Con le pensioni non si vive più

Con le pensioni non si vive più Con le pensioni non si vive più Domani all'Alfieri dibattito sui problemi degli anziani - Il convegno dei grafici I pensionati della Previdenza sociale in Torino e provincia sono 500 mila. Il 90 per cento percepisce un assegno mensile inferiore alle 70 mila lire. Di questi il 55,6 per cento ha la pensione minima: 42.950 lire al mese. Sono i redditi più bassi che il costante aumento dei prezzi minaccia di assottigliare tutti i giorni un po' di più, riducendo in modo preoccupante il potere di acquisto delle pensioni. Di fronte al rincaro del costo della vita i pensionati chiedono l'aumento dei minimi di tutte le categorie e l'immediato agganciamento delle pensioni ai salari, in modo che beneficino degli stessi miglioramenti. Rivendicano anche servizi pubblici gratuiti che li esentino da alcune spese. Esistono già delle provvidenze, altre sono in programma: a Torino 16 mila pensionati viaggiano sui mezzi pubblici di trasporto senza pagare; vi sono Comuni della provincia che assistono gli anziani a domicilio e parecchi che organizzano per loro soggiorni di vacanza estiva: la Provincia sta allestendo servizi sanitari decentrati per anziani: la Giunta della Regione ha presentato una legge per l'assistenza domiciliare; ma ha incontrato l'opposizione di enti locali, operatori sociali e forze della sinistra, che appoggiano invece una proposta legislativa del pei. I pensionati chiedono un vasto piano di servizi sociali, sanitari ed abitativi. Queste richieste saranno illustrate domani in una manifestazione che si svolgerà alle 15 al teatro Alfieri per iniziativa del pei, psi e \cli provinciali. Pi- nul(nvinidAgcndisdqccuzd'trpzt(ltspsdspspdatiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiii i iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii nuccia Bertone delle Acli farà una relazione introduttiva. Parleranno anche Emanuele Bonasia (psi), l'on. Sulotto (pei) e Gianni Alasia della Camera del lavoro. Grafici — Si è concluso ieri il convegno dei delegati nazionali, promosso da Cgil, Cisl, Uil in vista del rinnovo del contratto di lavoro. Il presidente di turno Alfredo Giampietro, segretario generale della Filagc-Uil, ha detto che la categoria « è impegnata a neutralizzare il disegno politico di certe forze. Ciò è tanto più importante — ha aggiunto — se si tiene conto del vero significato del referendum, in occasione del quale i lavoratori risponderanno certamente "no" ». Anche Colzi della Cgil ha ricordato che oggi « nel paese c'è un grosso disegno delle forze reazionarie per far arretrare il quadro politico. Quindi il nostro ''no" nel referendum sarà netto e chiaro ». Per quanto riguarda la parte rivendicativa, il congresso ha approvato le richieste di: classificazione unica; aumento uguale per tutti; riforma della contingenza (secondo il progetto confederale); accorporamento dei contratti grafici ed editoriali. Un prossimo convegno sulla piattaforma per il contratto si svolgerà a settembre. Magnoni e Tedeschi — I 1300 dipendenti sono da oltre sei mesi in agitazione per difendere il posto di lavoro; conoscere e discutere i programmi aziendali e per il miglioramento delle condizioni in fabbrica. I sindacati annunciano che « sarà intensificata la lotta ». iiiiiiiMiiiiiiiii Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Alfredo Giampietro, Emanuele Bonasia, Gianni Alasia, Magnoni, Sulotto

Luoghi citati: Torino