Si ha ragione in teoria e torto nella pratica

Si ha ragione in teoria e torto nella pratica UNA VOCE CHE SI SPEGNE Si ha ragione in teoria e torto nella pratica e e a i d a o n e . a o . e n d 0 L'ing. Castelnuovo, direttore tecnico della B.A.I., ha scritto al nostro direttore: ■ Nella " Nuova Stampa " di giovedì scorso è comparso un articolo dal titolo: "Una voce che si spegne ", nel quale si fanno alcune considerazioni circa i danni che nel campo radiofonico il Piemonte verrebbe a subire, rispetto ad altre regioni, in conseguenza della prossima applicazione del nuovo plano di ripartizione delle onde, stabilito a Copenaghen. Debbo rilevare che tali considerazioni nor» sono esatte. «Nel caso di Torino, la cerchia delle Alpi, situata a breve distanza dalla nostra città, oppone un ostacolo assai grave alla propagazione delle onde emesse dal trasmettitori locali, mentre per le sta rioni situato su terreno pianeggiante • lontane dalle montagne la propagazione a distanza risulta assai più efficace. « Nessun apprezzabile vantaggio quindi per la diffusione all'estero della nostra voce, si avrebbe ove si aumentasse la potenza del trasmettitori di Torino, mentre si spe. ra che i nuovi Impianti di Milano e Roma possano effettivamente far ascoltare 1 nostri programmi in gran parte d'Europa. • Nè d'altra parte la diminuzione da 80 a « kw. stabilite per Torino I dal Piano e conseguente alla necessità di stabilire dei rapporti reciproci ben precisi tra le potenze del tTasmettltoTl sincronizzati, cosi da evitare la creazione di dannose zone di confusione laddove Invece si desidererebbe migliorare l'ascolto, potrà avere per la nostra regione alcun Tlflesso dannoso polche con 11 passaggio dalla frequenza attuale di trasmissione di 986 kc. (metri 304.3) a quella nuova di SS8 kc. previste dal Plano di Copenaghen (metri 457.3) e che e molto migliore peT la propagarlo ne. al viene, nonostante la minor potenza irradiate, a raddoppiare l'area primaria di servizio: ■ In altri termini 11 trasmettitore di Torino I. dopo l'apnllcszlone del Plano, verrà ad effettuare lo stesso servizio che si avrebbe oggi con una stazione da 200 kw circa. « Credo con questo che ogni preoccupazione debba cessare: sugiunco solo che l'anm»nto di potenza della stazione di Milano porterà notevoli benefici anche agli ascoltatori piemontesi delle oro vince limitrofe di Novara. Alessan. drla e Vercelli, e che l'Importanza radiofonica della città di Torino, oltre che al suoi impianti trasmittenti, è soprattutto legata al suo centro di produzione che fa Irradiare 1 concerti e le opere eseguite negli auditori locali attraverso le.antenne di tutta l'Italia e non soltanto per mezzo delle stazioni dell'Eremo. tivpiascsInensrzpf——dginnictlgtstaclèddrlnzA proposito di quanto scrive l'ing. Castelnuovo — osserviamo-, che. se in linea teorica le sue affermazioni sono esalte, sul plano pratico invece vi sono un'Infinità di fattori che tortamente giocano in tento negativo, tiàucendo a ben poca cosa quel fattore che le tavole del « Ternan » ddnno sul grafici. Se così non fosse tutti farebbero desìi impianti poco pofen. ti, e coti poco cottoli, meglio ter. vendo i radio-utenti. Fattori negativi sono ad etere pio-, permeabilità tei terreno, pòiizlone della Stazione, altezza della antenna, e tanti altri fattori che sarebbe superfluo enumerar». Perchè diminuire la potenza della stazione di Torino I per evitare Interferenze con Bolzano, Firenze l e Napoli 1 {che, con il nuovo plano verranno ad avere tutte le stessa lunghezza d'onda), mentre sa rebbe più logico diminuire FUren ze (80 Kw.) che è più vicina a !."" poli quindi piti facile alle inter. ferenze? Bisognerebbe anche tener conto — nell'Interesse stesto della fl-4.7. — che II Piemonte come quantità di abbonati ne dà un numero maggiore della Totcana. Per ora t programmi vengono in gran parte trasmessi da Tori no. ma sarà ancora coti quando il palazzo della Radio tuttora tn costruzione a Milano torà ultima. to? 0 non ue-rrà invece detto allora che Afflano avrà impianti migliori, maggior disponibilità di artisti « di complessi e che di logica si dovrà trasferire in quella città tutti i servili che oggi funzionano a Torino? Non è per spirito campanilisti co che è stato pubblicato l'articolo • Una voce che si spegne» ma esso è stato suggerito dal disappunto di vedere che te c'è un sacrificio da -chiedere questo viene sempre richièsto a Torino. p. g. P Su « La casa e la famiglia » parla oggi alle 21 l'ing. F. Bardelll nella sala Maria Clotilde per Iniziativa del laureati cattolici.

Persone citate: Castelnuovo, F. Bardelll, Maria Clotilde