La "Vittorio Veneto,, può essere pignorata?

La "Vittorio Veneto,, può essere pignorata? UNA CURIOSA CAUSA A LA SPEZIA La "Vittorio Veneto,, può essere pignorata? La Spezia, 30 dicembre. Molto pubblico, più sgomento che curioso, oggi alla pretura di La Spezia, ove si concluderà, in questi giorni, l'amara odissea della « Vittorio Veneto ». Lo scaro squallido e rugginoso della bella unità gìaue, abbandonato, in uno specchio d'acqua dell'arsenale, in attesa che il pretore di La Spezia pronunci la parola fine sulla più singolare vicenda che mai sia occorsa ad una nave da guerra. I precedenti sono in parte noti. La società c Italia >, di Livorno, ricevette nel 1942, un notevole appalto di lavoro nell'accademia navale di Livorno, portando sul luogo un certo numero di macchinari di sua proprietà, per un valore di otto milioni. Con ordinanza successiva, emessa il 3 luglio 1942, il dipartimento Alto Tirreno ordinava il sequestro del materiale e di una villetta sita in via Kandaccio, ove la società « Italia» aveva i suoi uffici, adducendo il (atto che nella villetta avrebbero trovato posto uffici militari. Si seppe, invece, che la manovra erastata ordinata dall'alloia federale di Livorno, Umberto Ajello, il quale vi alloggiò una sua protetta, certa Luisa- Cornell, cittadina rumena, presunta amante del ge raica. In quella circostanza, il dott. Taranto, amministratore della società « Italia » che aveva fatto le sue rimostranze circa il sequestro, fu aggredito da fascisti livornesi mandati dall'Ajello e duramente percosso. Nel 1944 la requisizione del materiale fu revocata e la Marina, di conseguenza, avrebbe dovuto procedere alla restituzione, oppure ipagare il cori-ispettivo di otto milioni. Ma tutti i tentativi della società «Italia» per rientrare in possesso del suo avere furono inutili, per cui la società passò a vari pignoramenti, dei quali soltanto due riusciti, uno col sequestro di materiale automobilistico militare a Roma, l'altro appunto con la «Vittorio Veneto » a La Spezia. Per la questione della villa, la società ha chiamato in causa il ministero degli Interni e, in tanta vicenda, c è scappata fuori persino una querela art.Merlo Giallo », che fece apprezzamenti non graditi dalla società sul conto del. l'amministratore. L'avvocatura di Stato, costituita dagli avvocati Sansevero di Genova e Borachia , di La Spezia, sostiene non essere ! possibile il pignoramento inquanto la « Vittorio Veneto ». quale nave da guerra, non è pigcorabile, e, secondariamente, non rientra più sotto la giurisdizione italiana, perchè .soggetta al controllo della commissione quadripartita alleata, secmdo l'art. 2 bis del protocollo navale annesso al trattato di pace. I legali della società « Italia » si rifanno, invece, al bando d'asta comparso su vari giornali il 27 giugno, nel quale la < Vittorio Veneto » era considerata relitto e non più nave iscritta nei ruoli delle forze navali. Hiassumendo i termini della causa, il pretore concede alle due parti avverse cinque giorni di tempo per presentare le note illustrative, riservandosi di pronunciare la sentenza che, molto probabilmente, verrà emanata entro il giorno 7 gennaio p. v.

Persone citate: Ajello, Umberto Ajello