Tré condanne a morte per l'eccidio di Schio

Tré condanne a morte per l'eccidio di Schio Tré condanne a morte per l'eccidio di Schio Due Imputati condannati all'ergastolo e due assolti Vlcenza, 13 settembre. Il processo per l'eccidio di Schio è terminato. L'epilogo del dramma ha richiamato nell'aula una affluenza di spettatori maggiore che nelle precedenti udienze. L'avvocato Pietrobonl ha assunto il comando della battaglia defensionale tra la dura legge e il desiderio di salvare la vita a uomini che hanno un passato di benemerenze e di sacrifici. La difesa chiede, per queste ragioni, le circostanze attenuanti o, quanto meno, il vizio parziale di mente. « Io voglio scongiurare, dice il difensore, per questi giovani la pena di morte e faccio appello alla vostra saggezza e alla vostra coscienza». Il difensore esalta poi le figure degli accusati e afferma che essi non possono ritornare alla vita e nel consorzio sociale co I , - .. - . , ,_ peric0l,Ml * la L-arringa deU'aw. Pletribo ni è stata seguita con partico lare attenzione. 11 delitto di Schio è secondo il difensore un iim iiiiniiiiiiimiiiimiimimiiimmiimiiii e a i o 1 , a a l o o o r n n a oiolisi ri 11 za era a — a a i » alrio ihe o. ul nrhe ia si re delitto di folla- In determinate situazioni si forma uno stato di suggestione contagioso e, di ciò, la storia fornisce numorofil esempi. La folla, la collettività è irresponsabile. Questi giovani, che nulla hanno nel foro passato che faccia pre-sumere qualunque tendenza o potenzialità di Intenzioni delittuose, sono diventati elememtl singoli di una personalità delinquente collettlvia che consumato il delitto si dissolve. < I passionali della folla, afferma l'oratore, sbollita l'ira momentanea ritornano ad essere normali perfetti ». Un compito ingrato Ha per ultimo la parola, prima del verdetto, la pubblica accusa. Il tenente Sca<an afferma che, anche per il pubblico accusatore il compito è grave e ingrato In questo processo perchè è proprio il dovere di convincere di reato i partigiani che addolora, dato che mai si sarebbe potuto crederli capaci di macchiarsi di tale delitto. La rievocazione fatta dalla difesa del martirio del popolo italiano e dell'eroismo dei partigiani, ha trovato nel P. M. e nei giudici ascoltatori, più di ogni altro, assensi di simpatia. Le 15 mila croci sul suolo italiani testimoniano di questa comprensione col contributo di sangue dato dagli alleati per la causa comune. L'aw. Perego ha ricordato la-storia fascista per affermare che la democrazia è nata nel sangue. Voglia Iddio che il caso di Schio non sia un colpo per la democrazia. Il te nente Scalari passa poi ad e saminare la posizione dei sin goli Imputati, le prove della colpevolezza dei quali consiste nella partecipazione al delitto; ritiene quindi pienamente raggiunta quella confessione che essi stessi hanno rosa in istruttoria e conclude la sua deposizione chiedendo che la Corte condanni Franceschinl, Canova, Fochesato, Bortolonl Santacaterina alla pena di morte e l'applicazione a De Risso e a Losco del massimo della pena per i reati di cui la Corte 11 riterrà responsabili. vachpsiadtàinreda«meffraV vràritolovCmgrcgme?ssdtealimadlngvIl verdetto Alle 17 viene emesso 11 verdetto contro 1 primi sette colpevoli del delitto di Schio. Con tale verdetto la Corte riconosce gli imputati Franceschinl Enzo, Bortoloni Valentino, Fochesato Antonio, Santacaterina Aldo e Canova Gaetano colpevoli del primo reato loro ascritto e cioè del possesso illegale di armi e munizioni e Il condanna alla pena di 15 anni di reclusione; la stessa Corte riconosce, Inoltre, gli imputati Franceschinl, Bortoloni, Fochesato, colpevoli del reato di 54 omicidi premeditati e 31 tentati senza il beneficio delle attenuanti e 11 condanna alla pena di morte per gli omicidi premeditati e a 24 anni di reclusione per 1 tentati; riconosce gli imputati Santacaterina e Canova colpevoli del reato di concorso in 54 omicidi premeditati e in 31 tentati, concedendo loro le circostanze attenuanti per non avere, effettivamente, preso parte alla sparatoria e li condanna all'ergastolo per gli omlcldi premeditati e a 12 anni di reclusione per i tentati. La Corte, infine, riconosce gli imputati Loschi Luigi e De Risso Ermenegildo non colpe voli del reato loro ascritto dal la pubblica accusa e li assolve per non avere commesso il fatto. sqgvPmptap

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