L'INCENDIO È ACCESO

L'INCENDIO È ACCESO IL DIARIO DI CIANO L'INCENDIO È ACCESO Mentre l'esercito tedesco dilaga in Polonia, Mussolini si sente attirato a intervenire - Intorno a lui militari e politici premono per la neutralità - La faciloneria di Pariani e il mistero dell'Aviazione vni. 28 agosto 1939. — In nottata Percy Loraine mi manda il testo del riassunto della risposta inglese. Non è cattiva, anzi lascia aperta la porta a molte possibilità. D'altro lato l'azione inglese ha anche indotto là Polonia ad una maggiore arrendevolezza. E forse qui è la chiave di tutta la situazione, «.ff..flgjWtfl. rg-^eswJtowftq^ sciatrice tedesca in Spagna, baronessa von Stohrer. E' molto pessimista sulla situazione interna della Germania. Crede che lo scoppio di una guerra generale possa molto rapida, mente condurre al bolscevismo Dice che il popolo tedesco, «che è il popolo pia ingrato del mondo », é agitato in questo momento da fortissime correnti antinaziste. Attolico ha conferito col FUhrer, che ringrazia della comunicazione del Duce. Ha fatto sapere agli inglesi che è pronto a ricevere un plenipo tenutario polacco, ma nonostante ciò è ancora scettico sulla possibilità di una soluzione ne goziata « perchè ormai le due armate sono a tiro di fucile e il più piccolo incidente pud essere la causa dell'urto ». La nostra neutralità La giornata del 31 agosto fu decisiva per le sorti del mondo: Informato da Berlino che la guerra sarebbe Incominciata fra poche ore. Ciano tentò in extremis di salvare la situazione, proponendo alla Francia e airinghp'erra una conferenza incaricata della revisione delle clausole del trattato di Versaglia che turbavano la vita europea. Ma la risposta di Hallfax, col quale lui aveva parlato al mattino, non venne e alle 20,20 l'ufficio telefonico avverti che Londra aveva tagliato le comunicazioni con l'Italia. Poiché il Duce si riservava di fare all'indomani, in seno al Gran Consiglio una dichiarazione annullante la neutralità, Ciano ebbe un'idea disperata: 31 agosto. — ... Domani : troppo tardi. Oli anglo-francesi potrebbero già aver compiuto un gesto che rende troppo difficile una tale dichiarazione. Propongo di chiamare Percy Loraine e di fare io una indiscrezione: se lo scandalo ne. sorgerà, ios&fòoriidìàta. Ha si] sarà salvata la situazione. Il Duce approva. Viene da me Percy Loraine. Lo metto al corrente di quanto è accaduto, poi, fingendo di non riuscire a trattenere uno scatto del cuore, dico: «Ma perchè volete creare l'impossibile? Non avete ancora capito che la guerra contro di voi 8 contro la Francia noi non la inizieremo mai?» Percy Loraine si commuove. Oli occhi luccicano. Mi prende le due mani : « Da quindici giorni io mi ero reso conto di ciò. E lo avevo telegrafato al mio Ooverno. Le misure di questi giorni avevano scosso la mia fiducia. Ma sono felice di essere ve nuto questa sera a Palazzo Chigi». Mi ha di nuovo stretto le due mani ed è partito. Felice ne informo telefonicamente il Duce, che frattanto ha fatto riaccendere le luci della città, per diminuire l'allarme. 1 settembre. — Jl Duce è calmo. Ormai ha preso la decisione del non intervento e la lotta che ha agitato il suo spirito durante queste ultime settimane ù cessata. Telefona di persona ad Attolico per farsi man dare un telegramma di Hitler, con cui lo sganci dagli obblighi dell'alleanza. Non vuole passare per fedifrago di fronte al po polo tedesco e nemmeno di fronte all'italiano ohe, per dire il vero, non dimostra troppi scrupoli, accecato com'è dall'odio antitedesco. Hitler manda iMPpàn ] il messaggio per mezzo di von Mackensen. Alle 15 Consiglio dei Ministri. Parla brevemente il Duce. Poi parlo io, con voce nettamente àntitedesca. Si approva l'ordine del giorno del non intervento italiano, già redatto al mattino dal Duce e da me. Le impressioni di tutti sono ottime. Anche quei ministri — come Starace e Alfieri,— che avevano fàito'i guerrafondai mi abbracciano e dicono ohe ho reso gran servigio al Paese. 3 settembre. — I/avanzata tedesca in Polonia è travolgente. Le previsioni di conclusioni ultrarapide sono ormai verosimili. In qual modo Francia e Inghilterra potranno portar soccorso ai polacchi? E quando questi saranno stati liquidati vorranno continuare il conflitto di cui è finito soggetto e oggetto? Il Duce crede di no. Propende per una paco a breve scadenza, senza che l'urto, che predice militarmente Impossibile, sia avvenuto. Io penso di si: non so come la guerra si svolgerà, sarà lunga, incerta, implacabile. La partecipazianr della Gran Bretagna me ne dò la certezza. Ormai Londra ha dichiarato guerra a Hitler: perchè la guerra cessi, bisogna che Hitler sia scomparso o la Oran Bretagna battuta. - 4 settembre. — A volte, il Duce sembra attaccarsi all'idea della neutralità che permette in un col rafforzamento economico anche quello militare per intervenire utilmente al momento opportuno. Ma è un at toccamente fugace. L'idea dell'intervento coi tedeschi l'attira. La mia lotta è dura, talora mi sento mancare le forze di continuarla. Ma debbo battermi fino in fondo: altrimenti è la rovina del Paese, del Fascismo e dello stesso Duce. Von Papen ha fatto intrighi n e a i i l a i 3 a i o e a e o a e airpi oe — a el o o o edi di lon0 lso aad Ankara. Ho preparato una lettera di protesta per Ribbentrop. Sarà un nuooo motivo di frizione ed io ne desidero tanti. B settembre. — Il generale Carboni fa un quadro molto nero delle condizioni della nostra preparazione militare : scarsi mezzi, disordine nel comandi, demoralizzazione della massa. Forse esagera, ma c'è del vero. « settèmbre. — Tacchi Ve*?' turi porta il desiderio di pace del Papa, che desidera ardentemente il manteniménto della neutralità. 7 settembre. — Nessuna novità degna di particolare rilievo. Federzoni, Bottai, Bocchini ed altri camerati vengono a portarmi la loro solidarietà incondizionata per l'atteggiamento da me preso nella questione dell'alleanza con la Germania: sono concordi nel trovare i motivi giuridici etici e politici del iiostro atteggiamento. Colpi mancini 11 9 settembre la Germania domandava Improvvisamente all'Ungheria 11 libero uso della ferrovia di Kaasa, per attaccare sul rovescio la Polonia, cosi accingendosi ad occupare praticamente Il paese. Mussolini ne rimase molto scosso e consigliò agli ungheresi di respingere cortesemente la proposta tedesca. Ciano aggiunge: 9 settembre. — In colloquio con me, il Duce ha stigmatizzato violentemente la condotta germanica. Però — ed ha ragione — vuol condurre una politica prudente poiché una vittoria tedesca non è da escludersi. Io gli ho detto che ero d'accordo con lui se i tedeschi fanno presto: «Se la Germania vince prima di Natale, va bene. Se nò, perde la guerra ». 10 settembre, — De Bono parla della situazione dell'esercito e la definisce materialmente e moralmente disastrosa. Egli, che ha compiuto una recente ispezione alla frontiera occidentale, è con-vinto che l'attuale stato delle difese non potrebbe arginare un attacco francese. Dice che « P«rlani è un traditore » e € Starace un sinistro buffone ». 12 settembre. — Clodius, messo economico tedesco, ha fatto capire a Giannini ohe a Berlino si vorrebbe rinviare alla fine della guerra l'espatrio dei tedeschi altoatesini. La proposta è losca. Ricordo che a Berchtesgaden Hitler per ben due volte disse che il ritiro delle minoranze dell'Alto Adige aveva intaccato il suo prestigio che doveva proprio per ciò essere più intransigente con la Polonia. Non vorrei che i tedeschi pensassero di rimangiarsi la parola. Il Duce ne è indignato. Egli è pronto a fare larghe concessioni ai tedeschi sul terreno economico, è intransigente nella questione delle minoranze. Parlo io stesso con Clodius, ma riesco ad ottenere soltanto che la questione venga di nuovo sottoposta all'esame di Berlino. Gli ordini venaono dall'alto/ Accompagno Grazzi (ministro ad Atene) dal Duce, che impartisce istruzioni per un riavvicinamento con la Grecia, paese troppo povero per essere da noi concupito. « L'oro del Reno » 18 settembre. — » Il Tevere », giornale ultra tedesco, è chiamato a Roma, tl'oro del Reno». Anche Farinacci è pervicacemente germanafilo. Che il Reno sia passato anche per Cremona? 15 settembre. — Ho indotto il Duce a nominare l'ambasciatore a Londra. Questo gesto avrà ripercussione sul mondo e varrà molto a normalizzare le nostre relazioni con la Gran Bretagna. Ho scelto Bastianini, che se non è un'aquila è però persona molto fidata ed estremar mento partigiano della politica di non intervento. Sono sicuro che renderà dei servigi importanti. Stamane il Duce è tornato sull'idea di costituire un blocco di centro, coi paesi danubianobalcanici e di metterci noi alla testa. Ho subito redatto un telegramma di istruzioni per Attolico. Ma in serata mussolini ha preferito soprassedere alla cosa: pensa di rinviarla alla Zitte delle operazioni tedesche in Polonia. Egli crede ancora alla possibilità, in quel momento, di far fare alt alla guerra, convocare una conferenza europea, e stipulare un patto di sicurezza collettiva tra le sei grandi Potenze europee. Sono spiacente di non esser questa volta d'accordo con lui. Perchè ciò avvenga Hitler dovrebbe dare prova di una moderazione di cui non lo ritengo capace. Ed allora, l'Inghilterra andrà avanti, porterò la guerra fino in fondo, implacabile, /ino alla sua disfatta, o a quella della Germania. Le mie previsioni sono per ' un con/Zitto aspro, duro, lungo. Molto lungo. E vittorioso per la Oran Bretagna. Oraziani è pessimista sulle condizioni dell'esercito. Pariani, invece, cosi ottimista e sicuro di sé da far domandare se per caso non abbia ragione lui. Però, non lo credo. 18 settembre. — Il Duce ha pronunoiato parole amare sulla reale situazione dell'esercito, che all'occasione ha rivelato troppe magagne. Si fa delle illusioni sull'aviazione. E' in possesso di cifre che gli dà Valle e che sono di un ottimismo as surdo. Ho consigliato di fare un'inchiesta attraverso i Prefetti : contare gli apparecchi negli hangar e poi fare la somma, non deve essere un'impresa impossibile. Eppure, finora, non siamo riusciti a sapere la verità. World Copyright cThe Chicago Daily News», « United Prew», «Nuova Stampa», «Tempo»,