84 mila le domande di "condono fiscale,, di Gianni Bisio

84 mila le domande di "condono fiscale,, Intervista con il dott. Pezzopane 84 mila le domande di "condono fiscale,, Quindicimila i cittadini che non avevano mai fatto denuncia dei redditi - A settembre le prime notifìche per il pagamento Richieste, entro il 20 agosto, per chi ha pratiche pendenti OUantaquattromila contribuenti torinesi hanno fatto domanda per poter beneficiare del condono fiscale re'r.iivamente al 1972 e anni precedenti; (!5 mila hanno inoltrato la richiesta per il 1973. « Una eiira enorme, incredibile — osserva il direttore dell'Ufficio imposte dirette dott. Edmondo Pezzopane — tanto più se si fanno i confronti con Milano dove si è arrivati a 70 mila ». — Vuol dire che i torinesi sono tutti evasori, o almeno Io erano? «Al contrarlo. Direi che hanno recepito bene lo spirito delle disposizioni e soprattutto che hanno ragionato di più. Inoltre /orse è anche colpa (o merito) nostro se sono state tante le domande di condono. Abbiamo dato delucidazioni per mesi, abbiamo fatto persino un ciclo di conferenze. Per 60 giorni gli uffici di corso Bolzano sono stati invasi dal pubblico che voleva sapere tutto. Le paure sono scomparse. Molti all'Inizio avevano capito poco. Sono venute persone che pretendevano di fare domande "per farsi togliere le tasse", in altre parole per non pagare nulla. C'è voluta tanta pazienza, ma alla fine il risultato è stato superiore alle previsioni, almeno nel numero delle richieste. Per il gettito che ne ricaveremo non è possibile formulare pronostici fino a luglio». — Dove sono ora le 84 mila domande? «Per noi fino ad oggi sono 84 mila pazzi di carta che vanno decifrati (è veramente il termine esatto per alcuni) e catalogati. Una montagna di lavoro che stanno facendo 15 persone: per fine maggio pensiamo di poter far affluire le pratiche ai vari reparti per la liquidazione». — Quanti evasori ha rivelato il condono? «In totale sono oltre 15 mila coloro che sono comparsi per la prima volta, circa VII per cento. Un numero non eccessivo, ma notevole, anche In questo Torino è andata più in là dì Milano. Le nostre previsioni soìio state comunque ampiamente superate. Per quanto riguarda i "grandi evasori" non è ancora jiossiblle dire nulla. Soltanto quando le domande arriveranno al reparti per la definizione potremo sapere se hanno scelto o no la via del condono. Certo che il provvedimento è stato vantaggioso per le aziende in espansione: l'aumento "automatico" del 10 per cento all'anno conviene a chi ha realizzato proflHt del 30.40 per cento o anche di più. Non conviene invece alla fabbrica che ha mantenuto faticosamente l livelli raggiunti in precedenza». Interviene nel discorso un funzionario dell'Ufficio: «Lo critica che si può fare al condono — spiega — è di aver premiato aziende In crescita (che pagano molto meno del dovuto) e di non aver favorito quelle in difficoltà che si trovano invischiate nelle pastoie degli accertamenti». Questo è anche il motivo per il quale le 84 mila richieste di condono per il '72 e precedenti (fino al '69) sono scese a 65 miia per il '73. Alcune aziende hanno cessato l'attività, per altre c'è stato un periodo di calo che consiglia una dichiarazione veritiera piuttosto che una richiesta di condono a scatola chiusa. — Le dichiarazioni Iva influiranno sugli accertamenti? «Con il '74 il ricavo denunciato all'Iva dovrà essere denunciato anche a noi. Teoricamente non dovrebbe sfuggirci nulla». — Ancora a proposito di evasori. Come mai sono nientemeno che 15 mila quelli che non hanno mai presentato la dichiarazione Vanoni e sono usciti allo scoperto soltanto sentendo parlare di «amnistia»? «I motivi sono diversi. Qualcuno ha capito che con l'anagrafe tributaria non sarà più possibile sfuggire. Moltissimi che in questa prospettiva avevano le migliori intenzioni di mettersi in regola, temevano le penalità. Comprensibilissimo, se si pensa che con soli 3-4 milioni annui di reddito, ma cominciando a pagare arretrati dal '69, sì arrivava facilmente a dovere un milione, somma non indifferente per un piccolo bilancio. Tuttavia è bene ricordare che il tempo è nemico delle imposte e con il condono si è inteso dare un colpo di spugna proprio al tempo. C'è convenienza sia per lo Stato sia per il contribuente». Per la fine di luglio gli uffici dovranno aver terminato tutti i calcoli. I torinesi, al ritorno dalla villeggiatura, sapranno quanto costerà loro il condono fiscale: i primi ruoli saranno infatti pronti per settembre. Con la riforma fiscale sono state soppresse le rate di agosto e di dicembre: restano febbraio, aprile, giugno, settembre e novembre. Per chi non ha chiesto il condono e ha contestazioni in pendenza Il dott. Pezzopane ricorda che è indispensabile presentare la domanda per la fissazione dell'udienza davanti alle competenti commissioni (di 1» o 2" grado) sul contenzioso entro Il 20 agosto prossimo. In caso contrarlo verrà automaticamente dichiarato estinto il procedimento e resterà valido l'accertamento compiuto dagli unici: « Si tratta di un atto molto Importante che i contribuenti non devono dimenticare per evitare sgradite sorprese ». Il dott. Pezzopane ha diretto per sei anni l'Ufficio imposte di Genova, è da due anni nella nostra città. C'è differenza fra il contribuente ligure e quello piemontese? « Sono, entrambi buoni contribuenti perché prima discutono, ma dopo, quando sono convinti, pagano. Altri non discutono e non pagano. I peggiori sono i napoletani: quando a Napoli si manda un avviso di convocazione è come metterlo nel cestino della carta straccia. Nessuno risponde. Il torinese invece ha il senso dello Stato, sa che deve pagare: discute, protesta ma non si sottrae ». Gianni Bisio

Persone citate: Edmondo Pezzopane, Pezzopane, Vanoni

Luoghi citati: Genova, Milano, Napoli