Il sovietico Lyssenko e la biologia epurata

Il sovietico Lyssenko e la biologia epurata Il sovietico Lyssenko e la biologia epurata Alla creazione dell'amanita comunista e necessario ebe anche i caratteri acquisiti, o Imposti dal politici, siano ereditari; questo e contrario alla verità, ma approvato dal Cremlino (Dal nostro corrispondente) PARIGI, dicembre. Il grande epuratore della biologia sovietica, T. D. Lyssenko, è diventato in poco tempo un nome mondiale. Sono cose che non capitano frequentemente agli scienziati: nemmeno il premio Nobel, il più delle volte, basta a rendere celebre un biologo o un fisico. Ecco, invece, che tutti i giornali del mondo parlano da parecchi mesi dell'accademico sovietico Lyssenko, e impegnano polemiche intorno alle sue teorie e alla sua campagna di epurazione. Un profano, in questa materia, non può arrischiarsi a giudicare. Ha tutti possono vedere che la scienza mondiale respinge come assurde le ll!lllllllllllllll1llllll[IMllllllMllMtllllllllllllllllll teorie di Lyssenko. Qualche studioso comunista o filocomunista si è espresso con riserbo ed imbarazzo, dichiarando di non poter ancora decidere, di non avere elementi sufficienti per giudicare, eccetera. SI veda, per esempio, un articolo del professor Marcel Prenant, della Facoltà di Scienze di Parigi («Combat», 14 settembre '48). Ma tutti gli altri, compreso 11 premio Nobel americano Muller, che ha lavorato per molto tempo in Russia, hanno condannato 1 risultati e i metodi di Lyssenko. Lyssenko afferma che la legge di Mendel sull'ereditarietà, è falsa. Secondo Mendel, come abbiamo Imparato tutti a scuola, i caratteri acquisiti lMIMIIt!llMniill1IIIIIIIIIIIIIITIlllllllllllllll11MM e o i o r a o a e • non si ereditano: ogni organismo vivente, pianta o animale, trasmette ai discendenti le caratteristiche che ha ricevuto dai proprii ascendenti, e non quelle che ba acquistate dall'ambiente. E' la teoria dimostrata da Mendel, da Weismann, e da altri scienziati famosi ora maledetti in Russia come borghesi e reazionari. E' forse meglio citare una frase originale di Weismann: «Il plasma germinale (cioè il seme) della specie... non fa che crescere senza interruzione e moltiplicarsi, si perpetua da una generazione all'altra >; ed è sempre lo stesso, immutato, una specie di catena ininterrotta che risale fino alla- più oscura antichità. Storia di due pomodori La scienza sovietica da quest'anno in poi rifiuta la teoria di Mendel e dei suol continuatori. Lyssenko, sulla base del le proprie esperienze e di quel le del suo maestro, un abile orticoltore di nome Mitciurin, afferma che 1 caratteri acquisiti si ereditano, che il seme può essere modificato dall'ambiente. Val la pena di riferire una delle molte esperienze di Lyssenko. Si tratta di lìn metodo di «ibridazione vegetativa >, iniziato da Mitciurin. Esso proverebbe che tutte le cellule di un organismo, e non soltanto il seme germinale, trasmettono le proprie caratteristiche. Lyssenko racconta di aver preso una specie di pomodoro con foglie simili a ?uelle delle patate, che da rutti rossi ed oblunghi, e un'altra specie di pomodoro con foglie normali, che dà frutti giallastri, quasi bianchi. La seconda pianta è stata innestata sulla prima. Per un anno nessuna delle due piante si modificò. Ma i grani dei frutti delle due piante vennero raccolti e seminati separatamente. Dal seme della pian, ta sulla quale era stato tatto l'innesto nacquero alcune pianticelle col frutti e le foglie modificati, simili a quelli dell'altro pomodoro. Lijrssenko conclude che il seme della prima pianta era stato modificato dall'Innesto della seconda. Aggiunge che molte altre esperienze confermano la sua conclusione. Come ho già detto, la scienza mondiale non considera valida questa teoria e si mantie. ne fedele all'insegnamento di Mendel. Per parte nostra, sen. za discutere il valore scienti, fico di Lyssenko, passiamo ad esaminare il metodo da lui seguito per far prevalere la sua scuola su quella rivale. Lyssenko è di origine contadina, ha studiato biologia e botanica, e da molti anni, dal '34, combatte il mendelismo e i mendeliani sovietici. Come ò riuscito a sconfiggerli definitivamente? Trovo nella sua dichiarazione finale alla Accademia sovietica di scienze agrarie, una frase rivelatrice: « Compagni — ha detto Lyssenko — prima di passare alle conclusioni stimo doveroso fare la dichiarazione seguente. In una delle jote che mi sono state passate durante la discussione, mi si chiede quale sia il giudizio del Comitato centralo del partito sul mio rapporto. Rispondo: il Comitato centrale ha esaminato il mio rapporto e l'ha approvato >. La questione era decisa di autorità. La presidenza dell'accademia delle scienze dell'URSS, pochi giorni dopo, si batteva il petto per 'avere ac cettato fino allora i mendeliani e tollerato la loro attività: li espelleva dalle cariche direi tive come colpevoli e indegni L'incredibile decisione, come l'intero rapporto di Lyssenko davanti all'Accademia agraria e il dibattito che segui, può essere letta nella rivista francese « Europe >, di Ispirazione comunista (numero speciale dell'ottobre scorso). Un passo indietro Rimane da spiegare perchè ai è giunti a questo. L'interesse personale di Lyssenko, sia egli uno studioso fanatico o solamente un abile intrigante, è evidente, in ogni caso. Ma come mai le più alto autorità politiche, Stalin stesso, hanno cèduto alla passiono o all'intrigo di Lyssenko? Cè una chiara ragione ideologica e pratica. Lyssenko è «riuscito a dimostrare ohe le sue teorie rispondono a* materialismo dialettico, ossia alla religione di Stato dell'Unione Sovietica. Se l'ambiente non Influisse sull'ereditarietà, se 1 caratteri acquisiti non si potessero trasmettere col seme, non si potrebbe più sostenere sul piano dottrinale che un mondo nuovo, una società radicalmente trasformata nascano adesso in Russia. «La trasmissione ereditaria delle qualità è possibile e indispensabile » grida Lyssenko. La natura, dalla pianta all'uomo, può essere trasformata, deve essere trasformata. Mitciurin, il maestro della nuova biologia, morto da qualche anno, era un grande « riformatore della natura vivente». La verità scientifica viene considerata non con oggettiva freddezza ma con passione politica. Al concetto di verità si sostituisce quello di utilità rivoluzionaria: allo studio, una frenesia attivistica che scende fino al mondo vegetale e vuole agitarlo e riformarlo. Queste ragioni, pratiche e ideologiche insieme, devono aver convinto gli uomini del Kremlino, tanto più che la campagna coincideva con l'offensiva per sopprimere in qualunque attività, ogni traccia di autonomia intellettuale, di indipendenza e libertà di pensiero. E la scienza biologica russa torna indietro di parecchi secoli. Domenico Bartolì

Luoghi citati: Parigi, Russia, Unione Sovietica, Urss