Il mensile di Clara Petacci e le arianizzazioni di Buffarmi

Il mensile di Clara Petacci e le arianizzazioni di Buffarmi IL DIARIO DI CIANO Il mensile di Clara Petacci e le arianizzazioni di Buffarmi Le belle idee di Mussolini sull'analfabetismo -- Una coscrizione... tipo Chang-TsoLin ■- Vidussoni e i campi di golf - " Grande distacco del Paese dal partito „ XXVII. 29 marzo 1942. — Oggi gli incidenti del pane hanno avuto luogo a Matera, ove gruppi di donne hanno asfaltato il Circolo del Littorio e sono state disperse dai carabinieri, costretti u sparare in aria. Sono sintomi gravi, tanto più che il raccolto è lontano e la salda- Uird-sémpre pt«"am{cXIS: Znffi**/orini si attende Incidenti analoghi un, po' dappertutto ed ha mutato ai Prefetti un telegramma di istruzioni che comincia con le parole « Nervi a posto ». Vuole — ed ha ragione — evitare spargimenti di sangue. 30 marzo. — Agostini fa una carica a fondo contro Cavallero. Adesso — a suo dire — avrebbe già scelto il nuovo comandante dell'Arma dei Carabinieri, della quale vorrebbe impadronirsi per fini inconfessabili. Nelle parole di Agostini c'è molta esagerazione e un fondo di verità. Dante e Govoni 1" aprile. — Mussolini è molto indignato per un rapporto di Anfuso circa il contegno tt.luto a Budapest da due comi'ive di italiani andati in Ungheria per la fiera agricola: sbronze nei tabarlns e assalto ai prosciutti in vendita nei negozi. Il fatto ha dato spunto ad una violenta filippica contro la borghesia. 2 aprile. — Abbini: la situazione napoletana è pesante, ma è un popolo abituato a tirare la cinghia ed ai lunghi patimenti, quindi c'è niente da temere, fino a quando, almeno, non dovesse manifestarsi qualche fatto nuovo e grave. Hazon, generale dei carabinieri: situazione generale migliorata, ma grande distacco del Paese dal Partito, che non gioca più come elemento importante nella vita nazionale. L'esercito mantiene inalterata la sua ostilità verso Cavaìlero, pur riconoscendo che non esiste nessun generale che goda di un effettivo indiscusso prestìgio e che meriti quindi di so¬ stfacsimnmpcsliinindtucscmppalctcpnutanbcrpghcEdtacTddnssspdua ffi****»*' e^ntro-d*-mfeMono stituirlo. Buona impressione ha tfatto la nomina di Gariboldi a comandante delle forze in Russia: si sapeva che era un nemico personale di Cavaìlero e non si attendeva la sua nomina. Farinacci: preoccupazioni per la situazione alimentare e critiche all'atteggiamento dei sono i corsi di preparazione politica, ove si radunano alcuni individui ambiziosi, arruffoni e in mala fede. Adesso verranno dispersi in vari impieghi in città lontane ed anche la stampa universitaria verrà affidata al controllo di persone serie e responsabili. il duce si indigna Borri, prefetto di Genova: la città è salda ma i sacrifici alimentari cominciano ad essere pesanti. 8 aprile. — Poiché qualcuno parlava dell'analfabetismo in alcune regioni d'Italia, Mussolini ha detto: «Del resto, anche se così fosse, che importanza avrebbe? Nel quattordicesimo secolo, l'Italia era popolata di soli analfabeti, e ciò non ha impedito che fiorisse un Dante Alighieri. Oggi che tutti sanno leggere e scrivere, abbiamo invece il poeta Govoni, che non è proprio trascura-'t bile, ma che è certamente quaicosa meno di Dante ». Il Prefetto di Roma mi riferisce che il Duce è indignato perchè vede troppi giovani in giro per le vie della Capitale e ha dato ordine che siano precettati. Ma per farne che cosa? E come sceverare i disoccupati da coloro che sono obbligati a transitare nelle vie per le loro abituali occupazioni. Ricordo che a Pechino, il vecchio Chnng Tso-Lin, quando aveva bisogno di reclute, bloccava alcune strade ed i suoi soldati si impadronivano di tutti i passanti di sesso maschile, cui, recisi seduta stante i capelli, venivano imposti gli abiti militari. Nessuna protesta valeva: il problema della coscrizione era ridotto ad una questione di traffico. Che anche a Roma si adottino i cri- cunpDpf teri del vecchio despota man 't . a e S o, a : a a e . a e o o e li ie o o ohé l o i è ri l r a ni he li a l ael l a eo ni idi a icini, niLe to cese? 13 aprile. — Revel ha fatto un grande sfogo sulla situasione e ha manifestato preoccupazioni sullo stato di salute del Duce: afferma di averlo talvolta visto congestionarsi in modo preoccupante. Vorrebbe ch'io facessi qualche cosa. Ma cosa? In-primo luogo sono convinto che sta benone e poi chi ha U coraggio di parlargli di una cosa personale? 27 aprile. — Marcello Vaccari, prefetto di Venezia, mi parla della situazione del giovane Petacci, come e qualmente abbia destato grande scandalo a Venezia, e come Buffarini abbia insabbiato i rapporti dei carabinieri che lo stesso Vaccari gli aveva rimesso. A detta di Petragnano, direttore generale della Sanità, Buffarini finanzia con 200.000 lire mensili la signorina Clara Petacci, e da ciò trae la sicurezza della sua impunità. Però della cosa ormai se ne parla veramente troppo, 3 maggio. — D'Aroma è venuto a raccontarmi con aria tragica e misteriosa quei luoghi comuni che tutti ripetono sulla situazione del Regime e su quella d'I Duce. Balle. Naturalmente non è un momento di euforia quello che attraversiamo. Nè, per tante ragioni, potrebbe esserlo. Ma il consenso sostanziale del popolo sulla persona del Duce è unanime. Bastava, per rendersene conto, stare al finestrino durante il viaggio da Tarvisio a Roma. Non c'è persona che riconoscendo il volto del Duce non dia segni di una esaltazione festosa. Esattamente, come prima. E allora? Bisogna proprio prendere sul serio i quattro chiacchieroni professionali? A quattro ganasce 4 maggio. — Riferisco al Re sul viaggio e gli dico che il Duce, personalmente, gli rimetterà il verbale da me redatto. Parlo, come di consueto, con molta chiarezza e il Re dimostra di apprezzarla. Però oggi aveva Paria più stanca del solito. Fa qualche rilievo antitedesco (« Se non avessero bisogno di noi, ci butterebbero via come stracci vecchi*; «Io dico sempre al Duce ohe di quei brutti tedeschi non bisogna fidarsi, e mi accorgo che lui non gradisce queste mie oss"rvazioni »), ma si esprime ». 2 complesso in forma serena circa a.i sviluppi del conflitto ed è convinto che in Inghilterra la situazione è più pesante di quanto non si creda. 8 maggio. — Un particolare ma che conta nell'orientamento della vita politica e sociale italiana. Vidussoni voleva chiudere i golf. L'ho interpellato e lui — che è molto inae?iuo e non sa mai trovare la via d'uscita — ha risposto candidamente che intendeva far così perchè il «golf è lo sport dei signori*. Bella ragione! Sembra di sentire parlare quelli che abbiamo legnato nel 1920 e '21. La cosa ha in se stessa un'importanza relativa, ma ne ha molta come indisio. Non devono però esagerare, perchè c'è molta gente che comincia ad averne le tasche piene. Non chiediamo, per il fatto di avere il colletto e di lavarci i piedi, diritti ntaaoiori deali altri, ma non siamo neppure disposti ad accettare questo stato di disagio proprio per' questi motivi. La borghesia italiana è quella che sopporta i maajriori sacrifici, che fa la guerra, che costituisce lo scheletro della nazione: è proprio il caso di colpirla ogni giorno e di vessarla al punto da renderla nemica implacabile del Regime? Lo ritengo un grosso errore, perchè non si ottiene niente, non si ha neppure la gratitudine del popolino, che del resto è inconsistente e sfuggevole come la rena. 10 maggio. — Senlse fa la solita caccia a fondo contro Buffarini, che a suo giudizio è l'architrave di tutte le porcherie che si commettono in Italia. Adesso spera di avergli messo le mani in gola, per lo scandn'o dell'arianizzazlone degli ebrei. La banda, che era mossa dal prefetto Lepera, in realtà faceva capo a Buffarini, che mangiava a quattro ganasce. Buffarini ha la cattiva coscienza e trema. Malta: osso duro 13 maggio. — Il colonnèllo Coserò non condivide i facili entusiasmi di Cavaìlero per l'attacco a Malta. La difesa contraerea è ancora molto efficiente, e quella navale è del tutto intatta. L'isola, nell'interno, è un solo nido di mitragliatrici. L'atterraggio dei paracadutisti sarebbe molto difficile, la più. gran parte degli aerei essendo destinata ad essere abbattuta ancor prima di aver deposto il suo carico u??iano. Altrettanto dicasi degli sbarchi dal mare. D'altro canto bisogna tener presente che sono bastati pochi giorni di minore iusistenan da parte nostra nel bombardamento aereo, per vedere irrigidita la difesa. In questi ultimi attacchi, tanto noi quanto i tedeschi abbiamo lusciato molte penne. Arpinati chiede un piccolo favore. E', come sempre, calmo e dignitoso e non ansioso della sua posizione personale. Non giudica buona la situazione interna del Paese, e condanna due cosci l'unione troppo intima coi tedeschi ch'egli non ama e qualsiasi manifestazione che sembri indulgere a tendenze di sinistra. World Copyright *The Chi l'ago Daily News». < United Pre?n ». «Nuova Stampai e t Tempo ».