Assemblea Assolombarda difficoltà per l'economia di Renzo Villare

Assemblea Assolombarda difficoltà per l'economia La relazione del presidente Pellicano Assemblea Assolombarda difficoltà per l'economia "La ripresa industriale è un fatto reale, ma è ancora troppo fragile e si è fatta più timida e incerta a causa della stretta del credito" (Dal nostro inviato speciale) Milano, 14 maggio. Il giudizio degli industriali lombardi sulla situazione economica è cauto. « La ripresa industriale c'è, è un fatto reale, ma è ancora troppo fragile e si è fatta più timida e incerta per effetto della stretta creditizia ». D'altro canto « il 1973 e i primi mesi del '74 rappresentano sicuramente, nell'arco degli ultimi 25 anni, uno dei periodi più affollati di avvenimenti e di problemi di eccezionale rilevanza per le strutture economiche e industriali del nostro Paese ». Ampio dibattito Questi concetti sono stati espressi dall'ing. Giuseppe Pellicano presidente dell'Associazione industriali lombardi (Assolombarda) nel corso dell'assemblea svoltasi oggi a Milano. L'Assolombarda è la maggiore organizzazione territoriale della Confindustria, rappresenta 6700 aziende industriali, di cui 4200 associate direttamente e 2500 attraverso le associazioni collegate di Monza, Legnano e degli industriali grafici ed edili, con un totale di circa 500 mila dipendenti. Alla relazione di Pellicano è seguito un ampio dibattito con l'intervento dei maggiori rappresentanti dell'industria milanese, che hanno ribadito i concetti di fondo contenuti nella relazione, trattandoli però con una particolare visuale a seconda del settore rappresentato. Ha sostenuto, fra l'altro, Pellicano che il 1973 ha segnato in quasi tutto il mondo una fase di espansione economica, dominata però da una serie di eventi critici, quali l'aumento record delle materie prime (i cui prezzi nel giro di dodici mesi hanno segnato un raddoppio secco), la crisi petrolifera, l'inflazione generalizzata che ha colpito tutti i Paesi industrializzati, le traversie monetarie e valutarie. In questo quadro si è mossa l'economia italiana, che si presenta ora. nei primi mesi del 1974, in una fase di accentuato aumento dei prezzi, accompagnata da incertezza per la capacità di tenuta della produzione industriale e della occupazione, da una pesante situazione dei conti con l'estero e da poco positive previsioni per l'espansione della domanda, in particolare per i beni di consumo. Anche il sistema produttivo lombardo, che nel 1973 aveva mantenuto un buon ritmo di attività, mostra ora qualche tendenza recessiva, particolarmente in alcuni comparti di base quali l'auto e la gomma. a o o , o a a i Pellicano ha quindi ricordato come la produzione industriale abbia guadagnato nel '73 un buon 10 per cento sul 1972 ed abbia mantenuto un soddisfacente ritmo d'incremento anche nei primi mesi di quest'anno, nonostante il bilancio economico si presenti « per altri versi piutto| sto oscuro ». Questo perché l'industria italiana, ha compiuto, negli ultimi anni, un notevole sforzo di riconversione sotto la spìnta di due fattori: « l'aumento dei costi di lavoro, che ormai sono allineati a quelli degli altri Paesi europei e il costante confronto con la concorrenza internazionale ». Il quadro interno ed internazionale in cui si muove la nostra industria non è però dei più favorevoli — ha detto il presidente dell'Assolombarda — e « il punto più debole è indubbiamente rappresentato dall'eccessivo tasso d'inflazione della lira, inflazione ulteriormente aggravata dal cattivo andamento dei conti con l'estero ». Spese pubbliche Dopo aver esaminato le misure adottate dal governo per affrontare e combattere la congiuntura — « i provvedimenti via via presi non sono stati un esempio di coerenza » — Pellicano ha sostenuto che « uno dei fattori strutturali dell'inflazione è il settore pubblico, con la sua inefficienza, le sue altissime spese (un miliardo al giorno) =i il suo enorme disavanzo» Esaminando la situazione sindacale, ha quindi osservato che l'anno scorso è stato caratterizzato dalla proposta avanzata al corigresso di Bari dalla Cgil per una « nuova frontiera del sindacato », ossia la sostituzione della trattativa generale salariale con trattative aziendali inquadrate in un piano politico-economico generale. Ricordato come sia indispensabile « rilanciare gli investimenti nelle infrastrutture sociali e nelle opere pubbliche per il Mezzogiorno », Pellicano ha aggiunto che « la gravità dei problemi sul tappeto rende ancora più evidente la necessità di una valida programmazione economica nazionale », azione per la quale gli industriali intendono cooperare con le forze politiche e sociali. « Le recenti proposte per la presidenza della Confindustria sono la premessa per un'azione coerente della categoria industriale in questa direzione. L'Assolombarda — ha concluso il presidente — collaborerà quindi con la futura presidenza per il rilancio della Confindustria attraverso una politica innovativa ». Al termine dei lavori l'assemblea ha approvato la nomina di due nuovi membri nella giunta esecutiva: Alberto Grandi e Filiberto Pittini, rispettivamente amministratori delegati della Montedison e della Pirelli. Renzo Villare

Persone citate: Alberto Grandi, Filiberto Pittini, Giuseppe Pellicano, Pellicano, Pellicano Assemblea

Luoghi citati: Bari, Legnano, Milano, Monza