La vittoria sfugge agli azzurri a pochi minuti dalla fine

La vittoria sfugge agli azzurri a pochi minuti dalla fine .-BB5B5 SPORT Una gara emoziorante a Zurigo La vittoria sfugge agli azzurri a pochi minuti dalla fine Zurigo, 12 novembre. ì\è \ Incitar, uè vinti. Quattro a quattro. Tutti contenti. Un primo teropo a favore degli elvetici: un secondo a vantaggio degli itaVam. Un ambiente di citta .e di pubblico prettamente favorevole allo sport Una partita interessante e piena zeppa cu tasi e di momenti emozionanti. italfanó"* giornat" per a ^'o'0 . £eva * P'OffBia -ul campo per tutta la durata dell'incontro Poco meno di 30 mila persone presenti, malgrado u avverati, climatiche. Il Ministro d'Italia a ■?rn? e,tutto uno stuolo di autorità italiane e sportive nella tribuna d onore. Sul campo l'acqua intra per il buon drenaggio, ma sulla superfice erbosa si scivolanon ci si regge. Dopo dieci minuti di gioco palla e scarpe prendono un peso inverosimile. Arbitro il francese &dez. Gli ital-aui ai allineano nella ionnazio- Ballami (Torino). Maroso fiori' no); (.«stigliano (Tonno), Parola (Juventus), Urezar fiorino); Sia! vati Uftuogna), Loick (Torino), piola (ior.uoj. Mazzola (Torino), feerrao-i» (Torino). La Svizzera presenta i seguenti uomini; Uallamo; Oyger, SuZ"; Bei-net, Andreoli; Courlat; nickel; Junk, Amadò, Iriedlaenuer Aebv Piola v.nce il asteggio del campo e la nostra squadra si proietta subito ali attacco e non sono possati tre minuti che l'Italia si trova in vantaggio, l'iola seme in prolondita il compagino Ferrarle 11 terzino elvetico (iyger ferma la palla con le inani per non lasciarsi sluggire la nostra ala sinistra e l'arbitro decreta il rigore lira Piola die segna irresielib lmtme. Uno a zero. Un periodo ai gioco alternativo, durante il quale solo una grande parala di ljalla.bio impedisce a Piola di segnare ancora L poi gì; svizzeri prendono decisamente a dominare. Al 2&u minuto pareggio a m«zo di Amadò che invia di testa in rete un centro proveniente dalla deetra. Dodici minuto più tardi uno scivolone di Usuano permette lo sviluppo di un azione elle.produce il secondo punto di Amado, segnato da pociii passi. L' il momento più brutto della nostra squadra. La grande ditlerenztt fra le due compagini; è data dal fatto che una sta in piedi e l'altra no, su quel terreno traditore. Kispetto a quel periodo critico li secondo tempo degli azzurri appare addirittura eroico. 1 nostra l'ientrauo in campo alla ripresa trasformati radicalmente. Non sono passati due minuti ohe già essi banuo ottenuto il paiegigio E' Loick ohe infila la rete con un tiro alto in un angolo. Anche la chiesa si rinfranco, ora. 6enlimen. b effettua due splendide parate di cui una con uscita su Amano veramente notevole. All'Ilo minuto i nostri passano in vantaggio quando Biavati riprende un pallone che Mazzola ha spedito contro il palo. Vantaggio di un isian te solo, però, che l'arbitro su intervento di un guardial nee annulla per fuori gioco il punto. Ma sei minuti dono l'azione si ripete e in cM-costanze quasi identiche su tiro di l'errarie e 11 punto se gn 'tu da Biavati questa volta è pienamente valido. Passano altri sei minuti e una azione a piena manovra a cui partecipa quasi l'intera prima linea ital-ana, porta Biavati a segnare ancora senza ohe l'avversorio abbia nemmeno potuto toccare lo palla. Siamo al 25° minuto e i nostri vincono per 4 a 2. Ecco fli svizzeri che, sospinto da grani grida del pubblico, vengono disperatamente all'attacco nel serrate Anale. Un capitombolo di un dilensore nostro porta a un centro di Bickel e Aeby può spingere in rete da pochi passi. 1 nostri si riprendono ma a sei minuti dal termine non possono impili iv cl\e gli elvetici acciuffino il parepgio. Questa volta la cosa avviene attraverso circostanze del tutto speciali. Un traversone di Aeby dalla sinistra: Parola è a posto e può respingere con facilità. Senonchè. cercando di togliersi con la mano il fango dogli occhi, si impiastra gli occhi stessi talmente da non vedere più nulla. La palla schizza via dal piede e va a finire a Amadò che non ha altro da fare che deviare in rete do un paio di metri. Prevalenza degli italiani nei sei minuti che mancano alla fine, ma i loro ripetuti attacchi non por tano pili a modificazioni del ri eulìato a loro vantaggio. La squadra svizzera ha U'VUto nell'attacco il suo miglior settore e in Amadò il suo miglior uomo. Un settore d'avanguardia ve ramente difficile da tenere a freno. Parimenti nell'undici azzurro, la primo lineo, che pur contavo su due elementi, Biavati e Mazzola, freschi di ferite e In condì zioni tutt'altro che floride, è «tata di gran lunga quello che ni è portata meglio. Occorre chiarire che le condizioni del terreno erano tutte a favore di chi attacca e sfavorevoli a chi difende, da una parte e dall'altra. Per una volta tanto, in simili circostanze, diBtirug-gere è più difficile di costruire visto ohe in esse la natura offre tutto il vantagir.o all'uomo che avanzo con la polla. La nostro giovane difesa, lo parte più inesperta di tutta la ■quadra, non poteva esordire in circostanze più avverse. Come tiut- tdpucctdslgtttcccsmmivnlgoldttasidgegpamincsbsrdgmnassdt td sonno essa praticava inoltre, per forza maggiore, il « sistema », un tipo di gioco ohe presuppone che nessun difensore sbagli mai, che ogni errore può riuscire fatale. Ora, una giornata come quella di domenica, mette una difesa tistematica di fronte a due nemici: l'avversario e lo natura • rende gli errori frequenti e quasi naturali, inevitabili. E' uno dei punti deboli del cosiddetto < siBtexna». In genere la squadro nostra ho trovato sulla Bua via tutte le circostanze avverse e tutte le difficoltà che una compagine di calciatori può trovare. Dolio necessità di mobilitarsi improvvisamente in poco più di due settimane dopo anni di Inazione, alla indisponibilità di uomini di provato valore; dalla situazione tecnica nostra interna che provoca la confusione fra nomi al che seguono dogmi differenti all'unica occasione di lavoro proficuo, quella d'i Como, nettamente stroncata do un ambiento goffamente e antit' i .analmente egoista; dalle ferite di due fra gli uomini miglior^ alla necessità determinata daliascelta del < sistema » di mettere in campo oinquie esordienti pu undici e capitare a Zurigo un una giornata die proprio ai sistemisti era decisamente «iwerea; una giornata che avrebbe posto olio provo anche giocatori esperti ed agguerriti, una giornata infernalmente invernale. Essersi trovati im difficoltà in simili circostanze non è un delitto; l'aver superato complessivamente le difficolta stesse, in modo da tener così alta, la bandiera nostra, è un merito. Lo spirito, le doti morali da queBta ringiovanita e rabberciata squadra nostra, sono state in tutto eguali, anche con armi tecniche meno perfette, a quelle delle geneaazioni di giocatori che hanno reso famosi in tutto il mondo gli azzurri nostri. La fiera abnegazione, la rabbiosa volontà con cui gli atleti nostri hanno reagito alle avversità getta ndo?i nella lotta, nel secando tempo, rifiutando di darsi vinti, rimontando lo svantaggio e portandosi a vincere essi stessi, hanno avuto del commovente per chi ha vissuto la loro piccola cdissea. Con simile spirito, a tutte le imperfezioni tecniche gradualmenjd il può rimediare. No; 'la squadra nostra italiana non è ancor morta. VITTORIO POZZO

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