Guinea-Bissau: i guerriglieri offrono negoziati a Lisbona

Guinea-Bissau: i guerriglieri offrono negoziati a Lisbona Guinea-Bissau: i guerriglieri offrono negoziati a Lisbona Su posizioni diverse i movimenti insurrezionali dell'Angola e del Mozambico Lisbona, 13 maggio. Alla vigilia della formazione del nuovo governo e della proclamazione a presidente della Repubblica del generale Spinola, i « leaders » della guerriglia nella Guinea si sono offerti di avviare immediati negoziati col nuovo regime portoghese per « la totale liberazione del nostro popolo ». La dichiarazione dice che la Repubblica della Guinea-Bissau è pronta a negoziare coi leader portoghesi, «che si addivenga o meno a una cessazione del fuoco» nei dieci anni di liberazione nella Guinea, la più piccola delle tre colonie africane del Portogallo. Gli altri due principali movimenti insurrezionali delle colonie portoghesi dell'Africa, Angola e Mozambico, hanno respinto la proposta di colloqui con le autorità portoghesi. La dichiarazione del Paigc sottolinea che l'indipendenza della Guinea-Bissau dev'essere l'obiettivo delle trattative, ma non necessariamente la condizione per avviarle. Aggiunge che le forze portoghesi in Guinea dovranno «cessare tutte le operazioni e gli atti aggressivi contro la nostra popolazione» e ritirare le loro forze dalle zone dei combattimenti. A Beira, nel Mozambico, pattuglie di militari e poliziotti sono ancora in giro dopo gli incidenti di ieri fra bianchi e negri, mentre le stazioni radio trasmettono ripetuti appelli alla calma. Il numero due della giunta portoghese, generale Francisco Da Costa Gomes, ha detto in una conferenza stampa che il Portogallo non ha intenzione di allargare la guerra nel Mozambico, che dura da un decennio, né intende attaccare i paesi africani vicini per cercare aiuto militare dal Sudafrica. Egli ha rinnovato un appello di cessazione del fuoco al Frelimo. In un'intervista alla radio olandese, il sacerdote italiano padre Bertulli ha oggi accusato le truppe portoghesi in Mozambico di aver causato un terribile bagno di sangue nel nord del Paese, circa sei anni fa. Padre Bertulli, che è stato 25 anni in Mozambico, ha affermato che i militari hanno massacrato parte della popolazione africana di Unango tra il 1967 e il 1968, più di 500 persone. Il sacerdote ha anche detto che il nunzio papale nel Mozambico sapeva da anni dei massacri e che egli stesso aveva tenuto il nunzio informato di questi fatti. (Ap) (Nostro servizio particolare) Lisbona, 13 maggio. Il nuovo governo provvisorio portoghese dovrà essere nominato entro la mezzanotte di mercoledì 15 maggio. Le liste dei «mìnistrabili», come vengono chiamati nella penisola iberica i candidati ai vari portafogli ministeriali, sono eccezionalmente numerose. Ma tutti sono ormai concordi nel ritenere un liberale, Adelino De Palmas Carlos, come il futuro primo ministro di un governo che potrebbe definirsi «di salute pubblica», tanto dovrebbe essere eterogenea la sua composizione. Il leader socialista Mario Soares non avrebbe, come molti hanno preconizzato, il ministero degli Esteri ma quello delle relazioni con il Terzo Mondo, con tutto il problema delle colonie e della guerra coloniale in atto da tredici anni in Angola, Guinea Portoghese e Mozambico. Altro candidato al governo sarebbe Alvaro Cunhal, leader comunista, di cui si parla insistentemente come ministro del Lavoro, mentre Francisco Carneiro, un radicale, sarebbe addetto alle relazioni con l'amministrazione pubblica, un titolo che equivarrebbe a ministro dell'Interno ad interim. Roberto Traili

Persone citate: Adelino De Palmas Carlos, Alvaro Cunhal, Francisco Carneiro, Francisco Da Costa Gomes, Mario Soares, Spinola