Centristi, è partita la volata per il sorpasso di primavera
Centristi, è partita la volata per il sorpasso di primavera LE AMMINISTRATIVE fiEL 26 MACtólO «PROVA DEL NOVE» PER GLI EQUILIBRI INTERNI NELLA COALIZIÓNE» . ■.» «--rt- ( *T( - - ' Centristi, è partita la volata per il sorpasso di primavera «Le liste uniche non pagano. Loro hanno l'angoscia del superamento» In gioco anche la prossima scelta dei consiglieri d'opposizione alla Rai retroscena Amedeo La Mattina ROMA ALLE amministrative del 26 maggio varrà il modulo d'attacco «competition is competition». La paternità della frase guerriera anglo-liberista è di Prodi, anno 1999. Allora cominciò la scalata alla Quercia. Ora il presidente della commissione Uè consiglia ai fratelli coltelli di non massacrarsi, ma quel «competition is competition» è rimasto nel sangue ai protagonisti di allora. E il 14,507o ottenuto alle politiche, ad una incollatura del 160Zo dei Ds, ha fatto sognare la Margherita. Che adesso si prepara al sorpasso di primavera quando alle urne verranno chiamati 13 milioni di elettori. Il sistema proporzionale, e quindi la presentazione di liste di partito, favorisce la conta che stabilirà l'assetto dell'Ulivo, l'egemonia, la leadership. Rutelli ce la farà a rimanere sulla tolda di comando o gli verrà presentato il ben servito? Ma qual è il punto della situazione? Ecco, la notizia è che non c'è non c'è una notizia nel senso che non è stato ancora chiuso un solo caso. Anzi, uno sembra di sì, quello di Genova dove tornerà in pista il sindaco uscente Pericu. In tutte le altre città o provinole dove si vota Margherita e Quercia sono ai ferri corti, non hanno trovato ancora un candidato comune. I punti più dolenti sono Cosenza, peggio Calabria, Parma e Piacenza. In queste città i Ds non intendono mollare la candidatura a sindaco. In Calabria poi la tensione è altissima e c'è il rischio che l'Ulivo si presenti in ordine sparso con la promessa di ritrovarsi unito al ballottaggio. Sempre che uno di loro arrivi al ballottaggio... A Reggio Calabria una ricandidatura del sindaco uscente Falcomatà sarebbe stata scontata e vincente ma l'esponente dei Ds è scomparso recentemente. A questo punto si sono aperte le danze e la Margherita ha lanciato in pista il vicesindaco Naccari, un giovane considerato il delfino di Falcomatà e sostenuto dalla stessa famiglia Falcomatà pronta a mettere U proprio nome su una lista civica. «Ma scusate si inalbera Cabras - noi siamo oltre il 200Zo e loro non raggiungono il 100Zo. E poi la Margherita alla provincia ha già il suo candidato, il presidente uscente Calabro. Dunque, spetta tutto a loro?». A Reggio Calabria, però, la Quercia non ha ancora un candidato. A Cosenza sì: l'assessore Eva Catizone, sostenuta dal sindaco Giacomo Mancini e da una lista civica che fa capo all'ex leader di Autonomia operaia Piperno. La Margherita tiene duro su il Popolare Salvatore Perugini, presidente del consiglio comunale. La candidatura di Perugini ha fatto arrabbiare la sua compagna di partito Annamaria Nuoci, che è uscita dal partito minacciando di correre da sola. Risultato: l'Ulivo a Cosenza ha tre candidati. Domani o giovedì si riunisce il tavolo nazionale delle trattative, e voleranno scintille. Il responsabile enti locali di via Nazionale, Antonello Cabras, minimizza: «Si vota tra quattro mesi.... Macché sorpasso? I dati ci dicono che siamo avanti e loro in discesa». A via Poh, quartier generale rutelliano, dicono di essersi trovati di fronte ad un crescente «indurimento» da parte degb alleati. I quali, in alcune realtà del Nord, - Varese e Lucca - vogliono evitare liste separate e propongono il simbolo unico dell'Ulivo. «Le liste uniche non pagano - dice Giuseppe Fioroni che siede al tavolo nazionale delle trattative - e noi come Margherita non voghamo scomparire. Loro hanno l'angoscia del superamento». L'obiettivo di Rutelli è spiegato così da Franco Marini, responsabile dell'organizzazione del partito: «Dobbiamo dimostrare che siamo un vero partito, radicato nel territorio, non un partito virtuale che vive solo di luce riflessa del leader». La tensione tra gli Grazi e Curiazi dell'UUvo sta crescendo anche su un'altra questione, le prossime nomine Rai: se passasse la linea dura di lasciare al centrosinistra un solo consigliere di amministrazione, a chi andrebbe? In ogni caso, se invece fossero due, come del resto dovrebbe essere, con quale criterio sceghere i propri uomini? Per non parlare, poi, delle altre nomine alle reti e ai tg, almeno per quello che rimarrà all'opposizione... Anche qui vale il modulo d'attacco «competition is competition»? Francesco Rutelli, capo della Margherita e leader dell'Ulivo
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