Montedison vuole spazio in Fondiaria di Francesco Manacorda

Montedison vuole spazio in Fondiaria CHIEDE LA NOMINA DI NUOVI AMMINISTRATORI. LA SAI DI UGRESTI DENUNCIA AL TRIBUNALE DI MILANO FORO BONAPARTE E LA TORO Montedison vuole spazio in Fondiaria «Deve essere convocata un'assemblea» Francesco Manacorda MILANO . - . Montedison chiede spazio nel consiglio Fondiaria. Mentre si scalda la battaglia legale nella complessa partita a quattro che coinvolge Foro Bonaparte come venditore della maggioranza relativa della compagnia fiorentina. Sai e Toro in veste di acquirenti in concorrenza tra di loro e la stessa Fondiaria come oggetto del contendere, Montedison lancia un'azione destinata a rendere ancora più difficile qualsiasi tentativo di Salvatore Ligresti di arrivare alla compagnia fiorentina. E la Sai non sta a guardare: nelle stesse ore, quelle della giornata di ieri, passa alle vie legali sia contro il venditore sia contro la Toro. La nuova svolta arriva ieri a tarda sera con un breve comunicato. Montedison, che è tuttora in possesso del 24,494 della compagnia fiorentina chiede «ai sensi di legge la convocazione dell'assemblea ordinaria, perché possano essere sottojoste all'approvazione dell'assemdea deliberazioni in merito alla sostituzione - previa ed eventuale revoca - degli amministratori e determinazione del loro numero». Il messaggio è chiaro: Foro Bonaparte dopo il passaggio dall'orbita Mediobanca a quella di Italenergia (FiatEdf più Zaleski e istituti di credito), e in conseguenza delle dimissioni di Enrico Bondi sia dal consiglio Montedison sia da quello Fondiaria, non ha più nessun esponente tra gli amministratori della compagnia e vuole por termine a questa situazione. Una mossa che va contro il nucleo di soci tosco-emiliani finora maggioritario in consiglio e che attraverso l'amministratore delegato Carlo Gavazzi ha giocato al rialzo tra le offerte di Toro e Sai? L'intenzione principale non sembra questa, anche se certo la rivendicazione del diritto di entrare nella stanza dei bottoni fiorentina ha come fine ultimo quello di dare maggior voce in ..Cfpi^pjlo},^Montedison. Ma Foro Bopiapàrte internerebbe utilizzare anche l'assemblèa, che dovrà essere pp^vocpta, presumibilmente entro un mese e mezzo, come banco di prova: in quella sede, di fronte alle proposte di ingresso in consiglio di uno o più membri designati da Montedison, si potrà vedere il comportamento di tutti gli azionisti e valutare ad esempio le mosse dei soci Sai e Mediobanca. E nulla impedisce che D nuovo consiglio segni un ricompattamento attorno allo stesso Gavazzi. La Sai, intanto, ricorre alle armi legali. Lo aveva già preannunciato in diverse occasioni, ma alle parole questa volta seguono ì fatti: ieri la compagnia della famiglia Ligresti ha presentato un atto di citazione contro Toro e Montedison al Tribunale di Milano, chiedendo la nullità del contratto stipulato il 3 gennaio scorso con cui Foro Bonaparte si impegnava la quota Montedison alla Toro, denunciando la rescissione del contratto Sai-Montedison e reclamando inoltre a quest'ultima il doppio della caparra già versata - si tratta di 258 milioni di euro - come risarcimento danni. Lo scopo della mossa della Sai, che nel frattempo ha perso tra i suoi legali lo studio Trimarchi, cui è subentrato Luigi Vita Samori, è duplice: in primo luogo si cerca di spostare il foro di competenza da Torino (dove il 4 gennaio la stessa Montedison aveva presentato una citazione tesa a constatare l'indempienza contrattuale della controparte) a Milano, ritenendo probabilmente quest'ultima sede più adeguata per rappresentare le istanze della compagnia; in secondo luogo si mette un paletto legale prima di arrivare alla data del 3 febbraio, il giorno in cui - secondo l'accordo Montedison-Toro - scade il diritto di Sai di presentare un compratore terzo a Foro Bonaparte e Toro può quindi perfezionare l'acquisto delle azioni. Tra azioni legali e trattative - che al momento sembrano essere passate in secondo piano - il quadro si fa insomma sempre più complesso, mentre altre scadenze importanti si avvicinano: quella del 17 febbraio in cui il Tar del Lazio dovrà pronunciarsi sulla decisione della Consob che ha ravvisato un concerto tra Sai e Mediobanca e imposto quindi alle due un'Opa totalitaria su Fondiaria, e quella del 14 marzo entro la quale - in virtù d^lle norme sulle partecipazioni incrociate - la compagnia dei Ligresti dovrebbe scendere sotto il 2% della Fondiaria. Umberto Quadrino Salvatore Ligresti

Luoghi citati: Lazio, Milano, Torino