L'attacco alla Grecia

L'attacco alla Grecia IL DIARIO DI CIANO L'attacco alla Grecia L'urto tra Mussolini e Badoglio - L'ex-duce cerca sull'annuario militare un nuovo Capo di Stato Maggiore - De Vecchi si dimette e i o o , i ri XIX. 2 ottobre 1940. — Il Duce è molto lanciato per un prossimo attacco su Marsa Matruk ed è irritato con Badoglio perchè ha escluso che l'azione possa venire compiuta in ottobre. Ne parla con Graziani, perchè il Duce vuole sapere come in realtà la pensi. Graziani ritiene di dover attendere ancora parecchio tempo — almeno tutto novembre — per completare la preparazione logistica, unica, vera, definitiva garanzia di successo. Teme che a Marsa Matruk gli inglesi possano resistere per un periodo abbastanza lungo: sei nostri rifornimenti non funzionassero, sarebbe necessario ritirarsi. E nel deferto, la ritirata è una rotta. Consiglio di guerra 3 ottobre. — Crisi parziale a Londra, con l'allontanamento di Chamberlain dal Governo. Le notizie sono poche e incerte, nè permettono di fare una qualsiasi diagnosi sulla portata dell' avvenimento. Lungo colloquio col Re. Vagamente pessimista e fondamentalmente ostile alla Germania. Ripete il suo favorito motivo della poca sicurezza che danno gli affidamenti tedeschi. Anche sulle condizioni delle nostre forze armate si mantiene scettico. 5 ottobre. — Il Duce approva il verbale del Brennero (rZove si era incontrato con Hitler alla vigilia) e ne fa mandare copia al Re e sunto a Badoglio. A proposito del quale pronunzia giudizi negativi e dichiara che a primavera si porrà il problema della sostituzione. 8 ottobre. — Il Duce telefona per fare un passo in Romania e provocare una richiesta di truppe italiane. E' molto arrabbiato che solo le forze tedesche siano presenti nelle zone petrolifere. Il passo è delicato e difficile; penso che Chigi se la caverà bene egualmente. 14 ottobre. — Mussolini mi parla nuovamente dell'azione in Grecia e ne fissa la data al giorno 26 ottobre. Jacomoni dà informazioni molto favorévoli, specialmente sullo stato d'ani mo delle popolazioni ciamuriote, molto favorevoli a noi. 15 ottobre. — Presso il Duce, a Palazzo Venezia ha luogo una riunione per l'affare greco. Vi partecipano Badoglio, Roatta, Soddu, Jacomoni, Visconti Frasca ed io. La riunione è ttenografata. 16 ottobre. — Ricevo copia di un rapporto Graziani. Dichiara che per riprendere la marcia in Egitto ha bisogno di almeno due mesi. Mando subito il documento al Duce e immagino la sua indignazione. 18 ottobre. — Vado di buona ora a trovare il Duce. Trovo nell'anticamera Soddu, che ha parlato con Badoglio, il quale dichiara che se l'azione in Grecia avrà luogo, egli si dimetterà. Riferisco tutto al Duce, che è gin di pessimo umore per l'affare Graziani. Ha un violento scoppio d'ira e dice che andrà, di persona in Grecia « per assistere all' incredibile opcaBsMar 1 1111111111111111 iiiimiiiiiiiiiiimii onta degli italiani che hanno patirà dei greci ». Intende marciare a qualunque costo e se Badoglio darà le dimissioni le accetterà seduta stante. Ma Badoglio non solo non le presenta, ma neppure ripete a Mussolini quanto ieri ha detto a me. Infatti il Duce narra che Badoglio ha soltanto insistito per avere qualche giorno di rinuio: almeno due. 19 ottobre. — Consiglio dei Sfinteri. Il Duce parla sulla situazione: lascia capire che l'azione è imminente ma non dice la data nè precisa la direzione. Anfuso torna da Sofia, ove ha consegnato una lettera del Duce a Re Boris. Non era un invito all'azione, ma piuttosto la notizia della decisione presa: a Ziti lo scegliere la strada seguendo i dettami della coscienza dl re e di bulgaro. Ha risposto con un messaggio scritto e sigillato, ma nel lungo colloquio avuto con Anfuso ha tenuto un contegno piuttoso sfugge-nte, così come è nelle sue abitudini e nel suo carattere. Teme soprattutto turchi. 24 ottobre. — Esamino con Pricolo il piano d'attacco alla Grecia. E' buono perché energico e deciso. Con un colpo du ro all'inizio c'è il caso di far crollare tutto in poche ore. Il 28 ottobre ebbe inizio l'azione dell'Albania contro la Grecia. Sorvegliare Badoglio 28 ottobre. — Il Duce è di ottimo umore: parla a lungo della situazione del Partito, scarta una candidatura Ricci, e si fissa sul nome di Serena. Aveva anche pensato al Prefetto dl Milano Marziali, ma lo sconsiglio; sarebbe un disastro peggio di Muti. 11 novembre. — Ho ricevuto stamani l'avv. Staekie, di Belgrado, presentatomi da Galeazzo di Bagno. Ha una missione da parte della Casa Reale serba e più precisamente da parte di Antic, ministro della Reni Casa. Pare che vorrebbe incontrarsi con me e ciò al fine di rendere più stretti i legami tra l'Italia e la Jugoslavia. Si parla persino di alleanza, con garanzia di grande portata, tra le quali la smilitarizzazione dell'Adriatico. Ne ho parlato a Mussolini, che incoraggia la iniziativa. Io, poi, sono favorevolissimo. Ho sempre considerato difficile impresa l'attacco alla Jugoslavia e non utile ai fini-del futuro equilibrio europeo. Più che portarci in casa una massa nervosa e infida quale quella dei croati, credo converrebbe creare una solida base d'intesa tra l'Italia e la Jugoslavia. Ciò, sia nel saso che il domani ci riservi una politica antirussa che una politica antitedesca. Da varie fonti, ed in specie da Mosca giungono notizie di un atteggiamento ed anche di un certo traffico antitaliano che la Germania svolge in Grecia. 13 novembre. — /I Duce comincia a diffidare profondamente di Badoglio. Mi ha datoiiinilliliiniliii 1 miiiiiiiiiiiiiiniiiiiii i a o a a a e i i o o ordini, in relazione al prossimo convegno di Innsbruck tra Keitel e Badoglio, di intensificare la sorveglianza al massimo per sapere quanto dirà veramente ai tedeschi. 14 novembre. — Farinacci mi racconta che Mussolini, parlando dell'affare greco, ha detto che « anche il Conte Ciano gli ha dato informazioni inesatte » e poi, parlando del Partito, che « il Conte Ciano aveva regalato Muti al Partito ». Farinacci avrebbe vivamente reagito. Per quanto riguarda l'Albania risponderò solo che io avevo le identiche informazioni che aveva Mussolini, e per quanto riguarda Muti sarebbe opportuno ricordare che io dal gennaio ne denunciavo costantemente l'incapacità e consigliavo una pronta sostituzione. Le camicie verdi romene 15 novembre. — Il Re ama poco le camicie colorate, qualunque ne sia il colore. Ieri, a Corte, mi ha detto : « Questi rumeni in camicia verde sono proprio ridicoli. Sembrano l portieri d'albergo della Vecchia Russia». In serata le notizie dell'Albania si aggravano. La pressione continua e la resistenza è più difficile. Poi, mancano i cannoni, mentre l'artiglieria greca è moderna e ben maneggiata. In questa situazione, il camerata De Vecchi pensa bene di dare le sue dimissioni da Governatore dell'Egeo. Eppure è stato uno dei più attivi — anzi il più attivo — eccitatore di Mussolini alla guerra contro la Grecia. Ma ora che l'ora del topi in coperta gli sembra venuta, vuole essere i! primo a sbarcare. 22 novembre. — Pavolini narra che Badoglio gli ha fatto questo discorso : « Non c'è dubbio che Jacomoni e Visconti Prasca hanno delle grosse responsabilità nell'affare albanese. Ma la colpa maggiore bisogna cercarla altrove, ed è tutta nel comando del Duce. E' un comando oh'egli non può esercitare. Lasci fare a noi, e quando le cose non vanno, colpisca i responsabili ». PavoZini ne ha doverosamente informato il Duce. La reazione è stata fulminante. Ha qualificato Badoglio di «nemico del Regime» e di «traditore», epiteti abbastanza forti per il proprio Capo di Stato maggiore in guerra. 23 novembre. — Sebasfiam mi confida stamani che il Duce sta studiando sull'annuario militare i nomi per sostituire Badoglio e Soddu. Sembra essersi fermato su Pintor e Orlando (quest'ultimo non so chi sia). A me non dice niente. Comunque, anche se interpellato, intendo mantenermi riservato in un settore che non conosco a fondo. Personalmente amo Messe e ricordo che mio padre dava un buon giudizio di Gazzera. Farinacci fa su Regime Fascista un attacco aperto a Badoglio, e ciò apre la crisi. World Copyright «The Chicago Daily News». «United Press ». « Nuova Stampa » e « Tempo ». iiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiu I1111111111111111