L'ultima boccata nel Corridoio dei passi perduti di Jacopo Iacoboni

L'ultima boccata nel Corridoio dei passi perduti «NESSUNA CROCIATA, MA IN TRANSATLANTICO FAREMO RISPETTARE LA LEGGE» L'ultima boccata nel Corridoio dei passi perduti Jacopo iacoboni MAGARI andrà davvero a finire che (dn Transatlantico non si fumerà», se è giusta la previsione del deputato questore Edouard Ballaman. Però quanta fatica, quanti moniti di Casini, e cicche per terra, e nuvolette bianche nel Corridoio dei passi perduti. Sì perché un mucchio di onorevoli col fumo ha sempre avuto una frequentazione strettissima, e se è vero che preservare il Transatlantico dal divieto sa di privilegio, pure è innegabile che le crociate fanno sempre abbastanza orrore. Come se ne esce? Negli ultimi tre giomi s'è scatenata una sottile querelle prenatalizia sul senso di una cultura liberale o punitiva, oltre che su natura e caratteristiche del cosiddetto Transatlantico di Montecitorio, con tanto di cavilli giuridici, «luogo aperto» o «luogo chiuso», e astuzie tecnico-ingegneristiche, «è alto dieci metri», «no soltanto sei». Si arzigogolava per capire se è possibile esentare quello storico salone dai rigori della legge che dal 10 gennaio proibirà il fumo pubblico, così molti onorevoli fumatori si son dati da fare. Il deputato di An Nicolò Cristaldi ha osservato tra un toscano e una pipa «non ho mai visto la politica andare contro il fumo»; Gerardo Bianco accendendo tose anelli special ha rimpianto i tempi andati quando «a Montecitorio vigeva il modello tradizionale dell'indulgenza»; il forzista Giuseppe Amato ha suggerito persino di creare aree apposite per fumatori «anche in Transatlantico». E tuttavia altri obiettavano, Gustavo Selva proponeva di estendere il divieto «a quella che è diventata un'enorme fumeria», mentre Daniela Santanché («sto disperatamente cercando di smettere di fumare!») si preoccupava delle scolaresche, «con tutto questo fumo diamo un pessimo esempio»... Ora, bambini a parte: Pier Ferdinando Casini ha scritto ai tre questori, Francesco Colucci, Paola Manzini, Edouard Ballaman (i primi due ex fumatori, il terzo non fumatore). Li ha esortati a «dare puntuale applicazione alle disposizioni inteme oggi vigenti, senza consentire alcuna deroga». Il punto è capire come farle rispettare, se ai piani alti di Montecitorio si ammette: «S'è creata una terra di nessuno, e il Transatlantico ne fa parte». Una terra che è poi un quadrilatero, composta anche dai ( lue corridoi laterali sul cortile e da quello davanti alle postazioni delle agenzie. In aula e nelle commissioni non si fuma, in alcuni luoghi indicati dai cartelli sì, in quel quadrilatero non si sa. Consentire che appaia ancora una volta terra del privilegio oppure cedere a quella che può persino sembrare un'odiosa crociata? Nell'era de-pei fumavano (quasi) tutti tolto Andreotti, Berlinguer le leggendarie «Turmac» e Craxi cose al mentolo come «Pack» e «North Fole», Fertini e Lama la pipa e Marco Fannella le «Celtique» e qualche canna (anche in pubblico), Antonio Gava sigari cubani e Martinazzoli le Nazionali. Però il fumo onorevole non se n'è mai davvero andato anche nella Seconda, e il Transatlantico è rimasto molto più simile alla fumeria di C'era una volta in America che a una linda scuola media svedese. Oggi tra gh onorevoli c'è di tutto, chi s'ammazza di cubani e chi fuma tre pacchetti di Marlboro al giorno, chi come il presidente della Camera anche a casa sua va sul terrazzo per concedersi l'amato Cohiba e chi invece come Nando Adornato è talmente affezionato alla pipa da consentirne l'uso anche in Commissione, chi come Gianfranco Fini esce dall'aula quasi ogni cinque minuti per fumare e chi come Giovanardi è così integralista contro la nuvoletta da rendere memorabili certi battibecchi con l'iperfumatore (verde!) Marco Boato... Due tribù si scontrano, due Italie litigano, il Transatlantico per una volta appare come qualunque baratto. Ballaman giura, «non sarà una crociata vogliamo solo che si rispettino le regole». Di là i combattenti antifiimo (come Cosimo Ventucci, l'ulivista Boccia la verde Zanella) di qua i fumatori ipereqnvinti, il sigaro di Rocco Buttìghone, le Merit di Mario Landolfi, le Gitanes di Boato. Poi c'è Giulio Andreotti, non fumatore, che un tempo arrivava ad accendere sagrestah ceri antifiimo per non soffocare in aula e oggi die i non fumatori stanno per vincere si concede l'estremo piacere: regalare a lino Jannuzzi i Cohiba cubani che puntualmente gh invia in dono 0 compagno Fidel. f K- Dalle Turmac di Berlinguer al mentolo di Craxi Dai toscanelli di Buttiglione ai Cohiba cheAndreotti regala a Jannuzzi Un'immagine del Transatlantico di Montecitorio

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