Per le due avvelenatrici del bimbo riconosciuta la seminfermità mentale

Per le due avvelenatrici del bimbo riconosciuta la seminfermità mentale Per le due avvelenatrici del bimbo riconosciuta la seminfermità mentale Il Procuratore Generale ha chiesto 21 anni di reclusione per la madre e 16 per la nonna Il processo contro le due avvelenatrici, contrariamente al previsto, avrà termine questa mattina. Ieri hanno deposto gli ultimi testi a difesa e, fra questi, suor Giuseppina superiora alle carceri « Nuove ». Essa, che ha avuto agio di osservare il comportamento delle ri'? recluse, ha affermato che questo non può lasciare dubbi sulle loro capacita intellettive, che sono Inferiori alle normali. L'ambiente famigliare Dopo la lettura delle perizie psichiatriche, 11 Presidente Caccia ha dato la parola al P. G. Ottello, U quale non si è limitato all'analisi pura e semplice del fatto criminoso, ma ha voluto Inquadrarlo nell'ambiente familiare delie Imputate, polche il magistrato ha giudicato che in questi si debbano ricercare le caute prime che hanno originato il delitto. « Non c'è soltanto la vecchia madre e IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIID o questa sciagurata figlia — ha proseguito il P. G. — ma il padre, tre sorelle, 11 fratello, tipi ruvidi tutti, grezzi, arcigni, 11 cui animo non vibra certo per sentimenti o idealità: sono esseri Insensibili. Avari, insorgono quando sanno che sta per nascere un bastardo, una nuova bocca da sfamare. Ecco perchè l'Adelina Allara va a partorire ad Asti e lascia 11 neonato al Buon Pastore. Ma 1 familiari temono di dover sborsare denari per 11 suo mantenimento. L'ambiente si arroventa e l'eco di questo dissidio viene all'Adelina riportato dalla madre, che la va a trovare all'ospedale. Lo dice l'imputata stessa nella confessione: « Ero esasperata ». In questa deficiente si fa allora strada a poco a poco l'idea che l'unica soluzione possibile sia la soppressione del bambino. Non si deve considerare la vecchia istigatrice dell'orrendo crimine, in quanto essa stessa è succube del l'ambiente familiare. Che siano entrambe seminferme di mente non v'A .dubbio; non sarebbero neppui necessari» le perizie per capirlo. Ma non esistono segni di una alienazione vera e propria, Capacità di intendere l'hanno an cora, se hanno saputo recitare ite ne la lezione per salvare la ma dre; polche mentre durante la Istruttoria si sono dichiarate corree, quando hanno potuto essere avvicinate dal consiglieri hanno i-ambiato versione e questa ultima, hanno fermamente sostenuto in udienza. Parla la difesa Dalle premesse e dall'esame dell'esecuzione materiale del delitto, 11 P. G. ha dedotto che: si deve escludere l'aggravante della premeditazione per la giovane Ariel! na Allara, riconoscere per la vecchia Firmine Clvarolo la minore partecipazione al crimine e la sua Istigazione e accordare ad entrambe il beneficio della seminfermità mentale. Concludendo ha richiesto per la prima 21 anni di reclusione e per la seconda 10. Il primo patrono- della difesa avv. Scaletta, ha affermato che la Allara non ha assolutamente ca¬ p—oma e ! 1111 ! 11m11m ! 11111111 < 1111 < I f 1111111 i 111111111111 ) 11111111> pacità di intendere a di volere. • Soltanto una pazza — ha detto — poteva commettere il crimine orrendo in modo cosi spaventosamente grossolano: qualsiasi delinquente avrebbe preso precauzioni per acquistarsi l'impunità». Ha ritenuto perciò che non sia da rinchiudere in una galera, ma in un manicomio criminale. Il secondo difensore, avv. Della Valle, di Asti, ha sviluppato analiticamente la tesL dell'Infermità totale non soltanto portando l'esempio del procedimento piti che bestiale Irrazionale e Idiota nel sopprimere l'infante, ma esponendo gran còpia di latti nella vita dell'imputata che comproverebbero nn'as senza totale di pensiero. Stamane. dopo 1 arringa dell'aw. Quaglia.Isarà pronunziata la sentenza. ■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuuiiimmiiiitiimimii

Persone citate: Allara, Della Valle

Luoghi citati: Asti