Decisiva per Nanchino la battaglia di Suh-sien
Decisiva per Nanchino la battaglia di Suh-sien Decisiva per Nanchino la battaglia di Suh-sien Gente in fuga ed altra decisa a rimanere Preoccupazioni di un impiegato postale (Nostro servizio speciale) Sciangai, 3 dicembre. La maggior parte dei cinesi che conoscono l'occupazione giapponese ritengono di poter sopportare anche quella comunista. Ne ho .parlato con gente che vemva da Nanchino, e mi hanno detto che per quanto la maggior parte della popolazione della capitale- tenti di abbandonare con qualunque mezzo la città minacciata dall'avanzata comunista, vi sono molti cinesi che hanno deciso di rimanere al loro posto, perchè tanto, qui o là sarebbe più o meno la stessa cosa. Sono 'arrivato a Sciangai da Nanchino a bordo di un direttissimo, chiamato pomposamente « l'espresso volante », che ha coperto in cinque ore la distanza di circa duecento miglia. Quando sono salito sul treno, ho trovato il mio posto, accuratamente riservato, occupato da un grasso cinese, dall'aspetto borghese. Il capotreno mi ha spiegato, urbanissimamente, che i biglietti disponibili erano esattamente 11 doppio dei posti, ma che avrebbe fatto in modo da farmi stare comodo. Del resto il cinese, non appena mi vide, si alzò e sorridendo mi disse in uno strano inglese che per gli americani amici e fratelli di oltre mare, il posto era sempre libero. Ero 11 solo straniero nella vettura, ma 1 cinesi non mi osservavano con curiosità. Solo il mio amie cinese mi chiese qualche ragguaglio in merito agli aiuti militari americani che, a quanto gli pareva, tardavano un poco a venire. Volle anche sapere il mio parere in merito ad una eventuale occupazione comunista di Sciangai, e quello che avrebbero fatto gli americani in quella contingenza. Sciangai conta cinque milioni e mezzo di abitanti, e fra questi vi sono almeno cinquantamila occidentali. La gran parte del viaggiatori non badava a me. Solo un Impiegato postale disse che si recava alla grande città per affari « di famiglia » e che intendeva rientrare quanto prima a Nanchino. « Credete che anche i comunisti manderanno lettere al prossimo? ». Evidentemente' temeva di restare senza lavoro. < In ogni caso egli prosegui — se manderanno lettere, vorranno vederle recapitate con sollecitudine, ed avranno anche risparmi da depositare ». Quanto a Nanchino, la situazione mi parve abbastanza normale, anche in attesa d'una occupazione da parte avversaria. Mendicanti in quantità, come dappertutto in 'Cina, ma anche gruppi di operai edili che continuavano a lavorare come se la città attendesse solo la visita di qualche alto funzionario che la voleva abbellita e rinnovata. A Sciangai lo stesso: 1 soliti pezzenti per le strade, Insistenti, soprattutto di fronte ad un uomo bianco, e venditori con carrettini, con sopra ogni cosa: dai vestiti usati alle scarpe nuove, dalle sigarette americane alle arance di Formosa. Inoltre, esemplari pregevolissimi di volumi pornografici che avrebbero fatto arrossire un libraio di Montmartre.. Al porto però la cosa è diversa. Se in città nel bailamme che contraddistingue questi centri orientali, non si notava 11 via vai di gente con fagotti e vallge, qui al porto la cosa assumeva l'aspetto di un esodo. Navi sotto carico ovunque; attorno ad alcuni moli cordoni di truppa con autocarri; evidentemente navi riservate a funzionari di governo, o ad importanti carichi di stato. Alle stazioni, code di gente paziente e rassegnata, che acquistava a pacchi di yen svalutati biglietti per Canton e Hangkow. La corsa al Sud cominciava. Ogni giorno un palo di migliaia di persone abbandona la città. Le notizie dai fronti non so. no nè rassicuranti nè allarmanti. Il governo non ha nascosto che la battaglia di Sub. Sten è decisiva per Nanchino e che una volta occupata, questa città, Ciang Kai Scek avrà pochi mezzi per difendere Sciangai. Di conseguenza tutti sperano in una vittoria dei nazionalisti. Anche se le carte che essi hanno In mano appaiono oggi essai peggiori di quelle che hanno Invece 1 comunisti. Ciang Kai Scek, ha detto 11 mio amico cinese sul treno, sa giocare a poker benissimo Soprattutto quando ha un asso di bastoni nella manica. MI è venuto spontaneo di chie dergli se l'asso di bastoni era per caso l'aiuto americano, ma mi sono trattenuto. Con questi gialli non si sa mai come duo pndare a finire. Arthur H. Goul
Persone citate: Arthur H. Goul, Ciang Kai Scek
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