In Indonesia muore un'intera città di Carla Reschia

In Indonesia muore un'intera città UK GIORNATA Cinquecento cadaveri nella basilica di Nostra Signora di Vailankanni, affollata di pellegrini. Mistero sulle vittime nel Myanmar. Ancora dispersi mille svedesi, altrettanti tedeschi, 700 neozelandesi In Indonesia muore un'intera città In Sri Lanka trovate vive tremila persone date per uccise Carla Reschia Forse arriveranno cifre definitive, come per l'attacco alle Torri gemelle e per il terremoto in Iran ma per ora è un conto impossibile. D numero di vittime del maremoto del giorno di Santo Stefano continua a salire: 60 mila, 70 mila, forse 100 mila, ed è solo una stima provvisoria. Oltre ai 12 Paesi investiti dallo tsunami nel Sudest asiatico ci sono le coste africane solo in Somalia 114 morti, centinaia di dispersi e 50 mila senza tetto - e tutti i Paesi occidentali che lamentano mighaia di morti e dispersi fra i turisti che affollavano le spiagge. C'è qualche certezza per chi s'era affidato alle agenzie ma bisogna aggiungere gli indipendenti. E le isolette dove non si è ancora visto un soccorritore, gli abitanti nemmeno registrati all'anagrafe delle baraccopoli a bordo Oceano, le navi, le barche. Le notizie incoraggianti - 3.000 presunte vittime ritrovate assetate ma vive ad Ampara, nell'Est di Sri Lanka - vengono eclissate da nuove tragedie: nella basihca di Nostra Signora di Vailankanni, una sorta di Lourdes indiana, la sabbia nasconde montagne di cadaveri. Oltre 500 finora, ma potrebbero essere molti di più. Per Natale i jellegrini cristiani si erano radunati ì da tutta l'India. GLI OCCIDENTALI In Italia sono 14 le vittime accertate ma 600 i dispersi e il ministro degli Esteri annuncia: «Dobbiamo prepararci al peggio». Una cinquantina i tedeschi morti, ma di 1000 turisti non si ha notizia e questa è, secondo il cancelliere Schroeder la cifra attendibile. In Francia mancano all'appello 90 persone più 20 sicuramente morte. E poi almeno 26 britannici, 11 svizzeri (22 dispersi) e forse oltre 1.000 svedesi, anche se si ha conferma solo di 6 decessi. E una cinquantina di austriaci «missing», 13 vittime e centinaia di dispersi dalla Norvegia, 300 finlandesi di cui non sa nulla, 6 cittadini danesi morti e 4 belgi (altri 20-30 dispersi) e ben 700 neozelandesi svaniti. E morti anche in Croazia, Romania, Olanda, Spagna, Portogallo, Russia. Gli Usa segnalano 12 morti ma temono per la vita di centinaia di cittadini, e l'elenco comprende anche canadesi (2), giapponesi (5), australiani (9). I BILANCI Le vittime accertate in Indonesia sono 46 mila e potrebbero salire a 100 mila; nello Sri Lanka la cifra di 22.400 è del tutto provvisoria. In India si parla di 7.000 morti e 8.000 dispersi ma c'è il rebus Andamane-Nicobare: in alarne isole i soccorsi sono arrivati ieri e di 3.000 persone non si hanno notizie. In Thailandia i morti accertati sono circa 2.000 da metà turisti), 5.300 i dispersi e 10 mila i feriti, ma solo a Khao Lak sono stati raccolti finora 1.200 corpi. Bilanci destinati a salire per le epidemie che stanno scoppiando ovunque e la fame e la sete che i soccorsi non bastano alenire. ACEH, LA PROVINCIA CANCELLATA Un quinto della popolazione di Banda Aceh, la città più a nord dell'isola di Sumatra, investita in pieno dall'onda assassma, potrebbe essere scomparsa. Il colpo di grazia all'ex sultanato di Aceh, stirpe di pirati e di integralisti musulmani in lotta perenne per l'indipendenza, è arrivato con più violenza a Meulaboh, a 150 chilometri dall'epicentro del terremoto, poi le acque hanno sommerso il capoluogo. E nulla ancora si sa di molte località della costa occidentale e delle isole di We, Breueh e Nasi. L'isolamento in cui il govemo di Giakarta ha sempre tenuto la provincia ribelle rende più difficile l'arrivo degli aiuti. Alcune stime parlano di 80 mila solo in questa zona. IL REBUS BIRMANO Fra tanti Paesi che denunciano il crescente numero di morti e le proprie difficoltà, il Myanmar, ex Birmania, tace. I media controllati dal regime militare al potere dal 1962 hanno comunicato solo dei numeri - 45 morti, 25 dispersi senza dire nulla sui soccorsi. Le fonti del dissenso e delle organizza- zioni umanitarie parlano di almeno un centinaio idi vittime, villaggi distrutti e ' un'intera isola, Ceco island, sommersa. Si teme per i Salon, gli «zingari del mare»: un gruppo etnico di poche tùighaia di nomadi che vive di pesca spostandosi da un'isola all'altra al confine con la Thailandia e che potrebbe essere stato cancellato. LA MAPPA DELLA MORTE A U INDIA Aggiornato, in base ai conteggi di autorità locali,, |af|jf5l a oltre 7000 il bilancio yjjtm delle vittime, di cui 4500 nello Stato meridionale Tamil Nadu MYANMAR Almeno 45 le vittime accertate ^ # THAILANDIA ? , Sono 2000 le vittime accertate finora, L. ma la polizia stima che potrebbero salire a 3000 dopo il ritrovamento di 1500 corpi in una sola provincia dell'isola di Phuket. Confermata la morte di 473 cittadini stranieri, ma si stima siano oltre 700 le vittime straniere. Le autorità hanno dichiarato 9000 feriti e 5300 dispersi Ìc ' SOMALIA Centoquattordici vittime, in prevalenza pescatori. Sommersi dall'acqua interi villaggi sulle coste centrali e nordorientali del Paese ANDAMANE E NICOBARE Rimane incerto il bilancio dei morti in queste isole nel Golfo del Bengala, dove si parla di circa 6000 vittime e di migliaia di dispersi # w MALAYSIA m Almeno 65 vittime, |« più di 220 feriti, |y oltre 100 i dispersi 1 |P nella soia isola di Penang, sulla costa nordoccidentale TANZANIA Dieci le vittime accertate -l fc MALDIVE Almeno 67 morti confermati^ e 65 dispersi Almeno 22:400 INDONESIA Je vittime, drcui ""~"v~ Sono 46.000 le vittime accertate 3000 nelle zonèx finora, ma il bilancio potrebbe •** controllate dai ribèlli salire a 100.000 quando si W^jiM Tartìil. Circa mezzo "" A-~~—- ~ conosceranno i dati riguardanti milione gli sfollati la costa occidentale di Sumatra Z t*

Persone citate: Della Morte, Nasi, Schroeder