La baracca

La baracca La baracca La neve era così pura che pareva IWe caduta da un istante. Non un'orma attorno alla baracca. Por questo entrai senza tmware. Anzi, le braccia cariche di roba, diedi con II ginocchio un violento spintone all'uscio. Afa. appena sulla soglia, intravidi come un'ombra in mezzo alla mula stanza. Poi, quando l'occhio riusci ad assuefarsi alia torbida lu- j ce, distinsi la figura di un uomo accoccolato sul pavimento e tutto avvolto in un grigio scialle da somigliare c una specie di gonfio sacro. — Era per ripararmi un po' dal freddo — dissi. L'uomo non rispose. Sfila ta una mano dalla cappa che gli cascava dalie spalle posò l'indice sulle labbra. In quel momento uno dei fardelli che mi stringevo addosso rotolò a terra con un sordo tonfo. Allora egli : — Dorme disse sottovoce. Poi chinò la jtesta da un lato: - S'e ad-idormentata proprio adesso. 1 uscio, avanzailstesa. Chinatomi » avanti: — Dorme — dissi anch lo Chiuso qualche passo. Sino a che non m'apparve, dentro nn -mucchio di paglia e di strac- ci, il corpo di una donna di- E l'uomo: — Sì. Poi, dopo essermi girato un istante, attorno, deposi a uno a uno i miei fagotti contro il muro. Sotto la scialba luoe della piccola finestra. * » » Incominciava a imbrunire. Non c'era quindi speranza, per II momento, di poter rimettersi in viaggio. Questo — gli gradisse o meno — l'uomo doveva saperlo. Perciò era inutile scusarsi o, comunque, fare delle chiacchiere in più. Come doveva sapere che, pur se lo avessi voluti non avrei trovato, in tutta '.a. desolata brughiera, quattro assi sotto cui rifugiarmi. (Avevo camminato l'intero giorno senza incontrare un segno di vita. E, domani, nulla sarebbe mutato). Bastava dunque che non gli recassi molestia. Così feci. Sedendomi "su; miei involti e avvolgendomi la coperta attorno alle gambe. Poi, rapidamente, calò il buio. Parve che il soffitto si schiacciasse di più verso terra. Prima coperti di cenere, poi di fuliggine, i vetri divennero infine quattro lastre di piombo tenute da una croce. A voler scuotersi, sarebbe stato lo stesso che picchiare con la fronte contro una solida parete. j Più tardi, ormai immerso nel sonno, mi ridestò un urlo sinistro. Come se, già rattrappito dalia stanchezza e dal freddo, mi fosse caduto sulla nuca uno scroscio d'acqua. Sollevato il capo, lo udii spegnersi in un rantolo soffocato a viva forza. Poi, appena minacciò di levarsi ancora, e già stava per prorompere senza più freno, intravidi il febbrile gesto di due mani che, al fioco lume de'.la luna, tenta vano di afferrare e di stringere.. Ebbi il tempo di tossire. All'improvviso silenzio che seguì, un nuovo urlo si alzò dal giaciglio. Poi un altro. Un altro ancora, sempre più alto, sempre più inumano. Dovetti premermi le tempia con i pugni, affondare la testa tra ìe spalle, stringere i denti. Allora, senza più esitazione e senza più alcun timore, l'uomo si chinò nuovamente jsuna donna. Poi prese . i^uot^ia, a scrollarla, sino a Ich6 non le vide spegnersi il lreepjro sune iabbra. Compostole il capo su di un malloppo di cenci e dorè dell ..olse quindi Le„a „ ri * 1 - - - ° - - !asciugat,ole' u suc fr^ 8Ì ravvo] n o i n a l i e a e e dare innanzi a se, immobile e muto come lo incontrai al mio ingresso nella baracca. Poi, nel sentirmi inquieto e turbato, perchè cessassi di muovermi continuamente: — Dorme — disse. E io: — Bene. Il mattino dopo, prima di audarmene: — Che cos'hai — chiesi all'uomo, indicando l'ammalata che ausava lievemente con il capo riverso. — Non lo so. Urla. La guardai un istaute. Pareva esangue. Pareva una cosa di cera. — Allora tu... — dissi. Un ebete sorriso gli si aperse sul volto. Poi abbas-ò i timidi occhi. — E non ti muovi mai! — gli chiesi. — Non la lasci mai ? — Mai — rispose. Aveva, accanto a sè, 'ina crosta di pane e una filaccia di lardo masticata ai bordi, gialla .e dura come un pezzo di cinghia. Saliva anche, dal giaciglio, un acre odore di carne corrotta, di cancrena. — Perchè non la porti Hh un medico? — gli chiesi infine. E lui, congedandomi- Dove? . Poi, dietro le mie spalle, scrollò il capo. Pier Angelo Soldini

Persone citate: Pier Angelo Soldini