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mandamenti mandamenti LA TENTAZIONE (Morte dell'anima) L'imperatore Pietro il Granile, abitò per alcun tempo nella città di Voronesg, nella quale si costruivano le navi della sua flotta, e perciò vi fece costruire un palazzo presso il cantiere, « lo abbellì con statue di dei e deità pagane poco vestite. Una volta l'imperatore, che era molto amico del vescovo di Voronesg, il santo Mitrofanio. lo invitò nel suo palazzo. Il vescovo vi si recò, ma appena vide nell'atrio le statue impudiche, ritornò indietro. L'imperatore, informato di ciò, andò in collera, e mandò due volte a chiamare il vescovo, minacciando di punirlo se non fosse venuto. Il santo Mitrofanio rispose che non sarebbe venuto fino a che l'imperatore non avesse fatto distruggere le statile tentatrici, e che non temeva la punizione. Allora l'imperatore calmò la sua ira, e fece rimuovere le statue. Ecco corno il santo Mitrofanio curava la morale del popolo e il male che poteva derivare dalla diffusione delle immagini lascive. Il fenomeno si è as?ai accentuato ai nostri tempi, in cui statue e quadri non castigati 6ono o apertamente esposti o segretamente commerciati. Tutto questo è un veleno per l'anima. Vogliamo citare un racconto tratto dal Prologo (10 ottobre) che dimostra come è contrario a Dio e alle sue creature di tenere in casa, per esempio, dei libri immorali. Il prete Ciriaco vide in sogno presso la sua cella la Santa Vergine accompagnata da Giovanni Battista e da Giovanni Evangelista. Gettatosi ai piedi della Divina Madre, la supplicò di voler visitare la sua cella. « Come vuoi che io entri là dove tu tieni il mio nemico? » disse la Vergine, e l'appari zione scomparve. Chi poteva essere il nemico della Madre di Dio ? Fra ì libri di Ciriaco sì trovava l'opera dell'eretico Nestore che insegnava essere la Santa Vergine non Madre di Dio ma solo di Cristo uomo. E Ciriaco dette subito alle fiamme il libro dell'eresiarca. I doveri cristiani prescritti dal sesto Comandamento »j no: Aiutare f poveri, Curare gli ammalati, Consolare gli afflitti, Alleviare lo stato dei disgraziali, Trattare tutti con mansuetudine, Fare pace con ehi è in collera, Perdonare le offese. AVVERTIMENTO (I pensieri impuri) recstSvdlaudpvcpmvprfgatcsgcadbtPEddsDtgsPCrrzgggltpaRacconta un anacoreta : « Una volta mi trovavo ael la mia caverna; era mezzogiorno e si sentiva un caldo insopportabile. Ad un tratto sentii bussare: uscii fuori e vidi una donna sconosciuta: « — Che vuoi? —chiesi. « — Padre mio — disse la donna —, io faccio la stessa vita che fai tu ; la mia caverna è qui poco distante (e indicò verso il sud). Passando attraverso il deserto; mi è venuta una gran sete ; fammi ia grazia di un po' d'acqua, *e ne hai. * Io portai a lei una brocca piena di acqua di sorgente, ed ella bevve avidamente e poi scomparve. tPartita la donna, io ebbi dei pensieri impuri. Afferrai il bastone, e corsi dietro rila sconosciuta. L'avevo quasi raggiunta, quando fui colto da una grande spossatezza, e subito caddi in un sonno profondo. Allora mi apparve in sogno un grande campo seminato di cadaveri putrefatti, da cui esalava un fetore insopportabile. Qualcuno indicandoli diceva : « Guarda, tutti questi sono uomini e donne che hanno violato il comandamento divino che proibisce l'ambre impuro. Vuoi tu pure essere di questa schiera ? ». L'ASTINENZA MirfhcbcsbrqmsdsmvpltlUlmcrvpvngpsfdGiNdpsgmlmg3ddcdTR»>>»Nei tempi che furono II re babilonese Nabuccodono»or ebbe a dichiarare la guerra al regno d'Israele. Egli distrusse e saccheggiò il paese, e trasse in servitù il popolo. Poi dette ordine ad un dignitario di corte di scegliere fra i prigionieri israeliti dei giovani di nobile stirpe, intelligenti, sani e belli, e di farli studiare. Il funzionario scelse dei bravi giovani di bell'aspetto, e il re ordinò che fossero loro somministrati i cibi della tavola reale, che fossero me«i a studiare e che si ripresentassero a lui dopo tre armi. Fra I prescelti vi erano quattro giovani di nome Daniele, Anania. Azaria e Mussaele. Daniele non voleva i TB»»«»»S mangiare i cibi reali, nè bere vino, e disse al cortigiano : t Non obbligarci a prendere il cibo della tavola reale ». Ma quello non voleva acconsentire. f Ho paura del re; egli stesso ha dato questo ordine. Se voi non gli obbedite, diventerete magri, e il re, vedendovi deperire, mi toglierà la vita ». Allora Daniele rispose: « Ti prego di fare con noi un esperimento: lascia che ci diano per i primi dieci giorni per cibo dei legumi e per'bevanda dell'acqua. Poi farai il confronto tra noi e quei compagni che si nutriranno aila mensa reale e beveranno il vino. Osserverai il resultato e poi farai di noi ciò che vorrai ». Il cortigiano acconsentì « fece l'esperimento. Per dieci giorni dette loro legumi e acqua ; poi li mise a confronto cogli altri, e si persuase che essi erano più belli in vi so e più sani di corpo di tutti gli altri che mangiavano il cibo del re e bevevano il vino. Nina Rormtnowski

Persone citate: Anania, Divina Madre, Giovanni Battista, Giovanni Evangelista, Nina Rormtnowski, Santa Vergine

Luoghi citati: Israele