TITOLI IN VETRINA

TITOLI IN VETRINA TITOLI IN VETRINA Con Irene muore (ed. Rizzoli, lire 3000) Marise Ferro conclude la storia della sua eroina della mediocrità che aveva iniziato in Una lunga confessione. La nuova vicenda si ambienta nell'immediato dopoguerra: in epoca di « ricostruzione ». E proprio questo slogan della « ricostruzione », su cui a lungo si insiste nelle prime pagine del libro, diviene la chiave di lettura del romanzo. Mentre l'umanità, avvilita dalle esperienze della guerra, trova la forza di ricominciare da capo, Irene può solo constatare, con crudele autocoscienza, la propria incapacità non solo a reagire (a darsi un futuro), ma anche a lasciarsi vivere (ad accettare il presente). Inchiodata ai miti e ai mostri del proprio passalo Irene sembra voler sopravvivere solo in attesa del suo prossimo decadimento fisiologico e rifiuta per ciò l'aiuto di chiunque le viva intorno. Irene diviene così il simbolo — nelle pagine risentite di Marise Ferro — della condizione negativa dell'uomo di oggi, che ha perso ogni prospettiva nel porsi il problema del vivere. ★ ★ La città nel sogno di Luigi Bongiorno (ed. Mondadori, lire 2500) si articola come il reso¬ conto della notte di un uomo, padre da pochi giorni, vissuta tra l'alternarsi continuo di sogni e risvegli. Nel risveglio c'è l'ossessione della presenza del nuovo essere con la sua misteriosa e preoccupante meccanicità fisiologica; nel sogno c'è l'incubo di una realtà che si rivela drammaticamente spoglia di ogni rassicurante finzione. Sicché per l'uomo non resta che un incessante tentativo di rifugio dal risveglio nel sogno e dal sogno nel risveglio, che finisce per chiuderlo in un unico cerchio di ossessioni. Il sogno rappresenta il mondo simbolico degli abitatori di una grande azienda (i padroni e gli operai, i sindacalisti e i dirigenti, ecc.) in continua lotta tra di loro: una lotta che più che scontro di forze, è scambio di scortesie, esplosione di risentimenti, sfogo di invidie, ansia di dispetti. Un girotondo sinistro di meschinità in cui cose e uomini fanno a gara per entrare: e si udranno così, per esempio, fiori battibeccare tra di loro, come uomini dal chiuso orizzonte mentale. L'alternativa a questo formicolare di parole stizzose è il silenzio caparbio del neonato: che però è ancor più denso di minacce e di moniti. g. der.

Persone citate: Luigi Bongiorno, Marise Ferro