cinque ») aveva sempre condotto con sé la giovane. Ma pare che Patricia sia ora con un altro gruppo di simbionesi, guidati da un uomo e una donna, i coniugi Harris. Il gruppo che ha fatto vivere a Los Angeles una autentica pagina di guerra urbana, era così composto da due uomini e tre donne, uno solo dei quali, il capo, aveva trenVanni. L'età degli aitri varia dai 24 ai 28 anni. La sicurezza della loro appartenenza all'« esercito di liberazione simbionese » è venuta solo stasei-a, dopo l'identificazio- ne, ma fin da ieri il sospetto era molto concreto. Da un tato, solo un gruppo di paz- zi come questi avrebbe po tuto resistere a cinquecento poliziotti per tre ore, sapendosi votati a sicura morte. Dall'altro, i mitra da loro usati sono gli « Ar 15 », io stesso tipo in dotazione all'esercito, che la polizia sapeva essere in mano dei simbionesi. Veniamo alla cronaca della battaglia svoltasi con una ferocia in gran parte giustificata dalla follia assoluta dei giovani intrappolati (intorno avevano centinaia di agenti e nessuna via d'uscita), ma che anche la polizia ha portato avanti con una furia inconsueta. Dalla prima mattina gli un furgoncino riconosciuto come appartenente ai simbionesi: dopo avere attaccato inutilmente una villa, risultata vuota, la polizia, che sembrava sempre essere un passo indietro rispetto ai terroristi, ha ricevuto la telefonata di una donna. Cinque giovani sospetti, diceva, si erano chiusi nella vicina casa della figlia, e da ore non ne uscivano. asene erano sulle tracce di Dopo pochi minuti gli agen-1 ti erano alla villa e il loro ! cauto avvicinarsi veniva ac- - colto da una raffica. Era il se-1 gnale della battaglia: mentre :decine e decine di rinforzi in divisa blu accorrevano — e con loro le telecamere che avebbero ripreso in diretta lo scontro — gli assedianti aprivano un fuoco infernale accompagnandolo prima con lacrimogeni, poi addirittura con bombe a mano, come ha ammesso il capo della polizia. Un volume di fuoco direttamente proporzionale alla paura, si notava, poiché i poliziotti rifiutavano di avanzare e, dal coperto, lanciavano granate e raffiche. Di colpo, inattese e altissime, si levavano fiamme. Dalla porta è uscita di corsa una giovane. Giunta all'altezza dei poliziotti si è lasciata cadere, le mani sulla testa. Scambiandola per una dei «simbionesi», gli agenti si sono lasciati andare a gesti di brutalità, colpendo a calci la donna, una negra. Solo più tardi un uomo in borghese, agente dell'Fbi, ha allontanato i poliziotti e ha scoperto che la ragazza era Minnie Lewis, 33 anni, la proprietaria della casa la cui madre aveva avvertito la polizia. «I cinque — dirà — mi hanno costretto a ceder loro la villa con la forza». Intanto l'incendio divampava: «Da una finestra — dirà un agente — ho visto i corpi di un giovane negro e di una ragazza bianca vicini e coperti d: cartuccere a bandoliera, alla cintura, intorno. I due parevano morti, e dopo pochi secondi i proiettili hanno preso a esplodere, per il calore dell'incendio». Quando le fiamme sì sono calmate, cinque corpi sono stati portati fuori dalle rovine. La battaglia era conclusa, cominciavano le ipotesi. Sono simbionesi, sono i giovani (il più anziano ha 32 anni) che rapirono la Hearst in febbraio? E la ragazza, che recentemente aveva fatto sapere di essere passata con i suoi rapitori, partecipando anche alla rapina di una banca, lo scorso mese, era tra loro, tra quelle tre donne bianche morte nell'assedio? La famiglia, forse sull'onda dell'angoscia, ne è convinta, ma nulla prova finora che Patricia sia morta nel rogo o che i cinque appar tenessero effettivamente allo «Sia». Con un'attesa morbosa, resa ancor più spasmodica dalla visione in diretta della battaglia seguita ieri sera da milioni di telespettatori, si sono attese le risposte dell'autopsia. Ma la morte del « Feldmaresciallo Cinque » e di altri quattro militanti deìl'«Esercito di liberazione simbionese» non sembra aver ucciso il virus della follia pseudorivoluzionaria che ha portato al massacro di ieri sera e sembra colpire con particolare accanimento la California (si ricordino i « diavoli » di Manson, gli assassini di Sharon Tate). Nel pomeriggio di oggi, decine di volantini sono comparsi a Los Angeles: «Solidarietà — dicono — con i simbionesi. Facciamo che la voce delle armi risponda a coloro che vogliono soffocare nel sangue la speranza e il futuro dei nostri popoli ». La firma è « I cobra a sette teste », simbolo dei rapitori della Hearst. v. z. Los Angeles. I vigili del fuoco accorrono per domare l'incendio (Associated Press)

Luoghi citati: California, Los Angeles, Washington