Aveva tentato di sparare a un carabiniere: 7 anni
Aveva tentato di sparare a un carabiniere: 7 anni Processo in assise a Ivrea Aveva tentato di sparare a un carabiniere: 7 anni (Dal nostro corrispondente) Ivrea, 10 maggio, (r. a.) Sette anni e sei mesi di reclusione per tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale, e un mese d'arresto per porto abusivo d'arma: questa la condanna inflitta dalla corte d'assise di Ivrea al ventiseienne Angelo Caldinelli abitante a Banchette, comparso a giudizio con altri due giovani (Gerardo Zangrossi di 25 anni, abitante a Torino e Bruno D'Angelo di 23 di Ivrea) in seguito ad un movimentato scontro avvenuto il 14 ottobre scorso con una pattuglia di carabinieri. I tre erano a bordo di un'auto sospetta che i militari cercavano di fermare per un controllo. La vettura non si arrestava all'«alt» dirigendosi a tutta velocità verso Nomaglio. Qui, raggiunta da una « Giulia » dei carabinieri, l'auto con i tre a bordo si bloccava e gli occupanti cercavano di dileguarsi in direzioni opposte. Lo Zangressi si arrendeva, il D'Angelo riusciva a fuggire e veniva identificato qualche giorno dopo, il Caldinelli che aveva opposto resistenza, dopo essersi nascosto nel cortile di un'abitazione, estraeva una pistola puntandola contro il carabiniere Giardiello. Questi prontamente faceva fuoco e colpiva il giovane con tre proiettili in punti non vitali. Durante l'udienza il Caldinelli, difeso dall'avv. Musmeci, ha riconosciuto che il militare compì il suo dovere sparando, ma ha escluso, da parte sua, di aver avuto l'intenzione di uccidere. Di diverso parere è stato il pubblico ministero dott. Camerata, il quale ne aveva chiesto la condanna a complessivi diciotto anni, quindici per il tentato omicidio e tre per la resistenza. La corte ha concesso all'imputato le attenuanti generiche riconoscendole prevalenti sulle aggravanti contestate. A pena scontata il Caldinelli dovrà anche sottostare a due anni di libertà vigilata. La corte ha infine assolto lo Zangrossi per non aver commesso il fatto e il D'Angelo per insufficienza di prove.
Persone citate: Bruno D', Camerata, D'angelo, Gerardo Zangrossi, Giardiello, Musmeci, Zangrossi
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