Yuschenko ha vinto Yanukovich minacccia «Non è ancora finita» di Giuseppe Zaccaria

Yuschenko ha vinto Yanukovich minacccia «Non è ancora finita» EXIT POLL E PROIEZIONI: MARGINE NETTO PER L'OPPOSIZIONE Yuschenko ha vinto Yanukovich minacccia «Non è ancora finita» C'è anche rincognita dei giudici che potrebbero annullare di nuovo il risultato per i brogli. Gli osservatori Osce segnalano irregolarità Giuseppe Zaccaria Inviato a KIEV Giudici permettendo l'Ucraina ha scelto. Viktor Yuschenko vince e adesso il cuscino di sicurezza fra Russia edEuropa rischia disgonfiarsi poiché il filorusso Yanukovich non riconosce la sconfitta e annuncia «opposizione dura» mentre i suoi seguaci preparano una nuova serie di ricorsi. A poche ore dalla conclusione di un terzo turno elettorale imbottito di diossina e altri veleni, l'oppositore filoccidentale viene dato vincente dagli «exit poh» con un margine talmente ampio (56,5 per cento contro 1141,3 di Viktor Yanukovich) dall'apparire difficilmente modificabDe con il procedere dei conteggi. E lleproiezioni dopo lo spogjio parzianè del 40^ delle schede scrutinate) gli dà un margine ancora maggiore vincitore. «Questa è una vittoria del popolo ucraino», ha detto ai giornalisti nel quartier generale della sua campagna elettorale a Kiev, «per 14 anni siamo stati indipendenti, da oggi siamo liberi». «Oggi», ha insistito, «in Ucraina è cominciata una nuova era. Questo è l'inizio di una nuova epoca, di una grande democrazia». I risultati ufficiali saranno proclamati stamani però le indagini dei vari istituti demoscopici sembrano coincidere con le previsioni, e dun- rì le proiezioni hanno già l'effetto rovesciare il gioco delle parti. Adesso gh arancioni cominciano a festeggiare nella piazza-palcoscenico di Kiev mentre sono i bianco-blu di Yanukovich a denunciare brogli e prevaricazioni. Il gigante del Donetsk compare in tv solo per una dichiarazione brevissima, ma carica di minaccia: «Se i risultati confermeranno che ho perso, Yuschenko deve aspettarsi un'opposizione durissima, non può neanche immaginarsi quanto». Da questa frase c'è già chi ricava la minaccia di una calata dei filorussi nella capitale come molti anni fa -.JfflMltt a ^«^ con l,iny.asione. dei minatori; pero l'allarme sembra esagerato, almeno per il momento. ^Jteforzedipolizia ucrainedetengq; ttlifòanJSira saldamente il controllo delle cose nonostante un moltiplicarsi di gruppi paralimitari che da X' dovrebbero essere ricondotti ragione. Piuttosto, nonostante la grande macchina propagandistica che si era messa in moto la sconfitta di Yanukovich appare contenuta e dunque la spaccatura del Paese sembra riproporsi e cronicizzarsi sia pure in termini numerica¬ mente rovesciati. Da una parte c'è un Paese che si definisce idealista e filoccidentale, dall'altra uno che si considera realista e per questo più vicino alla Russia, un'Ucraina cittadina o storicamente portata all'emigrazione si contrappone sempre più alla parte del Paese in cui si parla russo e le condizioni economiche appaiono in crescita. Senza dubbio le truffe ai seggi si sono ripetute anche se in misura inferiore a prima e la sterminata falange di osservatori Osce (dodicimila persone, il più massiccio organismo di controllo mai messo in piedi fino ad oggi) segnala una lunga serie di irregolarità e violazioni. Resta da vedere se per i controllori europei quest'ultima consultazione, la terza in due mesi, sarà considerata eguale alle precededenti o com'è, probabile «sostanzialmente legjtttajaj, seguendola fojmulagià adoperata quando si è trattato di chiudere partite troppo lunghe. Soprattutto, nei prossimi giorni sarà interessante capire se la Consulta ucraina avrà ancora la forza di modificare verdetti già raggiunti in maniera così tormentata. Ci aveva provato l'altro ieri cancellando una norma appena varata dal parlamento che limitava solo agh ammalati gravi il diritto di votare a casa e questo ha in parte complicato i giochi dell'ultimo minuto. Ciò che è più importante, la sentenza dimostra però nei giudici un orientamento che anche nei prossimi giorni potrebbe rimettere tutto in discussione, sempre che nel frattempo non si mobilitino potenti influenze. Il presidente e padrone del Paese, Leonid Kuchma, ha esortato tutti ad accettare qualsiasi verdetto e a creare nuove alleanze per il progresso, per quanto gli riguarda Yanukovich e l'Oriente filorusso appaiono già scaricati però certamente la vicenda non è ancora conclusa. Taras Chomovil, capo delle struttura elettorale dello sconfitto, dichiara aggressivo nelle trasmissione televisive della sera: «Non aspettatevi una vita tranquilla, cpiesta non è ancora la fine dei giochi». In questo terzo ballottaggio d sono state richieste di voto domestico scritte in serie, finne ripetute centinaia di volte, certificati di inabilità rilasciati in ciclostile, in moltissimi seggi deUEst e dell'Ovest gh ispettori delTOsce hanno scoperto di essere stati inviati nella sede sbagliata e dunque hanno iniziato i controlli con molto ritardo. Un rito sofferto comunque si è concluso e a tarda sera nelle vie di una capitale ancora distratta si sono fatti strada i primi cortei di auto, mentre in piazza dell'Indipendenza il grande palcoscenico arancione si è ravvivato col musiche e canti. Il vincitore ha fatto sapere che non avrebbe fatto dichiarazioni fino alla mezzanotte, con questo esprimendo tutta la cautela che ancora lo anima. E così è stato. All'uscita del seggio ha definito il ballottaggio «un successo della de¬ mocrazia». Poco dopo mezzanotte si è proclamato cincitore. I cortei di auto a Kiev cominciano alle dieci di sera e nonostante una temperatura improvvisamente mite in piazza dell'Indipendenza gh «arancioni» si riuniscono lenti, quasi non credessero ancora al successo di una «rivoluzione» messa a punto come un prodotto commerciale. Mentre si festeggia la vittoria temendo il peggio, il servizio d'apertura del primo canale della tv russa sejpa un altro momento di perplessità e d'attesa. Neppure un'immagine di elezioni e manifestazioni ma la storia di due contadini che in un viUaggio sperduto si chiamano l'uno Yuschenko e l'altro Yanukovich. Al termine il giovane inviato rischia la vita passeggiando sulla linea di mezzeria di una strada della capitale e mentre le auto lo sfiorano da ogni direzione annuncia baldanzoso: «L'Ucraina è spaccata in due». fj^^ji E'una vittoria "™ del popolo ucraino E' iniziata una nuova era Il via di una grande democrazia. Eravamo indipendenti AA ora siamo liberi ^ *J ÉL(gL Se arriverà "" la conferma che sono stato sconfitto il mio rivale si aspetti un'opposizione che non può immaginare 99 Viktor Yuschenko sembra avercela fatta grazie alle misure anti-brogli I seguaci di Viktor Yanukovich si preparano a sostenere una battaglia legale

Luoghi citati: Kiev, Russia, Ucraina