Arrigo Serato

Arrigo Serato UN MAESTRO DI VIOLINO Arrigo Serato Non mancano argomenti, e schietti, al cordiale rimpianto di Arrigo Serate Il primo è quello del suo desiderio e della volontà di formarsi ed essere un buon concertista e maestro di violino. Se l'ambiente familiare era propizio allo studio, per l'autorità e la competenza del padre, violoncellista Insigne, e quello della nativa Bologna influente, nel Liceo, con l'entusiasmo e lo scrupolo del Sarti, non era invece favorevole -• 1l'agilità la natura della mano. Questo impedimento quasi lo eccitava ai tenaci esercizi e promuoveva la più sostanziosa ricerca della' Intensità espressiva. Il temperamento si rivelava drammatico e signorile. Martucci diplomò il sedicenne, e lo inviò a progredire con Joachlm, a Berlino. Attento a quel grande, al suo Quartetto, al più alto repertorio, Arrigo intese meglio la propria vocazione e, lasciate le futilità di Vieuxtemps, s'incamminò verso le alture. I problemi degli stili, quelli dell'Interpretazione, primeggiarono. Dopo i primi concerti a Vienna, Brahms, contento dell'esecuzione dei suol Concerti, lo volle con sé, lettore delle sue Sonate; parimenti, Orleg si accompagnava volentieri a lui, pubblicamente ; il Conoerto di Beethoven, insieme con parecchie opere di Bach, di Mendelssohn, di Franck, di Schumann, di Vivaldi, di V'tall, conferiva il maggior decoro alle sue udizioni, alle quali collaboravano Martucci o Toscanlnl, Ntkisch o Rtchter, Mahler o Busonl o D'Albert E i nomi di questi direttori o pianisti, del quali uno solo vive, segnano le date della sua piena maturità. Per un trentennio circa, 11 primo del nostro secolo, Serato cantò e piacque dovunque la serietà scacciasse le vanità, la sostanza brillasse sull'apparenza. La voce era personalissima, rotonda, vellutata, non chiara, baritonale, direi, cordiale, eloquente, senza smanie e senza languori, pieghevole alla vocalità propria di ciascun'opera. Teso, in una concentrazione di tutte le forze intellettuali e fisiche, toccava i limiti della sua dedizione; una lotta amorosa, e tutto 11 melos dell'opera ne era come estratto. Si diceva che sulle tavole del palco 11 sudore delle mani e della testa stillasse. Altro motivo di cara memoria è la paterna relazione con gli scolari. Ne ebbe pure in Germania, dove fu Ìntimo di Busonl, fino al '14. A Bologna, (ultimamente a Roma, dove si 6 spento, e anche quest'anno, il suo settantunesimo, a Siena, da cattedre superiori s'avvicinava all'Intimo del giovani, e dopo e fuori la scuola 11 incoraggiava, seguiva, proteggeva, non con piagnucolose raccomandazioni, ma con giusto affetto. E la sua arcata, vibrante e toccante, echeggia in più d'un discepolo. Infine, corretto, aperto, simpaticissimo, placente alle donne, ricchissimo bibliografo senza predilezioni spiccate; e un pochino, talvolta, esagerato. Tornando una volta da una lunga tournée all'estero, riferiva a Respighi le festose accoglienze e 1 lauti compensi. — Di', cosi, una cifra; quanto credi che abbia guadagnato? E quella buona lingua, dòpo un momento di riflessione: — La metà. A. Della Corte

Luoghi citati: Berlino, Bologna, Germania, Roma, Siena, Vienna