Canti tra le cannonate in Pechino assediata

Canti tra le cannonate in Pechino assediata Canti tra le cannonate in Pechino assediata (Nostro servizio speciale) Pechino, 24 dicembre. Notte di Natale a Pechino. Qualche centinaio di stranieri celebra la festività nella città assediata, una delle città più delicate e sentimentali dei mondo. Pechino è romantica, Pechino sembra, uscita dalla fantasia e dall'arte d. un ma e stro figurinaio italiano dei seicento. Pechino è fatta p^i il Natale. Gli antichi palazz. rossi, gii archi e le piante e le cancellate a traforo costtuiscono un grande, ideale presepe. Sullo sfondo di questo fiabesco scenario, gli stranieri cristiani di Pechino assediata festeggiano questa notte la nascita del Redentore. Ma la colonna sonora di questo strano film, Natale in Cina, non è di campane nè di zampo- §ne: è il rombo intermittente ell'artiglierla comunista. Pechino è famosa per i cibi squisiti, le botteghe d'arte, la l» anqudl tà dell'atmosfera. Bla questa notte non vi è luce, nè acqua, e l'unico cibo è quello in scatola americano, le cui scorte vanno rapidamente diminuendo. La colonia straniera, come gli altri abitanti della città usa l'acetilene per l'illuminazione. Ed è con l'acetilene che sono stati illuminati stasera gli alberi di Natale. Al di fuori di ogni porta è sospesa una altra lampada, ma questa non ha valore simbolico. E' un ordine delle autorità, che cercano di ovviare in questa maniera alla mancanza di illuminazione stradale dovuta all'occupazione delle centrali da par le dei comunisti. Le vasche da bagno sono state riempite d'acqua presa dai pozzi artesiani, e che viene usata con ogni parsimonia. Oltre alle centrali elettriche, i comunisti hanno occupato anche gii impianti che rifornivano la città d'acqua. I cristiani di Pechino celebrano il Natale, ma 11 legame religioso e sentimentale è pressoché l'unico che hanno stasera con il resto del mondo. Esiste una pista di atterraggio per gli aerei, ma si teme che da un momento all'altro cada nelle mani dei comunisti. Quindici giorni fa, si facevano previsioni con il Natale a punto di riferimento. A Natale, si diceva, la città sarà caduta da una settimana, da sei giorni, da tre giorni, Pechino non è ceduta. E' Natale e la città non è ancora comunista. Attorno agli alberi di Natale si cerca di pen sa re il meno possibile alla guerra. Ci si pensa soltanto quando il rombo del cannone ricorda che la gueica è qui, a pòche centinaia di metri. E quando il cannone tuona, se qualcuno fa previsioni sceglie a punto di riferimento il Capodanno. Questa è l'anacronistica Pechino, città medioevale assediata da truppe comuniste che fanno fuoco con le artiglierie mentre la colonia straniera intona gli inni tradizionali del Natale: «Notte Santa, notte di pace». Arthur Goul

Persone citate: Arthur Goul, Notte Santa