Sexy dall'Africa e in confessionale

Sexy dall'Africa e in confessionale PRIME SULLO SCHERMO Sexy dall'Africa e in confessionale Africa nuda Africa violenta di Mario Gervasi con Marilù Haitè ed Eriha Malaga. Italiano a colori. Cinema Nazionale. (p. p.) Mario Gervasi, che ha ideato e montato il complesso materiale di Africa nuda Africa violenta, non si è sentito di presentare un lungometraggio solo documentario. Ha perciò inserito tra le riprese dal vero la discutibile storia di una ragazza bianca e di una ragazza negra, che dovrebbe contrappuntare con l'immaginazione il valore cronistico delle immagini girate in 16 mm e « gonfiate » poi a 35 mm. Il risultato è ambiguo perché la teoria dell'incarnazione delle anime che ossessiona l'africana è data senza alcun approfondimento e la tentazione perversa che anima l'europea è risolta in sequenze dilettantesche. All'origine del film è un discorso ormai abituale. Nell'Africa nera i riti ancestrali convivono con la nuova fede cristiana, le usanze tribali si scontrano con la mentalità del XX secolo. In genere vittime di questi dissidi sono le donne, tuttora condannate a un posto secondario nella società patriarcale e assoggettate a una dura fatica in famiglia e sul lavoro. Nel Togo, nel Dahomey, nella Costa d'Avorio vediamo seviziare le vergini innocenti, vediamo punire le sacerdotesse che hanno infranto il tabù della castità, vediamo soprattutto un numero incredibile di iniziazioni sanguinose con adolescenti dell'uno e dell'altro sesso. Nei cento minuti di proiezione i « flash » inattesi e spietati non si contano. Manca però in Gervasi la coscienza vera dell'etnologo. Spesso le cerimonie e i loro sadici particolari vengono evidentemente protratti per la morbosa curiosità della cinepresa. ★ ★ Sesso in confessionale di Vittorio De Sisti, con interpreti non professionisti. Italia, colori. Cinema Cristallo. (s. c.) Dal libro di Norberto Valentini (qui anche sceneggiatore) e di Clara Di Meglio, che tanto scalpore e polemiche suscitò alla sua uscita nelle edicole, il regista Vittorio De Sisti ha tratto un film troppo incline alle tentazioni del cinema sexy per riuscire a riscattarsi con qualche intervento « scientifico ». Gli autori del volume, qualche anno fa, raccolsero una serie di confessioni « scabrose » costruite ad arte da falsi penitenti che si inginocchiavano al confessionale fomiti di microfono e registratore. Il materiale raccolto è abbastanza interessante per conoscere alcuni pareri dei ministri del culto sul sesso, la pillola, il divorzio, e i rapporti tra i coniugi nel matrimonio. La morale cattolica viene sottoposta ad una vivace critica e le sue frequenti indulgenze al compromesso sono denunciate con dovizia di testimonianze dirette. Vittorio De Sisti, prolifico artigiano del cinema erotico di moda, non ha saputo rinunciare alla facile occasione di « illustrare » i numerosi peccati di « lascivia » che il dossier propone. Dalle austere navate delle cattedrali o dalla oscurità delle sacrestie pregne di incenso, la macchina da presa scivola negli interni di auto in sosta, nelle camerette virginali di alcune penitenti, nei portoni, nelle sale da ballo, tra i bivacchi delle passeggiatrici per descrivere, con eccessivo scrupolo, le tentazioni che tanti giovani provano prima del matrimonio. Un teologo, un sessuologo, uno psicologo e una redattrice di JVoi donne, hanno il compito di nobilitare l'inchiesta. Ma i loro interventi si perdono tra i troppi palpeggiamenti maliziosi.

Persone citate: Clara Di Meglio, Gervasi, Malaga, Marilù Haitè, Mario Gervasi, Norberto Valentini, Vittorio De Sisti

Luoghi citati: Africa, Costa D'avorio, Italia, Togo