Come la "Venchi-Unica,, lavora nonostante le restrizioni
Come la "Venchi-Unica,, lavora nonostante le restrizioni Uno sguardo alle nostre industrie Come la "Venchi-Unica,, lavora nonostante le restrizioni Succhi di frutta e glucosio sostituiscono lo zucchero - 11700 operai dello stabilimento riassorbiti nel prossimo autunno .Dopo le officine di cavi elettrici e di motori navali abbiamo visitato, ieri, uno stabilimento industriale del tutto differente: la « Venchi-Unica » la più arando fabbrica dolciaria italiana. Qui non rimbombavano colpi di maggio nò vi sorgevano « gnu» gigantesche: si spandeva invece nelle sale luminose un soave profumo, zuccherino cho richiamava alla memoria visioni di fiabe — pi!e di pasticcini, iorte colossali, cascate di gianduiotti e di caramelle multicolori... Pochi gli operai in tuta azzurra: molte invece le operaie, in camice bianco. Ci ha accompagnato nella rapido visita, fornendoci nel contempo ogni sorta di precisazioni e di chiarimenti, uno dei tre commissari straordinari dell'azienda, il rag. Manzoni. — Lavorava la « Venchi-Unica » durante il periodo della repubblicat — Si, ma esclusivamente per i tedeschi che ne avevano assorbito la completa attività, ha fabbrica non poteva arrogarsi l'arbitrio di produrre secondo un suo particolare indirizzo. I nazisti qui portavano sacchi di farina e di zucchero ed esigevano le consegne dei dolciumi entro un determinato numero di giorni. Il controllo era rigorosissimo: non era possibile sfuggire alle loro indagini. — Ed orar — Fochi giorni dopo la liberazione lo stabilimento ha ripreso la sua attività. Ma, naturalmente, con un ritmo di lavoro alquanto ridotto. — Non saranno poche, suppongo, le materie essenziali che vi difettano. — Lo succherò anzitutto, che è la base della nostra produzione e che dovrebbe Topicamente entrare in ogni articolo. Di regolari assegnazioni, per adesso, non se ne parla. — Eppure, a Milano... — So quel che lei vorrebbe obbiettarmi: a Milano, settimane or sono s'era riunito un comitato per la distribuzione dello zucchero alle industrie dolciarie dell'alta Italia. Verissimo. Ma a noi, nonostante le promesse, non toccò nulla. I gnoriamo i motivi di tale provvedimento così poco im pdpdccccncbtceptogtdnmdfdmndttmsdarzincdmvpdsttdcstrssirznzmiiiiiiiiHiiiiiiiimiiiiiiiiiimiiimiiimiiiiiiimiii parziale. E, noti In partita da dividere era tutt'altro che piccola: centinaia e centinaia di quintali... — Come si supplisce ad una carenza tanto grave di zucchero? — Con dolcificanti vari: succhi di frutta, miele, glucosio, che servono bene, ma che sono lontani dal fornire risultati completi e soddisfacenti. — Vi quali altri prodotti ha bisogno l'« Unica » ? — Di farina, per W biscottificio e per la pasticceria; di cacao, di latte , di grassi ecc. ecc. Inoltre siamo piuttosto povnri di carbone. Ce n'è giunto sino ad ora un solo vagone, — Da quel che lei dice, ragioniere, ci sembra che la situazione dell'* Unica » non sia del tutto rosea. — E non lo è, infatti. Ma nonostante le privazioni di materie prime, nonostante i divieti che permangono sulla fabbricazione di determinati dolciumi, noi riusciamo egualmente a lavorare, immettendo nel commercio i prodotti cosi detti « autarchici ». — Previsioni per il futuro r — Le posso dire che in autunno il ritmo della nostra attività subirà un forte incremento. Ora siamo in estate, stagione poco propizia per l'industria dolciaria : le scorte che abbiamo, le materie che siamo riusciti a procurarci, le utilizzeremo in vista del prossimo inverno. — Giungono numerose le richieste* — Si: e in particolar modo dall'Italia Meridionale. — Che cosa può dirmi delle maestranze r — MiXlosettecento operai lavorano nella nostra azienda: per lo più, donne. La mano d'opera, in questo periodo estivo di produzione molto limitata, è decisamente esuberante. La parte maschile viene adibita al riattamento e alla ricostruzione delle partì sinistrate deUa fabbrioa. Ma ritengo che in autunno, con la ripresa dell'attività, ognuno sarà in grado di ritornare al suo specifico lavoro: per cui i nostri operai e le nostre operaie, circa lo sblocco dei licenziamenti del 30 settembre, non nutrono eccessive preoccupazioni. mnrndvgdsavte1tgcpdodmpiiii iiiiui
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