Un onesto discorso di Parri

Un onesto discorso di Parri CONCLUSIONE PEL DIBATTITO PQLIT8CO ALLA CONSULTA Un onesto discorso di Parri La situazione e le difficoltà nelle quali si dibatte il Paese L'attuale regime d'armistizio - Necessità di concordia tra I partiti e di sforzi comuni per raggiungere la salvezza Bilancio Roma, 2 ottobre. H diacono di Farri a chiusura della discussione, è «tato breve, ma sintetico nel rispondere al rilievi del consultori sia dell'opposizione che del vari partiti. «Mal la croce del potere è stata cosi pesante come quella che porta il Governo In carica» egli ha detto; e cosi parlando intendeva alludere all'eccezionale gravità dell'attuale situazione. B qui la Illustrazione fatta delle angustie in cui il Paese si dibatte è stata realmente efficace. Ordine pubblico, disarmo, reduci, prigionieri, partigiani e quindi questioni attinenti all'assistenza, al tesoro, all'agricoltura e ancora 1 problemi della ricostruzione e del risanamento morale della Nazione si sono susseguiti nella esposizione di Patri attraverso assicurazioni che risentivano di tutta la lealtà e l'onestà degli Intendimenti sul quali il Presidente del Consiglio basa la propria azione. E la condì Eione In cui tutto questo immane lavoro deve svolgersi è quella dell'armistizio, 11 che non consente la piena libertà di movimento. Parri ha parlato della concordia e della solidarietà che deve informare gli uomini e partiti per il raggiungimento di un effetto che consenta di battere sollecitamente le vie della salvezza. Ha riveduto poi 11 suo concetto su quanto già ebbe a dire alla Consulta nel suo primo discorso sulla democrazia, cioè che egli non Intendeva "svalutare l'azione della democrazia e del liberalismo prefascista. Ha detto infine che la Consulta si è dimostrata consapevole del compito assegnatole. C'erano molte Inquietudini sull'apertura della Consulta da parte degli anziani soprat tutto che ricordavano gli ultimi anni d'una Camera agitata dalla sua stessa impotenza per effetto di un reclutamento, elettorale che pareva fallito alla prova. La Consulta non era più soltanto un congresso di uo mini dei diversi partiti già di sclpllnatl nei C.L.N.; ma vi erano rappresentati partiti nettamente contrari alla coalizione, partigiani scontenti, rappresentanza di lavoratori in disagio. Ora si può dire che la prova è stata felicemente superata, e che dallo spettacolo di educazione politica che ci ha offerto la nuova assemblea, si hanno molte ragioni per bene sperare sulla sua efficacia politica, e in ogni caso In una reciproca tolleranza che non paralizzi 1 tentativi di azione. Tutti gli oratori hanno potuto parlare; le critiche anche vivaci é sa/rate hanno sempre avuto tanto carattere d'obbiettività che sono state ascoltate senza intolleranza e quasi senza interruzioni che uscissero dalle buone tradizioni parlamentari. i Ed era lecito aspettarsene, perchè — praticamente — tutti gli oratori hanno criticato, anche quelli che appartenevano a partiti rappresentati nel ministero, rendendosi in terpretl ciascuno di qualche causa del malcontento genera le per l'azione tarda e spesso nulla del governo. Nessuno pensava ad una crisi; erano tutti convinti che il governo non mancasse di buona volontà, e che dovesse essere sostenuto perchè era quanto di meglio si potesse ottenere prima che vi foese modo di appellarsi - alla volontà popolare. Ma si riconosceva che la macchina ministeriale era straordinariamente lenta, impacciata, in un momento eccezionale in cui certe questioni sono urgenti e certe provvidenze indispensabili. SI continuava nell'Incertezza, nella semidemocrazia, creando scontenti e disillusioni. Da molte parti 1 C.L.N. sono ■tati attaccati con vivacità. Si è rimproverato loro di volersi sostituire al governo, di sottomettere le necessità alla convenienza politica, di voler permeare la vita pubblica ca plllarmente e stabilmente, mentre il loro compito si deve ritener limitato ad ima amministrazione di emergenza. Si è riconosciuto quasi . general' mente che la smobilitazione dei C.L.N. deve cominciare ' proprio dalle sovrastrutture che essi hanno creato, come quelle del comitati periferici e aziendali che poterono essere determinati dalle esigenze della lotta antifascista o del pri mo assetto della liberazione, ma che non possono conservar si ora, per 11 carattere consultivo e politico dei C.L.N. da esercitarsi tipicamente in nuclei provinciali e regionali. Si è criticato anche il sistema del commissariati pubblici • privati, l'arrembaggio, anzi ■nesso l'assalto che ad essi scecomparprofetspeproAmedi ventazescle Infla godati, cirnotraprnodelitprorseefti sabedulocoGteognugrcocdncRpfma1 NlirtCdgCldcApddtsCtnspssdsddtteresppg stato dato; si è convenuto nella necessita di tornare alle amministrazioni ordinarie, e alla scelta in ogni caso del più competenti senza dosature di partito. E' stata chiesta la pronta sostituzione dei prefetti e questori politici che spesso non hanno dato buona prova. Attraverso discorsi calmi e meditati è apparso il bisogno di togliere ai C.LN. la parvenza e la maligna interpretazione del monopolio e della esclusività delle cariche e delle autodesignazioni, di quanto Infine in essi si riproduce del la mentalità fascista. La politica finanziaria del governo non ha trovato un lo datore. Slamo ancora al debiti, che non sono aumenti di circolazione, ma che minacciano di averne gli effetti; se tratto tratto si accenna ad un programma, è di particolare, non, Investe tutta la materia della finanza, non ha originalità e In ogni caso non ha principio di applicazione. Un oratore socialista ha detto, senza credere di "esagerare per effetto retorico: Se si va avanti cosi, a Natale salta la lira, salta l'Italia, salta tutto! La Consulta insomma ha bene rispecchiato nelle sue sedute quasi sempre pacate quel, lo che è 11 sentimento e il malcontento del paese, soprattut t to In materia di ordine e di pubblica sicurezza. Senza allarmismi, tutti sono stati d'accordo nell'urgenza di provvedere. E tutti — e questo è il risultato più simpatico della prima sessione della Consulta — tutti, anche i partiti di opposizione 'all'esarchia, si sono trovati d'accordo In politica estera. Non si è fatto del nazionalismo, ma si è lasciato comprendere che non si è disposti ad ammettere altri nazionalismi brutali e violenti Buona prova insomma, che può avere scontentato quanti si attendevano, come da una Camera subito dopo le elezioni, una levata di scudi contro il ministero che culminasse in una crisi, e che, appunto per questo, e per la relativa serenità in cui si è svolta, è stata accusata di genericità e di fiacchezza. Ma non bisogna dimenticare che si tratta di un organo consultivo, di discussione, di controllo; non di un vero e proprio parlamento. La nuova assemblea ha dimostrato di conoscere e di voler rispettare 1 limiti delle sue attribuzioni, e ha fatto persino rimpiangere che non fosse stata convocata prima, tanto 1 suol dibattiti hanno contribuito alla distensione degli animi e alle segnalazioni delle maggiori urgenze dell'ora- attuale. Irp 1 i k o o a i, i el a, o e ei i no Immane di miseria e di ignoranza che grava ab antiquo sul nostro Paese e che si è aggravala in questi ultimi tem pi; ad essa si sono aggiunte nuove miserie fisiche, tremende come la tubercolosi e la malaria. Grande campo di attività, grande campo per la lotta di domani, per l'attività di un Governo saggio, che auguriamo per il domani. Per ora il Governo non può far molto e deve molto confidare sull'Iniziativa privata e sull'attività delle donne italiane. Una parola sulla cooperazione per assicurare 1 consultori Canevari e Corazzin che il Governo condivide pienamente la concezione che essi hanno espresso, intendendo con essi la cooperazione come lo specifico caratteristico strumento di trasformazione sociale e di trasformazione democratica della società economica, purché sia come essi la vogliono capace di vita propria e di sviluppi consoni. Il Governo non ritiene sano dare al movimento cooperativistico un indirizzo parassitario, che può nascere dall'abitudine dell'organo statale. stselendebrchtodel'oescopaposirao rezierfrsista•dinrInuiie e e ain re, iieto a e er e. anso di si zhe nla ane ti, nda la ro ed ni ga tà Agricoltura: Mi scuso di non averne tenuto cenno nel discorso inaugurale. Qui desidero solo accennare per re spingere l'accusa fatta al Ministro responsabile di parzialità politica nell'esercizio delle Bue funzioni e per aggiungere che la riforma dei consorzi agrari è in corso di preparazione da tempo con la partecipazione degli interessati. Per la Sicilia dichiaro, t nome del Governo, di accettare cordialmente e pienamente l'ordine del giorno presentato dal gruppo del consultori siciliani. Ottimismo sul bilancio Finanza e Tesoro: Riservo al Ministri competenti le illustrazioni particolari in sede opportuna. Ritengo che da esse emergano le fondate ragioni di ottimismo espresse nei riguardi del bilancio statale ed ImaUcltamente anche sulla sorte della moneta. E se non risultasse chiaro 11 programma del Governo e la sua condotta ponderata in fatto di spese e di impegni statali, se non risultasse chiaro che es so non si è messo e non _ vuole mettere sulla strada dell'inflazione e della svalutazione della moneta,"sia be*ri"cn"faro ripeterlo ora a voi ed al Paese. Libertà dell'iniziativa privata. Raccolgo le molte sollecitazioni espresse in questo senso. Confermo l'indirizzo del Governo, di cui sono prova anche recenti provvedimenti legislativi, come quello per la modificazione del regime degli ammassi granari e quello stesso sugli, affitti. Anche per noi è ben chiaro da tempo che il gioco dell'Iniziativa e della concorrenza deve avere libertà sempre maggiore, esercitando nel quadro della ripresa economica una parte sempre più determinante. E' dal minuto, molteplice, silenzioso lavoro di ricostruzione cellulare che, sopratu tto, attendiamo la restaurazione del tessuto connettivo della società economica. Ma è chiaro, come ho già detto, che si tratta di realizzare un punto difficile di equilibrio tra esigenze contrastanti tipiche di una situazione come la nostra. Usciamo da un regime prima di dittatura, poi di Ubera guerra e di totale svincolo di ogni attività. Credete voi veramente possibile passare senz'altro ad un regime di piena libertà? Credete voi possibile che 1* Stato, organo di difesa della collettività, rinunci alla possibilità di difendere dall'abuso, dal brigantaggio economico 11 proletariato, la povera gente, 1 ceti Che vivono a reddito fisso? iiC(All'ora di andare in macchina non è ancora giunta la fine del discorso del Presidente del Consiglio).

Persone citate: Canevari, Farri, Parri, Patri

Luoghi citati: Italia, Roma, Sicilia