Dichiarazioni di Bevin alla Camera dei Comuni

Dichiarazioni di Bevin alla Camera dei Comuni Dichiarazioni di Bevin alla Camera dei Comuni Gli alleati progrediscono sulla via che conduce all'indipendenza dell'Italia - Entro poche settimane le Provincie del Nord saranno restituite al Governo italiano Londra, 23 novembre. Il dibattito parlamentare sulla politica estera della Gran Bretagna è proseguito stamane ai Comuni con un discorso del Ministro degli Esteri Ernest Bevin, il quale ha riaffermato l'Intenzione del Governo di Londra di cooperare alla risoluzione dei problemi internazionali invitando le nazioni che eventualmente nutrissero sospetti nei riguardi del Governo di Londra ad esporli chiaramente. Il Ministro degli Esteri britannico ha poi Iniziato un accurato esame degli attuali problemi internazioniali. Parlando della Francia e del cori'Idetto blocco occidentale (bestia nera della stampa sovietica) il Ministro degli Esteri britannico ha avuto parole chiare. «Non posso farci niente — ha detto Bevin se i popoli nutrono sospetti infondati. Ma nessuno ha il diritto di accusarci ed lo non sono disposto a tollerare slmili imputazioni. Nè posso d'altra parte accettare il punto di vista secondo il quale la mia politica e la politica del Governo di Sua Maestà dovrebbe informarsi esclusivamente al volere del Tre Grandi ». L'Italia Parlando della Francia Bevin ha detto: « Posso assicurare 11 generale De Gaulle ed il suo Governo che noi intendiamo collaborare sempre più strettamente con loro». Venendo a trattare della Polonia, 11 Capo del Foreàgn Office ha dichiarato che « egli vede nello spirito d'mdipen-denza che anima i polacchi per quanto desiderosi di mantenere strette relazioni d'amioizia con l'Unione Sovietica — ia certezza che la Polonia ritornerà una grande Nazione ». Bevin ha poi reso noto che non appena sarà possibile le forze armate polacche attualmente in Gran Bretagna e in Italia verranno Inviate in patria. « Noi non costringeremo tuttavia nessuno di quel valorosi soldati a tornare in Polonia e lasciamo a loro stessi ogni decisione in proposito ». Quindi Bevin lia parlato dei rapporti fra gli alleati e l'Italia. Il Ministro ha espresso la speranza che la recente pubblicazione delle condizioni d'armistizio fra le Nazioni Unite ed il Governo di Roma abbia dimostrato come gli alleati abbiano già progredito notevolmente sulla via che condtwe verso la completa indipendenza dell'Italia, « Ciò di cui ha bisogno l'Italia — ha detto Bevin — è soprattutto un Governo forte ed unito ». Bevin ha soqgiunto: « Confido che le province settentrionali dell'Italia che si trovano tuttora sotto la giurisdizione del Governo militare alleato, potrtwiino essere restituite — ad eccezione di una piccola zona — all'amministrazione del Governo italiano entro poche settimane ». Il plebiscito greco Riferendosi poi alla crisi governativa greca, il Ministro degli Esteri si è detto fiducioso che il reggente Damaskinos vorrà rimanere al suo posto e ha fatto -o'.are come sia praticamente impossibile la convocazione immediata di un plebiscito. « Abbiamo proposto a Damaskinos, ha detto Bevin, che le elezioni siano tenute al più presto possibile: ma che 11 plebiscito venga rinviato alla primavera del 1948 ». Il capo dell'opposizione Churchill, ha interrotto a questo punto 1] discorso di Bevin protestando per l'Ingiustificabile ritardo del plebiscito greco: « La questione istituzionale — ha dichiarato Churchill — deve essere risolta al più presto ». Ma il Ministro degli Esteri ha ribattuto: « Sfido chiunque a indire un plebiscito in Grecia nelle presenti condizioni ». Concludendo la sua rassegna internazionale il Ministro degli Esteri ha riconosciuto l'esattezza delle affermazioni fatte ieri alla Camera da Eden, secondo le quali « in seguito alla scoperta della bomba atomica tutte le nazioni dovranno modificare il loro concetto di sovranità e dovranno fare il possibile per mantenere la pace stipulando trattati di non aggressione ». « Son comunque del parere, ha affermato Bevin che i trattati non saranno mai sufficienti ad assicurare la pace e che sia quindi Indispensabile Il continuo rafforzamento di quell'organizzazione internazionale la cui costituzione fu decisa a San Francisco».