|| controllo dell'Esercito restituito al Governo
|| controllo dell'Esercito restituito al Governo || controllo dell'Esercito restituito al Governo L'avvenimento segna, afferma il capo della missione alleata, "un ulteriore passo in avanti nell'evoluzione dell'Italia,, Roma, 16 novembre. In occasione del passaggio dell'esercito italiano sotto il controllo del Governo nazionale, l'on. Jacini, Ministro della Guerra, ha offerto ieri sera al Grande Albergo un pranzo in onore della missione militare alleata, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il capo della missione, gen. Browning. Il ministro mi suo discorso ha affermato che l'avvenimento costituisce c uh ulteriore riconoscimento di valore e di sangue recato dal nostro esercito alla vittoria alleata ed un progresso effettivo nell'evoluzione dalle condizioni armistiziali verso rapporti di pace e di collabcrazione con le Nazioni Unite ». Dopo aver ringraziato delle gentili espressioni usate nel riguardi suoi e dei suoi ufficiali, il gen. Browning ha detto che la riunione segnava effettivamente un altro passo in avanti nell'evoluzione dell'Italia e del suo nuovo essreito dopo le giornate tristi ed oscure della recente guerra. « Noteranno che ho usato il termine « nuovo eserito » «gli ha proseguito. La faccio di proposito. Dopo l'armistizio del 1943 fu organizzata una forza armata italiana forte di oltre trecentomila uomini; ed i suoi considerevoli sforzi e contributi, sia di sangue che di lavoro, per la vittoria degli alleati sono stati pubblicamente elogiati dallo stesso comandante supremo alleato, 11 maresciallo Alexander. Loro stanno attualmente pznuspsc procedendo alla trasformazione di questa forza in un nuovo esercito. Ciò costituisce un vasto problema. Le cose si prospettano in modo completamente diverso. Come si sta verificando in altri Paesi la loro organizzazione per la pace dovrà essere riformata con un esercito ridotto di molto rispetto a quello del 1939 ». Dopo aver promesso di continuare a dare la più fattiva collaborazione il generale allato ha detto di essere sicuro che « gli italiani faranno la loro parte nel difficile compito comune » per assicurare un mondo migliore ed ha ringraziato della piena collaborazione ricevuta dall'armistizio in poi, riconoscendo che senza di essa si sarebbe potuto compiere ben poco e che nessuno avrebbe potuto ricevere maggiore buona volontà e cooperazione di quanta egli ne ricevette dagli italiani ed augurando all'esercito risorto la migliore fortuna per il futuro.
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