La pace che noi attendiamo nelle dichiaraiioni di De Gasperi al Times

La pace che noi attendiamo nelle dichiaraiioni di De Gasperi al Times J»« oojafor-ojatMa dei Ministri degli Eatori La pace che noi attendiamo nelle dichiaraiioni di De Gasperi al Times La linea Wilson, l'italianità dell'Istria occidentale e una soluzione di giù stizia - Le richieste di riparazioni e la gravità dei nostri danni di guerra Londra, 18 settembre. Il corrispondente romano del Times ha avuto un lungo colloquio con 11 Ministro degli Esteri De Gasperi intorno alle varie questioni della pace. Il limes ne ha messo in rilievo alcuni punti pubblicando il seguente telegramma: «II destino di Trieste e della Venezia Giulia costituisce l'oggetto principale delle speranze e dei tintori italiani in ?mesto momento. Ciò mi è étao confermato stamani da De Gasperi, il quale mi ha dettoche nulla potrebbe ferire il sentimento nazionale degli italiani così profondamente guanto il rifiuto di ciò che essi considerano pura giustizia in questo campo ». «De Gasperi ha ricordato che il tracciato originale proposto dal Presidente Wilson per la determinazione della frontiera tra 2'italta e la Jugoslavia tende ad un onesto compromesso tra gli interessi strategici ed economici di entrambe le parti. Anche il trattato di Rapallo ebbe per principio il libero accordo tra il Governo italiano e la democratica Jugoslavia. Ciò nondimeno, egli ha detto, il Governo italiano è pronta a fare delle ulteriori concessioni basate sulla proposta Wilson. « Trieste, - egli ha d*tto -. è città italiana. 1 porti e le Uiniiiiiiiiiiiiiiiiinii iiwiiiiiiiiiiiiimimiiipdvaQrvlssdglvgpt1lfia . e iiiiiiim munii iiimiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiipiccole città della costa occidentale dell'Istria — Pola, Bovigno, Parenco ecc. — sono anche più italiani di Trieste. Queste città devono avere un retroterra da cui poter trarre viueri e acqua. Le miniere dell'Arsa, situate ad est della presente linea di demarcazione, sono creazione del capitale e del lavoro italiano e sono di gran lunga più necessarie al' l'Italia che non alia Jugoslavia ». Riguardo alle richieste di ri- gai-azioni sollevate a Potsdam, >c Gasperi ha detto: « Eventuali richieste di ri parazioni indirizzate all'Italia trascurano U fatto che sin dal 13 ottobre 1943 il popolo italiano ha combattuto, fianco a fianco, con gli alleati contro lo atesso nemico apportando un sostanziale contributo allo sforzo di guerra comune. Essi'ignorano le dure sofferenze e le difficoltà economiche causate dalle immense d'istruzioni inflitte dalla guerra. Il primo esame dei danni di guerra presenta.una cifra equivalente all'intero reddito nazionale — pari a circa 7'miliardi 500 milioni di sterline al cambio ufficiale. Soltanto il tributo pagato dalla Germania ammonta a circa 500 milioni di sterline. A ciò vanno aggiunti la totale disarticolazione dell' economia detadeintileccndddgebtt1rmazFlòGvnsLqufmt iiimiiiHiiiiiiiii niiiiiiiiiiiimiiiiiiiiinuiiii a e a del paese, la perdita quasi totale della fiotta mercantile, il deterioramento degli impianti industriali, la mancanza di fertilizzanti, le perdite umane e le dolorose sèrie di sciagure che seguono a una cosi vasta catastrofe e di cui si deve tener pur conto. D'altra parte dovrebbero venire anche ricordati i sostanziali rifornimenti di materiali e i servizi resi agli alleati da parte dell'Italia ». Frontiere e colonie Oggi i cinque Ministri degli esten convenuti nella capitale britannica non si sono Incontrati per consentire al traduttori ed ai tecnici di preparare 1 documenti da sottoporre alla riunione, che avrà luogo domani, alle ore 11, relativi alla auestione italiana. I documenl concernono le pretese avanzate dalla Jugoslavia, dalla Francia, dalla Greela e dal l'Austria. Frattanto a Londra ò giunta una nota ufficiale del Governo egiziano che a sua volta avanza pretese sulle zone di frontiera con la Libia.e su alcune oasi Generalmente parlando, a Londra si ritiene che vi sia qualche giustificazione per una parziale modifica della frontiera orientale italiana, ma si ritiene improbabile che tutte le richieste Jugoslave a a a i , o n i i e o a e. o, rn e a eaie di à di te il so a otre siano accettate dal Consiglio del Cinque. Vi è possibilità di raggiungere un compromesso lasciando Trieste e un corridoio costiero che comprenda Gorizia sotto la sovranità italiana, dando alla Jugoslavia la maggior parte della penisola Istriana, ivi compresi 1 porti di Pola e Fiume. Nel frattempo acquista favore la tesi secondo la quale le colonie africane dell'Italia debbano essere poste sotto la c tutela » dell' organizzazione delle Nazioni Unite. Qui naturalmente sorgeranno divergenze sulla Potenza che dovrà agire come tutrice dei vari territori. A quanto si dice qui gli Stati Uniti sono propensi ad assegnare all'Italia stessa questo compito per tutte le colonie che già le appartenevano. Tuttavia e con particolare riguardo per i sentimenti che nutrono verso l'Italia talune popolazioni coloniali, sembra difficile che la Gran Bretagna appoggi questa soluzione che il New Chronicle definisce « estrema ». Il punto di vista britannico è che soltanto la Tripolitanla deve venire posta sotto la tutela dell'Italia Il trattato a novembre ? Si ritiene che dopo uno scambio di vedute su queste questioni il Consiglio chiederà ai rappresentanti jugoslavo, greco, austriaco e etiopico di presentare le loro richieste davanti al Consiglio. Questo potrebbe avvenire la settimana prossima. Sulle basi delle conclusioni raggiunte dalla conferenza, dopo aver ascoltato 1 vari punti di vista, il Consiglio dei Cinque abbozzerà le linee generali del trattato di pace che verrà consegnato agli esperti per la redazione finale. Si spera che questa proce dura permetta di presentare un trattato di pace agli altri Governi Interessati delle Nazioni Unite per i primi giorni di novembre. Il corrispondente del Daily Telegraf da Parigi informa che la delegazione francese, oltre ad agitare il problema renano solleverà la questione delle 22 mila tonnellate di naviglio da guerra francese che l'Italia sequestrò nel dicembre 1942 nei porti di Biserta e di Tolone. • - A tarda ora si apprende dall'17. P. che le pretese dell'Austria nell'Alto Adige sono sostenute dalla Russia. Invece Gran Bretagna e Stati Uniti sarebbero più favorevoli all'Italia per quanto il loro atteggiamento potrebbe essere modificato dalle disposizioni prese da Renner in Austria per istituire un governo .a base democratica. Si fa notare però che si dovrà avere riguardo ad Importanti fattóri economici, polche Bolzano è divenuta il centro dell'industria idroelettrica dell'Italia nord-orientale ed a Bolzano fanno capo importanti linee ferroviarie. L'Austria avrebbe l'intenzione di domandare una nuova linea di confine che correrebbe a 80 miglia a sud dell'attuale confine giungendo sino alla confluenza del Noce con l'Adige. nebfacosuppsupIngl'suroilrdletiiIcUpcdugizSctRCscp MiMiiiiiiiiniiiMiir mimi ìiittiiiiiiiii

Persone citate: Arsa, De Gasperi, Gasperi, Renner