Da quali fenomeni ha origine lo smog

Da quali fenomeni ha origine lo smog CRONACHE DELL'AUTOMOBILE Da quali fenomeni ha origine lo smog Cos'è l'«inversione termica» che d'inverno può rendere irrespirabile l'aria delle città - Le radiazioni solari e lo smog fotochimico - Torino all'avanguardia nel controllo degli inquinamenti Il laboratorio automatico installato dalla Fiat sulla Mole Antonelliana fa parte di un organico sistema di rilevamento, misurazione e analisi dell'aria comprendente, oltre a questa stazione, altri 13 punti fissi distribuiti nei maggiori nodi di traffico di Torino. Con le stazioni allestite dal Comune e dalla Provincia, si raggiunge un complesso di 23 punti di rilevamento, che fanno di Torino la città più avanzata d'Europa in questo campo. li laboratorio automatico operante sulla Mole Antonelliana studia in particolare i fenomeni di smog fotochimico e della stratificazione degli inquinanti fino a 145 metri d'altezza. Che cos'è lo smog? La parola è una contrazione dei termini inglesi smoke (fumo) e fog (nebbia), e indica appunto un miscuglio di nebbia e di fumo venefico che, specialmente in presenza di forte umidità e di un grande volume di gas scaricati nell'atmosfera dagli impianti industriali e di riscaldamento e dai motori degli autoveicoli, si forma al di sopra dei grandi agglomerati urbani. Lo smog è nocivo per la salute, ma in qualche caso può addirittura diventare un pericolo mortale, com'è avvenuto a Londra nell'inverno del 1952 e dieci anni più tardi a causa di un fenomeno meteorologico chiamato inversione termica. Ecco che cosa avviene. Normalmente, la temperatura dell'atmosfera decresce (circa un grado ogni cento metri) man mano che si sale verso l'alto. Ma al di sopra delle grandi città industriali, sia a causa del riscaldamento dovuto agli impianti domestici, sia per altri fattori di carattere generale, si può verificare un fenomeno opposto, cioè che la temperatura aumenta, fino a un certo limite, passando dagli strati inferiori a quelli superiori. Si determina pertanto la formazione di correnti ascensionali che richiamano sulla zona grandi quantità di aria più fredda in prossimità della superficie. Questa massa di aria fredda si riscalda a sua volta e sale verso l'alto, formando infine una specie di cappa imperforabile, a contatto della quale le masse gassose tornano a raffreddarsi e a ridiscendere sulla città acquistando via via nuovi elementi inquinanti. Avviene appunto un'inversione termica, le cui conseguenze sulla salute umana possono essere esiziali. E il fenomeno permane fino a quando non cambiano le condizioni meteorologiche, cioè non si forma una corrente d'aria capace di spazzare la coltre superiore della cappa di smog. Lo smog fotochimico è invece prevalentemente determinato dalla presenza nell'atmosfera di prodotti riversati nell'aria dagli scarichi dei motori a scoppio: ossido di carbonio, ossidi di azoto, idrocarburi incombusti, piombo e altri. Alcuni di questi residui della combustione stagnano in prossimità del suolo, altri si innalzano a una certa quota. Per effetto delle radiazioni solari, queste sostanze subiscono altre trasformazioni dando luogo al cosidetto smog fotochimico, avvertibile — specialmente d'estate — come una specie di diffusa nebbiolina che in genere si scambia per umidità, ma soprattutto per il suo odore acre e pungente. Anche questo fenomeno è tipico dei grandi conglomerati urbani, ma si registra anche sugli aeroporti di maggiore traffico. Ecco dunque l'importanza e validità dei sistemi di analisi della composizione dell'aria ventiquattro ore su ventiquattro e durante l'intero anno: un'estesa analisi conoscitiva sull'andamento dei fenomeni di inquinamento è la sola in grado di fornire una grande e omogenea massa di 1 dati, la cui elaborazione co-1 stituisce la base per lo stu-Idio dei provvedimenti più jidonei da apportare per con- ;i(cioè dalla latitudine e dal jciarla), dal numero di veicoli !a motore circolanti, dalle \condizioni ambientali. E va-riano anche le percentuali di Iinquinamento secondo l'origi-tenere e, ci si augura, abbat tere le emissioni nocive dei gas di scarico. I fattori di inquinamento atmosferico sono diversi da un luogo all'altro, poiché dipendono dal grado di concentrazione urbana e industriale, dalla quantità degli impianti di riscaldamento 1 i ne. Ma su questo punto esi- j ste una notevole disparità di I opinioni e di interpretazioni. otnt; TT„;f; „v,„ Negli Stati Uniti si vuole che due terzi del totale delle so- | stanze venefiche immesse nel-1 l'aria sia imputabile ai mezzi di trasporto, specialmente terrestri; nei Paesi europei la responsabilità è distribuita in parti pressoché uguali fra riscaldamenti domestici, industrie e autoveicoli, oltre a una certa aliquota attribuita agli scarichi delle raffinerie, agli inceneritori dei rifiuti solidi, eccetera. Per restare nel campo dei- 1 l'automobile, mentre l'indù Istria è già riuscita, attraver-ì j so successivi interventi, a ri-1 ; durre considerevolmente il li- ! I I i vello delle emissioni, i programmi di collaborazione in atto tra industrie motoristiche e petrolifere stanno portando avanti ricerche per arrivare a sistemi di post-combustione dei gas di scarico che dovrebbero ulteriormente ridurre le emissioni stesse, anche se a costi più ele j vati. E' comunque un impe ! sno davanti al quale nessu \ no si sottrae, una sfida per . migliorare la qualità della I vita. 1 Ferruccio Bernabò l ! I i ,

Persone citate: Ferruccio Bernabò

Luoghi citati: Europa, Iinquinamento, Istria, Londra, Stati Uniti, Torino