Muscoli sì, pancia no: in palestra con una splendida ossessione di Maria Laura Rodotà

Muscoli sì, pancia no: in palestra con una splendida ossessione IL NARCISISMO DI MASSA CANCELLA I PERICOLI. TUTTI HANNO RIMOSSO LA TRAGEDIA DELL'INVENTORE DEL JOGGING MORTO D'INFARTO MENTRE CORREVA Muscoli sì, pancia no: in palestra con una splendida ossessione Maria Laura Rodotà I francesi ci provano, a dirlo, ma non cambieranno granché. La palestra farà pure un po' male, in certi casi, ma l'Occidente ganzo o aspirante tale è da anni oltre il punto di non ritomo. Il narcisismo obbligatorio è ormai troppo obbligatorio, malanni e incidenti vengono rimossi grazie a velocissimi processi di dissonanza cognitiva. Qualcuno si ricorda che fi primo propagandista americano dello jogging è morto d'infarto correndo? Qualche signora quarantenne ha veramente smesso di massacrarsi regolarmente gli addominali quando è stata segnalata la sindrome di Sharon Stono, colta da ictus forse a causa di troppa fitness? Casomai, la fitness è ora un prodotto più maturo: meno anabolizzanti per diventare muscolosissimi, più gente che cerca di muoversi, o dice che lo farà, sennò si vergogna. Anche in Italia sono crollati gli ultimi baluardi, anzi l'ultimo. Con le dimissioni di Renato Ruggiero è venuto meno l'unico potente serenamente panzone rimasto su piazza. Un po' dispiace, ma va così. ■ LA RIVALSA MUSCOLARE. Se non altro, Ruggiero, gentiluomo d'altri tempi, non farà come Max D'Alema. Appena fuoriscito da Palazzo Chigi, invece di chiedersi «cosa farebbe al mio posto Humphrey Bogart?» e mettersi di conseguenza a bere elegantemente molto bourbon, D'Alema si è iscritto in palestra. Dichiarando subito «500 flessioni al giorno» o giù di lì. Un nuovo genere di reazione alla sconfitta politica attraverso la ricostruzione della possanza fisica; apparentemente da macho in realtà femminilizzante; è infatti tipico delle donne abbandonate, quando cercano di scuotersi dopo il lutto, l'abbonarsi alla palestra più vicina o trendy. Un comportamento del tutto diverso dalla finta fitness di un leader sicuro di sé nonostante tutto come è stato Bill Clinton. Famoso per il suo jogging che si interrompeva nel più vicino McDonald's. Ora sono pochi quelli che se lo possono permettere; sia il politicamente scorretto fast food, sia il ciambellone giropancia. In fondo è un peccato (e poi anche George W. Bush, apprezzato da qualche gay per il «bubble butt»", fi sedere tondo da cinquantenne sportivo, sta risultando alquanto scoordinato). ■ I SENSI DI COLPA. Però a politici e uomini (solo uomini) dell'economia è concessa una minima licenza. Sulle donne famose per meriti propri o solo per l'essere famose sono doverose agiografie in cui si segnala strenuo sacrificio. Tina Brown, direttrice di periodici fino ad alcuni minuti fa (fino alla chiusura di «Talk») celebratissima, veniva celebrata anche perchè andava in palestra ogni mattina alle sei (forse ora ha tempo in orari normali). Stesso orario per Anna Wintour, direttora di «Vogue America» e potentissima. Stessa frequenza per attrici cantanti modelle benone varie (si legge). Forse è anche vero. L'anno scorso l'ex modella Iman, moghe di David Bowie, si è lamentata perchè «ora ho tempo di fare ginnastica solo tre volte a settimana». Solo. Frasi del genere possono provocare sensi di colpa degni di molto miglior causa a milioni di occidentali medie che la fanno due volte, e una in genere la saltano con delle scuse. ■ OSSESSIONE PILATES. Le più informate e benestanti, comunque, sono ora più appagate perchè fanno Pilates. Il Pilates è una via di mezzo tra l'Inquisizione e la psicanalisi: inquisizione perchè si viene costrette a strane posizioni appese a strani attrezzi, psicanalisi perchè una lezione costa come una seduta da un freudiano molto richiesto. Basato sulla concentrazione e l'allungamento, non crea polpaccioni e muscoli non richiesti. Per questo lo fanno ossessivamente Madonna, Gwyneth Paltrow, Sigoumey Weaver e tutte quelle che uno si immagina. Ora si può fare anche in Italia, i pochi insegnanti hanno clientele di lusso. Per dire: a Roma lo fanno Ornella Muti, la maitresse-à-penser di «Porta a Porta» Nathalie Caldonazzo, la saggista revisionista e giornalista culturale Marina Valensise; ex allieva prediletta di Frangois Furet, ora lo è di Patricia Medros, americana per niente revisionista, praticamente una Pietro Secchia mandata dal Comintem del Pilates in Italia. La fitness contemporanea obbligatoriamente imbellente non permette dubbi. A riscrivere gli esercizi, lì, ci si fa male. Scocca l'ora dei politici D'Alema dichiara di fare 500 flessioni al giorno e Bush copia Clinton, affascinando gli americani con le sue forme scolpite Bush e D'Alema: sull'esempio Usa, anche In Italia i politici si dedicano al fitness

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