II coro di recriminazioni per la spartizione delta Polonia

II coro di recriminazioni per la spartizione delta Polonia DOPO I COIXOQUI DI YALTA II coro di recriminazioni per la spartizione delta Polonia Lisbona, 15 febbraio. Le decisioni dei « tre » nei riguardi della Polonia hanno sollevato ovunque proteste, critiche, recriminazioni. Il governo fantasma polacco di Londra continua a manifestare la propria addolorata indignazione. Arciszeysky nel corso di una conferenza stampa, ha detto che la riunione di Yalta è stata un colpo toni¬ crmtclalocYtNbile per la nazione polacca ed'dha aggiunto: «Noi, però, non fci piegheremo mai al servag- fg.o e alla nuova divisione del- ' ■ 'sdrvqsacla a a i o o e l n e n . e il a e o la Polonia decisa dai nostri alleati. Mi rifiuto di credere che vi sia un solo polacco a Londra disposto a lasciare la capitale britannica per creare un nuovo governo col comitato di Lublino ». Ha fatto quindi presente che agli ordini del suo governo si trovano ancora considerevoli forze che combattono su tutti i fronti e che valgono più di qualsiasi conversazione. L'atteggiamento che assumeranno queste forze polacche è oggetto di molte congetture negli ambienti londinesi dove ci si chiede se esse rimarranno fedeli al governo emigrato di Londra dal quale dipendo no o se aderiranno al comitato di Lublino. Il primo ha diretto ad esse un appello in cui dice che, in conseguenza delle decisioni di Yalta, si rende conto dello stato di ansietà e di inquietudine che si è impadronito delle forze polacche e le invita a mantenersi calme e dignitose. Ma una tragica risposta a questo appello la si ò avuta dal fronte italiano, dove tre alti ufficiali delle truppe polacche che vi combattono si sono sulcldat. non appena venuti a conoscenza del nuovo smembramento della Polonia. Un'eco sfavorevole si è avuta perfino negli Stati Uniti riguardo alle decisioni dei « tre » per la Polonia. Infatti la « Reuter » segnala che importanti settori della pubblica opinione americana non fanno mistero alcuno del loro disappunto ed esprimono sentimenti di questo genere: la tragedia polacca lascia tutti i popoli nella più grande apprensione; la conferenza di Yalta rappresenta una disfatta per l'idealismo americano; oggi è un g.orno molto triste per la civiltà in quanto si deve constatare che 1 tre stati non hanno saputo fare altro che condannare un Intero popolo — quello germanico — all'estinzione 'con un sistema di riparazioni che in realtà condanna tutta l'Europa alla anarchia. Qualche voce discorde la si registra anche in Gran Bretagna a proposito delle deci sionl riguardanti la Germa nla. Il Manchester Guardian scrive essere « comprensibile che 1 Governi Inglese e americano si siano associati al punto di vista sovietico di una « pace dura », ma non si deve d'altra parte disconoscere che i Paesi europei devono vivere in unione alla Germania. Non vi è illusione più nerlcolosa soPptn«q he credere ad un periodo d'oo dopo la sconfitta della Germania ». Si ritiene poi negli ambieni londinesi che un preciso acordo circa la spartizione dela Prussia Orientale fra Poonia e Russia sia già stato oncluso alla Conferenza di Yalta — dice U corrispondene da Londra del Dagens Nyheter — e che soltanto la delimitazìone definitiva delle rontiere sia stata rinviata a ine guerra, A Londra ha destato viva sorpresa, scrive il corrispondente della Reuter, la dichiarazione del portavoce del Governo americano, Byrnes, in quanto la questione del possesso di Leopoli non è state ancora risolta, polche, si dice, i « tre » hanno fissato la inea Curzon come confine con «tmèrsldgnncdGmricspostamenti fra i cinque e gli otto chilometri a favore della Polonia, ma Leopoli dista ben più di otto chilometri da detta linea. Nelle dichiarazioni ai giornalisti Byrnes ha definito « molto ingarbugliata » la questione polacca e tale da coinvolgere « delle vedute contrastanti più di qualsiasi altro problema ». Ha definito come un compromesso la decisione circa il nuovo governo polacco, dato che vi sono due governi di fatto. Richiesto se vi saranno due - governi polacchi alla conferenza di San Francisco egli ha detto che occorrerà un'altra conferenza dei « tre * per determinare ciò. Circa le mutuazioni alla Polonia Byrnes ha fatto sue le argomentazioni sovietiche dicendo che la Russia pretende un forte punto d'appoggio in quel tratto delle sue frontiere, dato che in 25 anni il territorio polacco è stato la porta attraverso la quale 11 territorio russo è stato invaso. Richiesto se le condizioni concordate circa la Germania sono più dure delle proposte formulate da Roosevelt, il portavoce ha risposto in modo evaslvo. Pur assicurando che la vittoria sarà raggiunta — questo è ormai stabilito come un dogma dagli « alleati » '— ha fatto presente che non si tratta di una vittoria immediata come il popolo degli Stati Uniti è stato indotto a prevedere, ed ha aggiunto che I capi militari stanno progettando una guerra che richiederà l'impiego di sempre maggiori unità combattenti, poiché non si fa nessun assegnamento su un collasso del popolo germanico. « premier », il quale ha detto, tra l'altro, a.quanto informa la Reuter, che alla Grecia è/riservato un grande avvenire e che essa avrà, come ha sempre avu'.o, un grande ruolo nel mondo. Egli ha poi detto che come Inglese è orgoglioso che le forze britanniche abbiano preservato Atene dalla violenza e dall'anarchia ed ha concluso esclamando: La Grecia per sempre, la Greca soprattutto! Si è dimenticato, .però, di aggiungere: fino a che conviene agli interessi di Albione! Churchill e Eden hanno poi conferito con Damasinos.

Persone citate: Byrnes, Churchill, Curzon, Greca, Roosevelt