Quasi prosciugata di Giulio Mazzocchi

Quasi prosciugata Quasi prosciugata (Segue dalla 1" pagina) no) e da aziende locali (tram e simili). Aumenteranno le entrate fiscali. Quest'ultimo aumento sarà perseguito con la lotta alle evasioni, con maggiori aliquote Iva per molti generi, forse anche con un nuovo aumento della benzina. Il governo, alzando i tassi d'interesse chiesti dalle Banche e offerti dai Buoni del Tesoro, cercherà di spingere i cittadini a risparmiare denaro, che diventerà così disponibile per investimenti. Sarà contrastato dal governo l'aumento di tutte le spese non produttive dello Stato, delle mutue, delle aziende e dei comuni: il credito bancario a tali settori sarà limitato e costosissimo. Si spingeranno tali settori a cercare, semmai, prestiti obbligazionari ad alto interesse presso il pubblico. Infine, il governo, «senza pregiudizi negativi o positivi», affronterà con i sindacati il tema dell'aggancio delle pensioni alla dinamica salariale, «ma in una prospettiva non immediata, a causa del deficit della previdenza». Una tale politica cercherà di essere «equa», cioè di tagliare più sui consumi dei redditi elevati che di quelli minori. Ma necessariamente taglia anche questi ultimi. Per equilibrare la situazione il governo è disposto a contrattare la defiscalizzazione di una maggiore fascia di reddito da lavoro e a utilizzare un fondo per «stabilizzare alcuni prezzi di generi di primissima necessità alimentare». Più in generale è stato anche studiato un «servizio» per impedire che tutti i prezzi salgano oltre al necessario, in dipendenza di manovre d'imboscamento. La liquidità ottenuta con i sacrifici, al netto delle spese per difendere i prezzi e per le defiscalizzazioni, sarà impiegata negli investimenti: centrali elettriche, case, scuole, bonifica sanitaria delle città del Sud, trasporti collettivi, rilancio agricolo, ospedali, università, investimenti produttivi al Sud. Sui tempi e i modi d'esecuzione di queste opere (anche mediante « concessione d'appalto »), Giolitti discuterà martedì con le Regioni, in quella che dovrebbe essere la riunione decisiva A metà della prossima settimana, con Colombo e Tanassi e con i sindacati, Giolitti inizierà un esame che si propone, dice il ministro del Bilancio, «di definire anche la politica del credito, per la prima volta, togliendola dal novero delle decisioni segrete ed esclusive. In tal modo si preciseranno i tempi nei quali ciò che sarà risparmiato col contenimento dei consumi privati affluirà davvero all'è' spansione dei consumi pubblici sociali». Sarà possibile al governo e ai sindacati concludere entro il 10 giugno una così vasta e puntigliosa contrattazione? Già si conosce la positiva speranza che in proposito è stata espressa da Rumor, Colombo, Giolitti, Mancini e Tanassi. De Mita ci fa oggi conoscere il suo giudizio: «L'altro ieri abbiamo avuto di fronte, m'è sembrato, non un sindacato, ma un partito. Nel senso che non 'm'è parsa tanto una controparte contrattuale, quanto un interlocutore con una visione unitaria e organica». Se il sindacato alla fine dirà «sì», il governo sarà assai meno isolato nell'imporre i pesanti sacrifici esposti e «il Parlamento — questo è un giudizio di Macario, della Cisl — sarà più celere nel definire le tante leggi indispensabili agli investimenti ». Giulio Mazzocchi

Persone citate: De Mita, Giolitti, Macario, Mancini, Rumor, Tanassi