Su Roatta pende la minaccia dei "criminali di guerra,,
Su Roatta pende la minaccia dei "criminali di guerra,, Dopo la sentenza dell'Alta Corte Su Roatta pende la minaccia dei "criminali di guerra,, Continuano gli attacchi di Mosca contro il Vaticano Mercati e negozi assaliti a Roma dalla folla - Una fucilata contro l'Alto Commissario airepurazionej , o , o o Tangeri, 13 marzo. Chiuso in sede processuale il : caso » Roatta con la condanna all'ergastolo, ci sarebbe stato da pensare che il generale badogliano dei quarantacinque giorni, potesse ancora interessare la cronaca solo in quanto egli si è costituito nella pos'zione di fuggiasco, finora introvabile. Ma era questo un calcolo sbagliato. L'A.F.I. pesca, infatti, nei < circoli diplomatici londinesi » l'osservazione, del resto non nuova, che la condanna dell'Alta Corte di Giustizia di Roma, c non dovrebbe arrestare l'istruttoria decisa contro Roatta dal governo jugoslavo come « criminale di guerra ». Secondo la procedura prevista — dice l'Agenzia — egli potrebbe, dunque, essere estradato e quindi giudicato dal tribunale jugoslavo e condannato a morte, n caso Roatta verrà naturalmente- applicato a tutte le personalità condannate in Italia a pene più o meno severe, e che potrebbero avere dei conti da rendere davant1 ai tribunali degli alleati ». Intanto, appena emessa la sentenza dell'Alta Corte, la difesa di Francesco Jacomoni — a quanto riferisce l'Ansa — ha presentato alle sezioni unite della Cassazione, una dichiarazione di ricorso, basata su difetto assoluto di giurisdi zione sui capi relativi alla condanna e sugli atti compiuti durante il periodo della Luogotenenza In Albania di Jacomoni. La dichiarazione di ri corso si fonda sul concetto del l'inviolabilità e irresponsabili tà dell'organo sovrano, sancito dall'art. 4 dello Statuto alber tino. Sulle dimostrazioni seguite alla fuga di Roatta, un esponente del Partito liberale, parlando al microfono di RadioRoma, ha sostenuto una tesi legalitaria, deplorando che ancora una volta la piazza abbia avuto il sopravvento. Naturalmente il commentato re non ha mancato di scari care parte delle sue accuse sul Fascismo e sulle sue pretese violazioni del diritto, per dire che ora non è più il tempo per tali, soprusi. Egli ha bollato la morbosità politica che ha portato al disordini del Quirinale e del Viminale, facendo notare che 1 liberali reagiscono a ciò, pur senza ancorarsi ad una immobilità costituzionale, nè ad astrazioni legalitarie, bensì affrontando un onesto esame della situazione, per ri portare la vita della nazione al rispetto della, legge, contro ogni forma di violenza. Radio - Milano « Libertà » (leggi Radio-Mosca, di cui è ufnrpCp«ttdtcctsp un' emanazione), vuole per forza che Roatta sia rifugiato nella Città del Vaticano. E tira in ballo la voce di popolo, per dire che è la voce di Dio. Curiosa questa citazione da parte di gente che si proclama «senza Dio»! Con una serietà più unica che rara, l'emittente bolscevica (cosi conclude: « Si deve chiedere al Vaticano la consegna di tutti i criminali fascisti e di guerra che « avessero » trovato ospitalità nei suo territorio, e questo anche nell'interesse stesse (sic) della Chiesa ». Del resto si tratta di una parola d'ordine partita dal Cremlino, il quale ha dato ordine di continuare gli attacchi contro la Santa Sede. Ieri Radio-Mosca diffondeva un articolo del settimanale' russo La guerra e la classe operaia, in cui, fra l'altro, si diceva, che « un'ambizione accarezzata dal Vaticano è quella di preservare i principi del sistema fascista, fin dove possibl le, stmza applicar loro un'etichetta fascista ». Oggi essa dirama il sunto di un altro ar ticolo dovuto al giornale Weinai Rabetschij Klass, il quale accusa a sua volta il Vaticano ed il clero italiano di appoggiare le forze reazionane. Il ^SS^Y^STtJ^ tatto^ possibile per salvare dalla punizione una quantità di gerarchi fascisti, trovati nell'Italia occupata. Scopo del Vaticano sarebbe quello di mantenere possibilmente in vita i principi basilari del Regime Fascista. A Roma si sono verificati nuovi disordini. Una folla di circa cinquecento persone, formata in prevalenza di donne e ragazzi — dice l'Ansa — dava l'assalto, ieri mattina, alle bancarelle allineate in via O ^ stTénsèr'impó'^ i a e o l mercanzie. Successivamente veniva assalita la calzoleria Bonafoni, in via Candia, dalla quale erano asportate grandi quantità di scarpe. Era poi la volta della pellicceria Titano, di proprietà dell'ebreo Alberto Terracina, dalla quale venivano asportate pellicce e stoffe per un valore di un milione e mezzo di lire. La folla veniva Infine dispersa dalla polizia. D'altra parte un dispaccio dell'A.F.L reca che l'Alto Commissario per l'epurazione, Berlinguer, sarebbe stato oggetto di un attentato. TJ» colpo di fucile sarebbe stato sparato da una casa di fronte al Viminale, mentre egli stava al suo tavolo di lavoro. Il Berlinguer sarebbe stato ferito ad una mano da frantumi di vetro. Quanto all' organizzazione clandestina fascista, Radio Bari annuncia che le indagini proseguono attivamente e che dall'istruttoria in corso emergono fatti più gravi di quelli resi finora noti. La stessa fonte dà notizia dell'arresto dei giornalisti fascisti Bruno Pioffii, Enrico Appio e Gino Carrocci, che non avevano esitato a porsi al servizio della stampa repubblicana durante i mesi precedenti l'occupazione neimica della Capitale.
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