La Cina aumenta le esportazioni

La Cina aumenta le esportazioni L'ECONOMIA INTERNAZIONALE La Cina aumenta le esportazioni Nel '73 gli scambi con l'estero cresciuti del 45% - Minori profìtti in Giappone (Nostro servizio particolare) Londra, 3 maggio. L'anno scorso, il prodotto nazionale lordo della Repubblica Popolare Cinese è assommato a circa centomila miliardi di lire, mentre gli scambi con l'estero sono ere- ! sciuti di almeno il 45 per cento. Il quadro si ricava da un dettagliato rapporto, curato dagli uffici dei consiglieri commerciali presso le rappresentanze diplomatiche a Pechino dei nove Paesi Cee. Durante i 12 mesi considerati, gli Stati Uniti si sono portati in terza posizione tra i principali fornitori del mercato cinese (scavalcando così Canada e Germania Occidentale), grazie alla maggiore vendita di cereali e cotone. Giappone e Hong Kong hanno invece conservato i primi due posti; il Giappone è chiaramente in testa, con un export valutato a 1040 milioni dj dollari. Tra i Paesi comunitari, è la Germania di Bonn, al primo posto con 308 milioni di dollari, seguita dal Regno Unito con 204 milioni di j dollari. Tra i beni acquistati dai cinesi, la parte più cospicua riguarda gli acquisti di aerei e loro parti (1032 milioni di dollari); le navi (192 milioni); le automobili (156 milioni). A queste ultime forniture ha contributo l'Italia. La produzione siderurgica è salita, nel 1973, a 25 milioni di tonnellate (contro i 23 milioni del 1972). mentre è più che raddoppiata quella di alcuni materiali plastici (specie i poliesteri). Notevoli migliora-1 menti hanno inoltre interessato la produzione di zucchero, fibre sintetiche, detersivi, orologi, macchine da cucire e fertilizzanti. Per soddisfare i bisogni energetici e rifornire la materia prima alla sua indù ! stria petrolchimica — in gra- i a ì e i , i j e i e è i ù e do di far fronte al 54 per cen to di consumo di ammoniaca sintetica — la Cina può ora attingere ai propri giacimenti di idrocarburi. L'estrazione di greggio ha già superato i 50 milioni di tonnellate. Altre fonti valutano a 3500 milioni di dollari le riserve monetarie della Repubblica Popolare, di cui mille milioni costituiti da valuta pregiata e il resto da lingotti d'oro. ★ ★ Pur di fronte a un sensibile sviluppo del fatturato, i 147 principali gruppi imprenditoriali giapponesi a capitale privato hanno lo stesso visto — nel semestre da ottobre a fine marzo — diminuire i profitti, come rivela una approfondita analisi condotta dalla Borsa valori di Tokio e divuli gata nelle ultime ore. Mediamente, le 147 società passate in rassegna sono riuscite a espandere del 10,6 per cento le proprie vendite, ma ciò nonostante i ricavi sono calati del 12-13 per cento. E' la prima volta, negli ultimi due anni, che ciò accade. Le aziende più colpite apparten-1 gono al campo automobilistico, della costruzione di naviglio mercantile e della mediazione in titoli mobiliari. Il caso della Nissan Motors -1 può considerarsi rappresenta- tivo di un andamento gestionale seriamente compromesso da un triplice ordine di fattori: la contrazione della domanda interna; le difficoltà dell'esportazione; l'incertezza nei cambi dello yen. Tra l'ottobre '73 e il marzo '74, la | Nissan ha guadagnato l'equi-! valente di 33 miliardi di lire I su un fatturato di circa 1400 ! miliardi (nel precedente semestre le cifre furono 60 e 1350 miliardi, rispettivamente). Malgrado un «ritocco» del 20 per cento apportato nei I ,. .. . j. ... , ... listini di vendita, le prospetti-1 ve per il periodo a fine settembre appaiono particolarmente incerte. Giuseppe Scimene

Persone citate: Giuseppe Scimene