Tanti ingenui pensierini per te, carissima mamma

Tanti ingenui pensierini per te, carissima mamma Tanti ingenui pensierini per te, carissima mamma Li hanno scritti in un giornalino i bimbi di prima elementare della "Dal Piaz" La festa della mamma, in origine una gentile consuetudine, è ormai classificata da molti « la solita trappola del consumismo » e come tale suscita più critiche che consensi. Soltanto nel mondo semplice dei bambini la giornata trova ancora un colore di genuinità. I bimbi offrono alla mamma un fiore ed un bacio con la tacita promessa di « non fare capricci », di « essere buoni ». Si sa già che la tregua durerà poco. Ma che importa? Ciò che conta è un gesto d'amore. Invece di un fiore i bambini della I A, scuola elementare « Riccardo Dal Piaz » della direzione didattica « L. Ottino » hanno regalato alle madri per la loro « giornata », che sì festeggia domani, un giornalino, illustrato e coloratissimo. Sono pensierini ingenui, i primi saggi a penna della vita, fresche voci infantili, quadretti di vita familiare, espressioni di ricchezza interiore in un mondo avaro di sentimenti. Della mamma i bimbi ricordano la tenerezza e la severità. « Mi cura e mi vuole bene e mi guarda mentre faccio il compito — scrive Paola —; poi va a lavorare e la sera arriva a casa e mi fa un bacio ». Massimo osserva: « E' molto buona, però è anche severa, perché quando faccio le marachelle grosse mi castiga ». Stare insieme è un piacere non sempre concesso. Perciò quando la famiglia è riunita per il bambino è una festa: « La mia mamma va ad aiutare il mio papà a lavorare — scrive Marco —. Ma certe volte la mamma sta a casa con il papà e con noi bambini ». Anche una passeggiata nel verde è motivo di gioia per Pasqualina: « La mia mamma è tanto buona e mi porta, ogni domenica, al Valentino. Con i miei fratellini mi diverto tanto, perché vicino a noi c'è la mamma ». Affetto in cambio di compren¬ 111 ! 11111 ! 1111 i 1111 II MI li 111! li 1111 ■ i r r ■ 1111 II il 11111 i i i 1 sione dei piccoli piaceri. Per Donato la bontà della mamma trapela dalla sua generosità: « Mi compra il gelato, mi dà le caramelle, mi lascia andare a giocare fuori ». Carmelina, più lapidaria, annota felice: « La mamma è brava, perché mi compra tante cose». I ricordi tristi (Cristina: « La mia mamma una mattina s'è tagliata un dito e il mio papà l'ha portata all'ospedale ») si accavallano a esperienze curiose (Cristina: « Una notte la mamma era nel cucinino e stava mangiando una banana. Io le ho chiesto: " Cosa fai mamma? " " Sto mangiando una banana " mi ha risposto ») o a fatti inattesi (Vincenzo: « Ogni notte, quando ho il raffreddore vado nella camera della mamma per chiedere il fazzoletto. Una volta credevo che fosse la mamma, invece era il papà»). Infine piccole burle innocenti: « Quando la mamma va a dormire — scrive Patrizia — io vado nella sua camera e la faccio spaventare tanto, perché entro senzar far rumore ». Un guizzo di malizia e la sorridente conclusione: « Dopo le dò un bacio ».

Persone citate: Dal Piaz, Ottino, Riccardo Dal Piaz