La magistratura attende dalla polizia l'anagrafe completa delle Brigate rosse

La magistratura attende dalla polizia l'anagrafe completa delle Brigate rosse Bilancio negativo delle ricerche: di Sossi ancora nessuna traccia La magistratura attende dalla polizia l'anagrafe completa delle Brigate rosse Il sostituto procuratore Meloni : "Mi auguro che il nuovo rapporto contenga qualcosa in più dei soliti nomi" Carabinieri e agenti continuano le perquisizioni - Vana attesa, ieri, di un altro messaggio del prigioniero i milioni di taglia della questura (l'idea non piace ai giudici] (Dal nostro inviato speciale) Genova, 3 maggio. Il bilancio di due settimane di indagini «attive» o «statiche» sembra sconfortante: s'ignora chi abbia rapito Sossi e dove sia la «prigione del popolo», non s'intravede una sola traccia, sia pure sfumata, che possa portare a risultati concreti. Il lavoro fin qui svolto sembra ricalcare in modo preoccupante quello sulle precedenti azioni delle «Brigate rosse». Vengono tenuti d'occhio i vecchi nomi dei presunti brigatisti, tutti sospettabili e tutti sospettati. In procura è atteso un rapporto della polizia giudiziaria — che dovrebbe essere conclusivo — sull'organizzazione, per valutare di nuovo la posizione di ognuno. Chi in passato è stato sospettato di aver fatto parte delle «Brigate rosse», insomma, rischia di vedersi colpire da un ordine di cattura. E' diffusa la poco gradevole sensazione dr essere alla vigilia di una massiccia caccia alle streghe. Quali notizie inedite vi possano essere nel rapporto redatto da polizia e carabinieri è impossibile sapere. Non si sa se vi saranno scritti dei nomi — diceva stamane il sostituto procuratore, dottor Meloni —; verranno, comunque, adottati i provvedimenti più opportuni. Mi auguro che contenga qualcosa in più dei nomi già conosciuti. Abbiamo motivo di attenderci un rapporto quanto meno aggiornato». Il dottor Meloni ha poi aggiunto: «Sappiamo che questo sequestro è da attribuirsi alle "Brigate rosse" che, essendo per loro un atto importante, presuppone la partecipazione di ogni appartenente. Non è una rapina o un "esproprio", come dicono, per autofinanziarsi, ma un fatto del quale forse non vorrebbero attribuirsi la responsabilità. Secondo il codice, tutti i brigatisti sono imputabili per concorso morale o ideale nei reati di "associazione sovversiva" e "formazione e partecipazione a bande armate" ». In pratica, chiunque (si tratta di una cinquantina di persone) in passato è stato sospettato di appartenere all'organizzazione, può essere arrestato per ordine della magistratura. «A meno che non dimostri di avere interrotto ogni rapporto da qualche mese almeno», ha aggiunto il dottor Meloni. La procura ha tentato di dare una fisionomia certa alle sedicenti brigate. «Abbiamo j spaziato in ogni direzione — ha proseguito il magistrato — senza escludere che potesse trattarsi della provocazione di qualcuno che aveva preso il nome di "Brigate rosse". Ma non ci sono state smentite o proteste per l'attribuzione». L'ipotesi di una pioggia di mandati di cattura, smentita in serata, ha colto di sorpresa la procura e la questura. Le dichiarazioni del dottor Meloni hanno scatenato un'accesa polemica. La procura della Repubblica smentisce l'intenzione di spiccare ordini di cattura. Dal suo canto, Meloni ha detto di aver «solo affermato che la procura attendeva di ricevere un rapporto da parte degli organi di polizia giudiziaria incaricati delle indagini e che ne ignorava il contenuto ». «Smentisco, in ogni caso, in modo categorico di avere affermato che la procura della Repubblica aveva predisposto l'emissione di mandati o ordini di cattura». Il procuratore della Repubblica, dottor Grisolia, ha aggiunto che «la procura della Repubblica di Genova, presa visione delle dichiarazioni pubbliche da un quotidiano del pomeriggio di Genova e attribuite al sostituto procuratore Meloni, ne smentisce in modo reciso il contenuto ». La polemica, comunque, ha avuto una breve durata perché, a sera, è giunta la notizia che tutto il fascicolo sul sequestro di Sossi è passato nelle mani della magistratura torinese. Indagini e decisioni, quindi, saranno prese dal dottor Caselli, della procura di Torino, inviato a Genova. Intanto, gli inquirenti tentano di evitare un'accusa di inerzia. Stamane, a sottolineare lo stato di disagio in cui si dibattono, è stata diffusa la notizia, confermata, di un premio di 20 milioni da assegnarsi «a chi darà notizie idonee a conseguire la liberazione del dottor Sossi». L'iniziativa è della questura, che l'ha presa, ha spiegato il questore, «per fiancheggiare le attese della famiglia». L'idea non è, però, piaciuta troppo alla magistratura. Il sostituto procuratore Meloni ha detto: «Si tratta di una cosa assolutamente fuori luogo e, comunque/ di un fatto del tutto estraneo alla procura». Neppure il lavoro di ricerca a tavolino, al quale gli inquirenti attribuivano tanta importanza, avrebbe dato i frutti sperati. E così qualsiasi idea viene presa in considerazione, anche la più improbabile. L'altra mattina, duecento uomini della Mobile e della Criminalpol, guidati dai commissari Domenico Nicoliello e Ludovico Reale, hanno invaso piazza Baracca, a Sestri Ponente. Per ore hanno frugato nelle case prospicienti la piazza, alla ricerca dell'introvabile carcere. L'operazione era scattata dietro suggerimento del giornalista Gianfranco Tannozzini, del Popolo, organo ufficiale della democrazia cristiana. Venuto apposta da | Roma, qualificandosi esperto di enigmistica, Tannozzini ha presentato una sua particolare interpretazione del primo messaggio mandato dal prigioniero ai colleghi e alla moglie. Il giornalista democristiano aveva creduto di capire, dalle frasi, che il «carcere del popolo» era in un sottotetto battuto dalla pioggia, vicino a una giostra. Una perlustrazione non ha dato risultato. Sono intanto proseguite, per tutta la mattinata, le battute in città e in campagna: per l'ennesima volta, gli uomini hanno percorso le strade del quartiere di Albaro, della Val Bisagno e della Val Polcevera; altri sono stati mandati in Val D'Aveto, nella zona dell'acquedotto del Brugneto. I risultati sono stati negativi. Atteso per oggi, il nuovo messaggio della «Brigate», con il testo del processo a Mario Sossi, non è arrivato. Un'altra analogia con il rapimento Amerio che sfuma. Vincenzo Tessandorì

Luoghi citati: Genova, Roma, Sestri Ponente, Torino