Cinque condanne a morte del Tribunale Militare di Guerra

Cinque condanne a morte del Tribunale Militare di Guerra CRONACA CITTADINA Cinque condanne a morte del Tribunale Militare di Guerra TI Tribunale Militare Straordinario di Guerra, riunitosi negli scorsi giorni, ha giudicato: Fattarelli Rubens, di Umberto, tornitore: aimlro Alfonso., fu Battista, meccanico; Meneghini Nello, al Isidoro, meccanico; Canepa Giovanni, di Giovanni, motorista; Viale Lorenzo, ai Ettore, impiegato; Meneghini Antonio, di Isidoro; Dongiovanni Pietro, al Battista; Rlvero Valentino, ai Antonio; Tosco Alessandro, di Emiliano, ingegnere-; Arduino Renato, di. Giovanni, meccanico; tutti imputati di appartenenza a bande di fuorilegge e i primi cinque anche di attentati al danni di appartenenti alle organizzazioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana. Gli Imputati hanno tutti confessato. Il Fatterelli ha ammesso di aver preso porte all'attentato di via Breglio, di essere stnto cai>o squa-dra della G.A.P . associato con il Gindro e il Meneghini Nello, d'i aver partecipato in corso Margherita, assieme a certi G*im, Cino o Marco, olla posa di una bomba od orologeria, di «sere stato a conoscenza dell'attentato nello chiesa di S. Filippo, ma di non avere avvertito la polizia per paura dei compagni, di aver consegnato dei documenti falsi all'imputato Canepa, di aver ascoltato radio nemiche ed infine di aver tentato di uccidere le sorelle Luisa e Silvana Boggia. Ha inoltre, ammesso di avere arruolato degli uomini per la propria squadra e di avere loro distribuito denari e tessere false. Gindro Alfonso ho ammesso d1 aver fatto parte della « Brigata Garibaldi ». di aver sparato in via «Stradella contro lo squadrista Argonauta, appartenente alla Brigata Nera, di aver sparato in via Breglio contro un appartenente alle Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana, di aver sparato al Camposanto contro un ufficiale delle Forze Armate, dì aver posto una bomba sul banco di seconda fila nella chiesa di San Fi- alccerfrePaplaNgranonfn, IonelconcuistoquanorLdelapeglitimstameresOla persulesane,delattbansulMusual'Avaconchne so sioè 11111Odiiiiregziolippo, in collalionmone con un | mecerto Mario, di aver ricevuto un i Co biglietto da certo Malocchi, con , dir istruzioni per uccidere due donne. | rudelitto che non commise non a-! giùvendone avuto il coroggio, di aver ' staspaiato assieme a un certo Marco spe o un certo Wo'ner contro appai-- notenentl a Forze Armate In piazza ficDeninu, di over fatto uso di falsi : dodocumenti sotto il nome di Lille-1meiiiitL ''a Giorgio. Nella sua abitazione [u abbondante materia- Meneghini Nello hn. trn l'altro. ammesso di over partecipata in barriera S. Paolo, presso le Offlii"" Diatto, a un attentato contro le S.S. italiane, di uver sparato in via Iìrcirt o contro un militare, di aver portecipoto all'uccisione dello squadrata Argonauta e alle sparatorie avvenute al Cimitero e in piazzo llcnina. Egli aveva fatto inoltre uso di documenti fa lèi per sfuggire alle ricerche. Canepa Giovanni ha ammesso di aver preso parte all'uccisione di un ufficiale in corso Palermo, iiiiigolo corso Vercelli, ma ha precisato che la sua pistola si incep pò. Ha affermato di aver conosciuto, posteriormente ni fottn. l'attentato nella chiesa di San Fi vin lippo ed ha precisato "altresì di 1 non aver partecipato ad altre alzionl Parche ammalato; aveva un trotelIO Giuseppe, che è stato Tu ci,ttto a Vercelli perche apporte nenie a bande partigiane ed ha j nggiunto di essere entrato nella G.A.P. essendosi lasciato convin- «««. amicl- _ ... .. » iole Lorenzo, ex-ufflc ale di nr- ; ,il?IirriI1 ha affermato di essere ; 6tnto fl consulente militare del |« Diavolo itosso>: ha confessato Idi aver elaborato i pioni per l'or e?""«azione della banda. Ho ag S'»">to infine di aver saputo direi, , , D , Rosso» Lacodizota20152736501131283321partlcolarl dell'uccisione del Prefetto Mancnniello. Meneghini Antonio, ferito di guerra e pensionato di guerra, hu Mpartecipato a bande di fuorilegge. UnmotergrlavilnileseIb.V.)riod'Aina non ad attentati. Egli si occtl-lnapava della ricerca di vivori. ton- jMatochò era soprannomi-nato l'« fn- clitendente », Hn inoltre ammesso di IBIessere stato lui a far accettare IH uella banda il Kivcro. 42Dongiovanni Pietro ha dichiara- v. ito di non aver mai partecipato Taa<1 azioni terroriFtiche; ha unirne*- na'so di non essersi presentato olla »chiamala alle armi e che. per I Ausfuggire alle ricerche, si era ri- »>fugiato in cantine. I compagni lo - avevano più volte minacciato di riamorte se non li avesse raggiunti. .Bema egli si era sempre sottratto mnila loro imposizione ' • vaHivero Valentino ha ammesso |Odi essere stato in contatto con il V.Nello Meneghini. Egli venne sor-1li , preso in Torino da squadristi del. D ila Brigata Nera « Ather Capelli > |oo I mentre recava con sé una bomba jO I ? ,n,an'D tipo inglese ed una rfvol- tella u tamburo sconca. «So di livel.e Bl)altliato _ egn nK (k.t,0 . : o i o . : i — — — — — — . hiedo perdono e comprensione. La mia giovane età non ha saputo discernere I tremendi errori che hanno fatto di me un figlio snaturato e un pessimo italiano. In ciucate poche ore di permanenza in questa caserma hi) potuto conoscere quanto sia uninna ed elevata la vostra comprensione. Se questo fosse stato di min conoscenza quando ancora m! .myavo tra i partigiani, avrei senz'altro agito diversamente. Purtroppo la propaganda nemica e le stesse dicerie degli appartenenti alle bande descrivevano i fa-ei=t.i ed in specie i componenti la Prigo.ta Nera come persone assolutamente barbare e assetate di vendetta e di odio. Ci descrivevano i fascisti come avanzi di galera e crimlna-H. La mia giovane età e questa falsa propagundn hanno l'otto di me uno strumenta molto elastico per le loro losche attività, ma posbo garantire che onhe Questa volta avrei tentato ili eclissarmi pur di porre fine a una vita cosi randagia e pericolosa ». Tosco Alessandro ha ammesso di aver fornito un fio-co dì acido solforico per la pn-paruzione degli esplosivi; egli hn escluso d.i over partecipato ad azioni terroristiche. Arduino Renoto ho affermato di non aver mai partecipato od ozio, ni e di essersi limiloto. sotto la minaccia dei fuorilegge, a riparore le macchine della banda del « Diavolo Rosso ». In esito all'orale dibattimento, sentite le difese, il Tribunale hn condannato: l'attorcili Rubens, diluirò Alfonso, Meneghini Nello, Canepa Giovanni, Viale Lorenzo, alla pena di morte mediante fucilaziono nella s"hieiia. La condanna è stata eseguita. Ha inoltre condonnoto: Meneghini Antonio a 20 onni di reclusione; Bongiovanni Pietro a 20 anni della stessa pena; Rivero Valentino, data la minore età. a 5 anni di riformatorio; Tosco Alessandro a 17 anni di reclusione; Arduino Renato a 25 anni del. la stessa pena. llIsliGKca11 (.fisbsuabInmvSAbct0. CTSt| tIpubblicane- 0 di concorso allo nife!imboscala che costò la vita ai /•;•.-. fello doli. Manganello, di cui era i imputalo II Viale. 0 ài concorso ' alla tentala strage, m'ramtosa- \ mente limitala, dello chiesa di 1 Snn Filippo, surra per altro olla jplrfrt e allo religione, alla fraler- lillà e all'amore. 1 con'annali odierni "spia:.ia, 'La celebrazioni dei protesto, culminarne con le cinque condanne a morte, pan lascio dubbi sul. la colpevolezza degli impalali, es. scudo gli slessi rei confessi del delitti loro attribuiti. Delitti d.1 sangue consumati contro 1 propri traimi, colpevoli soltanto di appartenere alle Forze Armale ne. alcuni nella morte altri nel cor. cere, tutta una serie di delitti freddamente consumati contro la Patria, pur tanto dolorante nelle plaghe aperte dalla guerra. Non un capo solo di accusa U gravava, ma pli't capi d<i accusa: non un gesto isolato ed Miconsulfn, ma una sistematica partecipa. Ione a delinquere. La Giustizia nella sua inesorabilità, li ha fili coniente tolti dal consorzio civile cui spiritualmente avevano del re. sto cessato di appartenere da quando smarrirono la via dello, nore e del dovere. La generosa duplice amnistia del Duce aveva lasciato la porta aperta alla resipiscenza di tutti gli immemori e i traviati. Un attimo di riflessione poteva forse ha. stare a farli risorgere nel penti, mento, poco poco che alcuni Va. ressero voluta e altri potuto. Ora giustizia à tolta e l'eco del. la suo inflessibilità è un monito per guanti si attardano a soffiare sul fuoco dei tragico dissidio, a esacerbare lo spirito della Natio. ne, per guanti, insomma, fanno dell'attività, omicida e Illegale una attività di persona e un arrém. bangio economico. iiiitiiitniiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Luoghi citati: Bema, Camposanto, Cino, Torino, Vercelli