Un momento di pace

Un momento di pace Un momento di pace . e i o e a o a o e o eli o to e ri e e a a to e ae aizi to n ani anpo ocdi la ero la le tr oaei ieed E. he a<ne mle nle oK vi po at. siniefrne azi, era aati anni le nre tà ab- E siste, In Italia, questo paese dove non è mai giunto il fragore d'un esplosivo: ma rispetterò la su» pace evitando di nominarlo. Mi trattiene una sorta di superstizione. Credo che in questi giorni vi sia caduta la neve, aggiungendo silenzio a silenzio : nominandolo, mi parrebbe di svegliare nu dormiente. Essendoci capitato, tempo fa, con una comitiva di sciatori, come i miei compagni s'erano fermati a una locanda ed io avevo spinto i miei passi per strade e stradine, sino a un famoso eremo che reca scolpite eul portale due braccia in croce, ricordo d'avere camminato in punta di piedi. Dite frati, l'uno italiano l'altro tedesco, usciti in quella dal cenobio, sorpresi d'Incontrarsi in un randagio che non era nè un pastore ne un pellegrino, mi salutarono meravigliati. L'uno disse « buona sera », l'altro « grilis gott » Dal-fondo della vaile, unica voce, veniva la nota uniforme d'un clarino. Qui non è mal caduta una bomba, nè credo siano passati militari altro che in licenza. La penuria delle importazioni è compensata lai prodotti pastorali; e d'altra parte la popolazione, ch'è sobria, saprebbe conti "tarsi di un pane. Quanto al leligicsi, che fra chiese e conventi non sono pochi, smentiscono la golosità attribuita loro dai quadretti di genere e dalie statuine caricaturali scolpite dai valligiani, e se occorre fare penitenza, la fanno volentieri. I montanari mangiano in ciotole di frassino, bevono in bicchieri di quercia come al tempo dei tempi. Se il vino è scarso, ci si accontenta del succo d'uva; e poiché nel fondo dei vecchi armadi si conservano confetture di lamponi, o di mirtilli, che le massaie hanno giudiziosamente preparato da tempo, i ragazzi vi ronzano intorno come api a un alveare, e anche con quelle soltanto si sfamano. La notte, prima d'addormentarsi, vi sono ancora delle nonne In grembiule e scialle che raccontano loro delle favole. Polche la fiaba, lassù, ha ancora la precedenza sul bollettino di guerra. ' Torno torno alla vallata che il borgo custodisce ai distinguono una chiesa, una cappella, un convalescenziario, un monastero. Le campane della prima mandano un suono grave e roco che si confonde con le squille degli armenti; l'unica campana dell'altra fu ammutolita da un fulmine; e alla campanella frettolosa del sanatorio risponde quella dell'eremo con, una dolce, una volubile voce che meraviglia: una voce di fanciullo. Dovunque l'ora è misurata con la stessa calma puntuale; dovunque i giorni scorrono cosi lenti e così uguali come la sabbia d'una clessidra. La meridiana del convento, benché il gnomone sia impugnato da uno scheletro, occupa il muro d'un giardino e dice nel suo latino di non contare che le ore serene. nte rti ma iaaregza nn si ne peto di le geor* * Fui altre volte lassù prima della guerra, e già allora la quiete del luogo mi sembrò cosi straordinaria, da parermi in certe ore di raccoglimento che la vita fosse soltanto in essa, mentre altrove non era che un furioso carnevale. Vi divenni anche amico di certi monaci, di cui avevo pensato di popolare un mio racconto, dove la più casta delle vicende non fosse cadenzata che dai rintocchi d'un campanile e dal clarinetto di un pastore. Il quale mi ricordava, ogni volta che. l'udissi, il capraio del Tannhàuser; così come mi pareva che la figliola del borgomastro, incontrata solo alla Messa, avesse il volto di Santa Elisabetta disegnato in testa a un Evangelo da cjualche antico miniatore. Dei frati ricordo il nome. L'uno si chiamava Roderigo, nome da leggenda, e sonava in chiesa l'armonio, ricadendogli intorno la tonaca in belle pieghe armoniose. Un altro, Clemente, coglieva erbe per degli ellsiri; un terzo, Benedetto, essendo stato missionario in Cina, tra i versetti dei s=lmi mi citava dei dietici di Lu-Ling o degli Tzu di Sin-Ki-Tsi, con uno strano sorriso di nostalgia per quelle terre pagane: rimpianto di cui faceva presto a ravvedersi In un segno di croce. E c'era, infine, un monacello dall'età indefinibile, testa cali uta e occhi ridenti, che insegnava al novizi la coltivazione della vigna, e fra i vii

Persone citate: Ling

Luoghi citati: Cina, Italia, Santa Elisabetta