Sforza e Schuman s'incontrano il giorno 20

Sforza e Schuman s'incontrano il giorno 20 Sforza e Schuman s'incontrano il giorno 20 Il colloquio tra i due uomini politici avverrà nella Francia meridionale (Dal nostro corrispondente) Parigi, 15 dicembre. H conte Sforza si incontrerà il 20 dicembre con il ministro <Jegll Esteri franceser'Roberto Schuman. L'incontro avverrà nella Francia meridionale, probabilmente a Cannes. E' la restituzione della visita fatta la primavera scorsa a Torino dal ministro Bidault, predecessore di Schuman. Come il lettore ricorderà, già parecchie settimane fa si parlava di questo colloquio. La notizia era stata data prematuramente in Italia: si poteva trarre da ciò l'impressione infondata che si volesse forzare la mano- al governo francese. Di fatto, l'incontro è stato ritardato per due ragioni. Non sembrava opportuno che le conversazioni avvenissero finché durava l'UNO e c'era la possibilità di una discussione sulle colonie italiane. Sarebbe stato imbarazzante sia per il fsatgiudcevgoverno di Parigi che per quel- slo di Roma. La rapida visita > pó% De Gasperi invece non ave- ; §va carattere ufficiale, come il'pclgScnsapScnbbcviaggio di Sforza, e perciò non impegnava in nessun modo i due governi. H viaggio del Presidente del Consiglio ha permesso di preparare meglio l'incontro del ministri degli Esteri e di chiarire la situazione generale: ecco la seconda ragione del ritardo. ■ E' facile immaginare se non 1 temi precisi, il terreno gene- dapecggbGndrale sul quale avverranno 11 icolloqui fra 1 due ministri. Il i cprimo argomento sarà l'unione doganale italo-francese, purtroppo insabbiata nei lavori preparatori. Per disincagliare le trattative non bastano certamente gli studi tecnici, le accortezze procedurali: occorre un atto decisivo che non può venire se non dall'autorità politica, dai gièfterni e dai parlamenti. Schuman e Sforza parleranno pure dell'Unione europea. Anche qui le difficoltà sono gravi e gli sforzi per superarle dovrebbero essere perciò maggiori. Una commissione di diciotto membri (inglesi. itldIscdicClmpcmtm francesi,, belgi, olandesi e lussemburghesi), discute adesso a Parigi sull'Unione continentale. Come già si è detto, i progetti principali sono due: uno inglese e uno francese. Ma c'è un piano Sforza che propone di sviluppare in forma politi- ca l'organizzazione economica europea per il piano Marshall j Gll inglesi, che sono favore- voli ad un Consiglio europeo se, i Sue ministri verranno a > parlare del patto Atlantico. ; §uila base delle informazioni 'più recenti, l'atteggiamento con rappresentanti responsabili dei governi, non vedono con grande simpatia l'iniziativa Sforza. Temono che venga compromesso l'O.E.C.E.; dicono che, in ogni caso, molti Paesi partecipanti al piano Marsh- i all non aderirebbero ad un patto politico (la Svizzera e la [Svezia, per esempio). I francesi, da parte loro, propongono la formazione di un'assemblea europea. Risalendo ancora dalle combinazioni politiche e economiche regionali, a quelle più este. delie diverse potenze di fronte all'eventualità di una nostra partecipazione al patto, può essere riassunto cosi: la Francia è ormai favorevole, il Belgio piuttosto contrario, l'Inghilterra indecisa (ma probabilmente contraria nel fondo). Gli Stati Uniti, che contano naturalmente più di tutti, vedrebbero volentieri la nostra 1 inclusione nel sistema Atlanti co. Ih definitiva, se l'opinione italiana fosse decisa ad accettare, l'invito sarebbe certo, ma le correnti ostili agli impegni d'alleanza, ancora cosi vive in Italia, rendono complicata la situazione. E' facile prevedere che inglesi e belgi potranno dire agli Stati Uniti: « Perchè invitare l'Italia dal momento che essa non vuole aderire? ». Ci sono vari mezzi per girare l'ostacolo: una combinazione mediterranea, per esempio, oppure un patto dell'Europa occidentale con impegni militari meno rigidi di quelli sottoscritti a Bruxelles. Tutto, ad ogni modo, è ancora incerto, soprat- tutto l'atteggiamento italiano. Si spera che il 20 dicembre avvenga un chiarimento della situazione. Altri argomenti passeranno naturalmente sul tavolo della prossima conferenza: colonie, ammissione dell'Italia all'UNO ecc. In linea generale bisogna aggiungere che il ritorno del l'Italia nel mondo internazio naie, continua, molto lenta¬ mente è vero, ma con soddl sfacente sicurezza. Lasciando da parte tutte le altre questioni, bisognerebbe che l'Italia giungesse in qualche modo a far sentire la sua influenza e a esprimere le sue opinioni sul problema tedesco, chiave della Situazione europea. Solamente soluzioni politiche di grande respiro, come l'abbozzo di una unione europea o di una unione accidentale allargata, pos- sono permetterci di dire la. no-1ftSJEESfcf qUCl Problema fondamentale. _ Uomenico Barro! ì I

Persone citate: De Gasperi, Schuman, Sforza