I sabotaggi in Francia nella documentatone di Moch

I sabotaggi in Francia nella documentatone di Moch I sabotaggi in Francia nella documentatone di Moch Come ha agito il Cominform per la preparazione e il finanziamento degli scioperi.- I-danni - Il governo deciso a troncare ogni attività antinazionale (Dal nostro corrispondente) Parigi, 16 novembre. Jules Moch ha aperto finalmente il suo « dossier ». H Ministro dell'Interno, lo Sceiba francese, ha parlato oggi per circa due ore all'Assemblea nazionale sempre fresco, sempre agile e pronto, ed ha spiegato l'origine e lo sviluppo dei recenti scioperi. Quest'uomo alto ed asciutto, che viene dagli studi scientifici, dal famoso politecnico di Parigi, ha tenuto un discorso tutto cifre, date e fatti. Dopo tante rivelazioni più o meno esatte, più o meno scandalistiche, ecco finalmente una documentazione stringente sull'attività del Cominform nell'Europa occidentale. Aggiun- ferò subito che quanto Moch a riferito si può applicare anche all'Italia con alcune varianti di nomi e di luoghi. Anzi, proprio stamattina il. Figaro afferma che è avvenuta a Torino la riunione decisiva per la organizzazione degli scioperi francesi: Moch invece non ha alluso alla riunione ed è forse meglio limitarsi alla sua narrazione, tanto efficace e precisa. «Non è azione sindacale questa », ha gridato Moch quando ha parlato dei sabotaggi e delle violenze commesse dai minatori comunisti, e si è volto versò i banchi dell'estrema sinistra. Qui sedeva al completo la direzione del partito comunista con Thorez, Duolos e gli altri capi. Ma •non ci sono state interruzioni. Gli ordini dicevano, evidentemente, che bisognava per ora lasciar cadere nel silenzio le accuse. Solamente di quando in quando scoppi di risa accoglievano le dichiarazior»* di Moch per svalutarle e volgerle in ridicolo. E' stata l'unica forma d'interruzione dell'estrema sinistra. I quattro gradi n Ministro ha comunicato qualche cifra impressionante: durante gli scioperi nelle miniere, sono stati compiuti 47 sabotaggi e 367 atti di violenza contro cose e persone; i danni nei pozzi raggiungono il valore di parecchi miliardi; 479 agenti sono rimasti feriti nelle operazioni; più di mille persone sono state arrestate, tra questi un centinaio di stranieri, italiani, polacchi e tedeschi in maggioranza, ai quali Moch ha rivolto un severo ammonimento. Ora la situazione è molto migliorata. H terrore è vinto. I minatori ridiscendono nei pozzi. La produzione ha raggiunto i due terzi della media abituale. Sicurissimo di sè, il l*ìnistro dell'Interno passa ora a descrivere la tattica comunista. Spesso, egli dice, sono state trovate istruzioni, parole d'ordine contrastanti diramate nello stesso momento dal partito comunista. Il fatto lasciava dubbiosi, ma è stato alla fine spiegato così. Spartito comunista varia le istruzioni, le consegne secondo il diverso grado di iniziazione delle persone elle quali si dirige. Durante gli scioperi nelle miniene, i gradi di iniziati erano almeno quattro. Per i militanti della base gli scioperi dovevano avere solamente scopi economici, rivendicazioni; per gli iniziati di secondo grado si trattava di rovesciare il governo e di obbligarlo a lasciar salire al potere i comunisti; agli iniziati di terzo grado si comunicava che lo scopo principale era quello di sabotare il piano Marshall, cioè uno scopo internazionale. Che cosa si dicesse all'ultima schiera di iniziati, ai' capi del partito, non si sa bene: forse si diceva che gli scioperi dovevano essere le grandi manovre, la preparazione della rivolta e dell'insurrezione. Moch ha letto circolari ed istruzioni segrete per trovare là sua ricostruzione della tattica estremista. Poi ha rivelato (ed è stata la parte più interessante) la vicenda dei rapporti col Cominform. I primi ordini dj_ sciopero del Cominform vennero comunicati ai comunisti francesi ed italiani nel novembre '47. In Francia furono portati da capi comu nisti belgi che tornavano da Mosca. Ma allora il Cominform non diede aiuti di denaro e gli scioperi fallirono. Nel marzo di quest'anno il segretario della Confederazione del Lavoro, Frachon, incontra a Belgrado un esponente russo e gli propone un piano di scioperi chiedendo un finanziamento di denaro. Nel luglio l'URSS lancia la sua offensiva di pace sul piano internazionale, ma ordina contemporaneamente di inasprire la situazione sociale dei paesi occidentali con agitazioni e scioperi. C'è una lettera di Zhdanov, scritta pochi gicrni prima della sua morte, che comunica' istruzioni perentorie: l'agitazione va continuata anche se la situazione diplomatica accenni a distendersi. II finanziamento Evidentemente, i russi pretendevano di servirsi delle agitazioni in occidente come di un mezzo di pressione indiretta sulle potenze antagoniste con le quali si disponevano a negoziare. Altri contatti avvennero a Praga « dove andò — dice Moch — uno dei deputati che siede di fronte a me » e si volge verso l'estrema sinistra, sempre silenziosa e fredda. Subito dopo, fu pubblicata la di chiarazione del partito comu Dista: «Non faremo mai la guerra contro la Russia », che Mosca aveva domandato espli citamente nell'incontro di Pra ga. Il Cominform assicurò il proprio aiuto finanzir.rlo per gli scioperi 'i'autunnoj questi furono puntualmente .Iniziati. L'aiuto viene dato in diverse forme. Ci sono, per esempio, le sottoscrizioni fra gli operai stranieri, in gran parte fittizi, che ascendono a 270 milioni di franchi. Esse provengono quasi esclusivamente dai paesi satelliti della Russia ed in modo particolare dalla Cecoslovacchia. Ma la maggior parte del finanziamento viene dal Cominform e, a parte il trucco delle sottoscrizioni operaie, arriva in Francia in diversi modi, tutti avventurosi e Irregolari. Il principale centro di finanziamento è ora Bucarest, dove si è trasferita la sede principale del Cominform, dopo la scomunica di Tito. Diplomatici rumeni, fra i quali un consigliere d'ambasciata che è stato poi richiamato in patria su domanda del governo francese, hanno clandestinamente introdotto in Francia la valuta necessaria per i fondi di sciopero: Già nel settembre scorso questi agenti stranieri si sono incontrati a Parigi con i compagni francesi per combinare la cosa. Contrabbandieri d'oro Inoltre due sudditi russi, due polacchi, due ceki, sono stati espulsi proprio oggi per avere compiuto ingenti rimesse al partito comunista per conto del Cominform. Mentre il Ministro parla, i comunisti continuano nel loro ostile rt- lenzio: «H loro silenzio è d'oro!» esclama un deputato1 della destra. Moch spiega ancora che esiste a Parigi una banca commerciale dell'Europa settentrionale di proprietà nnsà, verso la quale i giornali comunisti sono largamente de- UIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII bitori: è un'altra fonte di finanziamento. « Ho le copie fotografiche dei conti di questa banca » aggiunge. Vari agenti del Cominform, fra i quali un ex diplomatico polacco, sono stati arrestati recentemente come contrabbandieri di oro per il valore di un miliardo di franchi. Poi ci sono le valige diplomatiche dei paesi orientali, che fanno traffico di valuta per i compagni francesi. Ecco perchè, dopo sette settimane, una parte dei mina tori, quella più legata al par- tito comunista, continua ascioperare. Concludendo, Moch ha con fermato la volontà del gover no di non uscire dalla legalità, dì non prendere provvedimenti di eccezione. «Il nostro orgoglio di democratici — ha detto — consiste nel non adoperare contro i totalitari quei mezzi che essi adoprerebbero contro di noi ». Ma l'ordine nel paese sarà mantenuto, 1 sabotaggi saranno puniti severamente, anche se- organizzati da membri del Parlamento, che non possono essere coperti in questo caso dalla loro Immunità. n Guardasigilli proporrà nuove leggi per munire l'au- torità tìudizìaria di tutti i Jffi necessari mezzl necessarlDomani il dibattito continua. Il Presidente del Consiglio metterà la questione di fiducia sulla politica interna: si prevede che avrà la maggioranza. Domenico Bartolì IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUIIIIIIIIIIi

Persone citate: Domenico Bartolì, Frachon, Jules Moch, Thorez