LE ARTI 50 paesaggi di Boetto

LE ARTI 50 paesaggi di Boetto LE ARTI 50 paesaggi di Boetto Quanti seguono la feconda produzione di Giulio Boetto rltrove ranno con piacere radunati nella galleria Fogliato alcuni del suol più noti motivi « provinciali » — mercati bovini e comari alla compra, balli in piazza e cavalli alla stanga — che'con una serie di vedute e notazioni paesistiche — esili fioriture d'aprile, pacati meriggi autunnali, netti profili prealpini nella luce tersa di giornate ventose, segrete boscaglie, aperte ondose arature, diacce acque torrentizie — riconfermano le sue franche qualità di cordiale descrittore della terra piemontese E' un dono (come quello, per 11 figurista, della esatta definizione fisionomica) che può restare estra neo a valori di stile, alle più intime e autentiche esigenze pittoriche: ma è innegabile che que sto dono é congenito al tempera mento del popolare pittore tori nese, e che ò gradevole accoglierlo quasi come un dato tradizionale dì quella vecchia pittura subalpina che trovò nel gruppo di Rivara l'indice schietto d'una somma di aspirazioni non trascurabili nel quadro, allora, di un rinnovamento della cultura artistica. Sempre più. quindi. Boetto appare l'epigono d'un gusto che disse un temi» necessarie parole, oggi forse anacronistiche e pur non sgradite a chi affettuosamente tenda orecchio a remote voci familiari. Al di là della fedele rappresentazione, rimarrebbe da accennare al linguaggio pittorico, cioè a quella che più propriamente $ la « pittura »; ma troppo noto ormai, in Boetto. è quel pigilo che si potrebbe dir dialettale per immediatezza e facilità di stesura: quel suo noncurante soverchiar finezza d materia o meditazione di tocco con l'entusiasmo di una spigliata bravura. m. ber,

Persone citate: Boetto, Fogliato, Giulio Boetto